Dopo 82 partite di Regular Season parte lo spettacolo dei Palyoff NBA. Il secondo match della giornata inaugurale vede l’inizio di quella che è considerata la serie più equilibrata della Western Conference: Los Angeles Clippers contro Golden State Warriors. Ovvero ‘Lob City’ contro gli ‘Splash Brothers’. Due squadre che, per usare un eufemismo, non si amano molto.

In stagione regolare il confronto diretto è fermo sul 2-2, ma ciò che rende l’idea sono i 9 tecnici e le 2 espulsioni che hanno condito le precedenti sfide. Guardando i match ups che la sfida ha da offrire, poi, si registrano incroci caldi tra Paul-Curry, Redick-Thompson e Griffin-Iguodala. In poche parole spettacolo e agonismo.

E così è stato. A vedere la partita viene da pensare che chiunque delle due esca, sarà una perdita prematura per la giostra dei Playoff. Allo Staples Center le due compagini si sono date battaglia offrendo per 48 minuti uno spettacolo unico, fatto di intensità, emozioni e tanto basket.

Il primo quarto, in controtendenza con parte della partita, vede una partenza molto confusionaria, con tre palle perse nei primi tre possessi. Quintetti piccoli per Golden State, vista l’assenza pesante di Bogut; tutti dentro per i Clippers.

I padroni di casa partono forte e piazzano un parziale di 12-1, a fronte di un brutto inizio offensivo per i Warriors. Bene a sorpresa Davis e Green per le due compagini.

Protagonisti del primo spicchio di gara però, più che i vari Paul e Curry, sono gli ufficiali di gara. Fischio facile, anche oltre il necessario, e dopo soli 12′ Griffin e Iguodala hanno già due falli a testa. Il primo parziale si chiude sul 29-24, con il jolly pescato da centrocampo da parte di Jamal Crawford, che fa esplodere i tifosi di casa.

Nel secondo quarto la partita prende ritmo e diventa più lineare. Golden State sale di rendimento tenendo botta a rimbalzo (8 a referto tra Green e Barnes immolati per la causa Warriors), e migliorando di efficacia in attacco grazie a un pick and roll con ribaltamento di lato che mette scompiglio nella difesa di coach Rivers.

Ottimo anche Thompson nella sua metà campo, dove tiene a bada come può un certo Chris Paul. Concesso poco anche a Steph Curry, che nel primo tempo prende solo 3 tiri, ma distribuisce bene per i compagni. Per i Clippers fa sentire il suo peso DeAndre Jordan che si guadagna diversi giochi da tre e mette a segno un paio di stoppate delle sue.

I falli, però, continuano a caratterizzare anche il secondo parziale. Altri due a testa per Iguodala e Griffin, quest’ultimo più spettatore che giocatore nel primo tempo. Equilibrio perfetto all’ half time sul 52 pari.

Alla ripresa delle ostilità va in scena una vera e propria caccia alla retina, snocciolando al meglio uno dei temi più attesi della partita: il tiro da tre. Serie di bombe illegali da parte degli specialisti Curry, Thompson e Redick, che mettono sù un botta e risposta dall’arco ai limiti del pirotecnico.

David Lee ci mette grande dinamismo e prova a far scappare i suoi. I ritmi salgono vertiginosamente, e portano a tante forzature, che vedono l’alternarsi di prodezze ed errori, a volte grossolani. Continua la partita di sostanza di Green, che si concede anche una stoppata su Collison, così come continuano i problemi di falli.

Sempre appaiati, salgono a quota 5 Griffin e Iguodala. Si rompono gli equilibri, grande sbandamento Clippers. Alla fine del terzo quarto i Warriors sono avanti 87-79.

L’ultimo parziale di gara è una vera bagarre. Per chiudere il discorso penalità, sia Griffin che Iguodala commettono il loro sesto fallo e lasciano ai compagni l’onere di portare a casa la partita.

Sette gli errori su sette tiri per Paul quando accoppiato con Thompson, ma alla fine CP3 fa gli onori di casa e riporta a contatto i suoi, fino alla bomba del pari 102.

La partita sembra non voler finire mai. Nel finale poco ordine e una serie incredibile di errori abbattono i Clips, causa un inaspettato 0/2 dalla lunetta di Paul e una clamorosa palla persa di Collison.

Golden State si aggiudica così gara 1 sul punteggio di 109-105. Per dar voce alle statistiche delle due squadre, leader per punti sono stati Thompson (22) e Paul (28), per rimbalzi Lee (13) e Jordan (14), e per assist Curry (7) e Paul (8).

I Warriors, contro i favori del pronostico, viste anche le assenze, si prendono il primo round e invertono momentaneamente il fattore campo.

La sfida tra i due ex play, Jackson e Rivers, vede spuntarla il ‘reverendo’, grazie a una grande intensità e organizzazione difensiva, e una circolazione di palla offensiva che mette tutti in ritmo e non dà punti di riferimento.

I Clippers, al contrario, si sono troppo appoggiati sulla loro presunta superiorità fisica, cercando di imporre i propri punti di forza senza muovere la difesa avversaria. I troppi errori li hanno traditi nei momenti chiave della partita, e le loro individualità non hanno reso a pieno.

Martedì prossimo, nella notte italiana (ore 3.30), si bissa nella città degli angeli, per la gara 2 della serie.

Come ci si aspettava la partita è stata all’insegna dell’equilibrio e dello spettacolo. Per il secondo atto si prevede la stessa linea di base, con dei Clippers magari un pò più centrati, visto che Rivers si farà sentire, e Golden State a prendere ciò che di buono è venuto fuori, pensando a recuperare le tante energie spese.

Sarà una lunga cavalcata fino alla fine della serie.

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