Può una meccanica di tiro dalla lunetta condizionarne l’esito in termini di efficienza? Notoriamente, la storia è ricca di giocatori dall’esecuzione bislacca, ma dai risultati comunque affidabili, e forse il rappresentate più significativo, come avrete intuito dal titolo, è Shawn Marion.

Meno intuitivo è il ruolo di Howard in tandem con “Matrix”… ebbene, Dwight non è stato convocato per essere messo alla berlina, ma perché la sua esecuzione, spesso oggetto di ragionevoli critiche, presenta una certa somiglianza con quella di Marion.

Se, osservando Howard in lunetta, avete pensato che con quella tecnica sia impossibile avere buone percentuali, Marion dimostra che forse non è la mera esecuzione a comportare basse percentuali o, almeno, possono di sicuro esserci le dovute eccezioni.

Fisicamente i due non sono totalmente dissimili: Howard è 6-10 per 265 Lbs (che sia 6-11 non ci crede più nessuno), Marion è 6-7 per 230 Lbs, entrambi con una buona struttura fisica, muscolatura tonica, ampia apertura di braccia e mani grandi.

Tuttavia, lo stile di tiro di Marion gli consente anche quest’anno di avere l’ 80% ai liberi (e persino il 34% da tre), in linea con le medie della sua lunga carriera, mentre Howard per ora è a quota 54% ai liberi, rispetto alla media in carriera del 57,5%.

Questo non significa che Shawn potrebbe essere il personal trainer del miracolo per Howard, riuscendo dove hanno fallito tutti; tanto meno significa che la meccanica di Marion è da consigliare per raggiungere l’80%: si tratta infatti di un raro prodigio, in cui convergono una esecuzione tecnicamente proibitiva ed una percentuale di tutto rispetto. Può comunque risultare interessante confrontare i due tiri, quantomeno per motivi estetici, cercando di coglierne le differenze e le peculiarità.

Osserviamo prima il tiro di Howard da differenti angolazioni:

 

Questa è invece la tecnica di Marion:

 

Proviamo ad isolare le quattro fasi principali: avvio del tiro (dopo la cosiddetta “routine” propiziatoria), sollevamento della palla, inizio della spinta e rilascio (o follow through).

 

HowardStr

MarionStr

La particolarità più vistosamente comune e la forma “contratta” del tiro, con il gomito che dopo il rilascio resta basso e piegato, senza salire verso la testa, il braccio che non si allunga dritto allineando polso-gomito-spalla.

La mano che indica il ferro con il polso piegato è più marcata in Marion, mentre Howard ha talvolta, come nel caso dell’ultimo fotogramma, una “frustata” meno accentuata (nel video precedente potete invece notare il suo polso “a cigno” in alcune esecuzioni; questa discontinuità non agevola certo l’efficienza…).

Inoltre, ripercorrendo la dinamica, Howard prende la mira tenendo il pallone alto di fronte al volto (molto alla Dominique Wilkins, fra gli altri), mentre Marion, più “modernamente” all’altezza della vita. Il sollevamento avvicina la palla al volto in entrambi i casi, con Howard che quasi se lo appoggia sulla tempia, mentre Marion più centrale sulla fronte, ma nessuno dei due lo alza sopra la testa.

Concludono entrambi leggermente in punta di piedi, Marion lievemente proteso in avanti (ma in equilibrio), Howard invece un po’ arcuato indietro. Da notare come Marion abbassi le braccia con movimento naturale (pur non avendole distese totalmente durante il tiro), mentre Howard resti rigido nel follow through (con pittoresco effetto suspance), rilassando le braccia solo dopo che la palla ha toccato il ferro.

Vediamo adesso i due tiri in parallelo:

La differenza di velocità nell’esecuzione è balzata in primo piano durante l’elaborazione (amatoriale) dei video: per ottenere una approssimata sincronia del rilascio nei due giocatori, nella sequenza del tiro verso destra, la velocità del filmato di Marion è stata ridotta al 50%, quello Howard solo al 92%, mentre nella sequenza del tiro verso sinistra, Marion “moviolato” ancora al 50%, mentre Howard addirittura rimasto a velocità naturale (in seguito è stato poi applicato il rallenty alla sequenza con schermata divisa).

Paradossalmente, l’esecuzione di Marion è più contratta di quella di Howard e molto più rapida, ma anche tremendamente più efficace.
Il tiro di Marion è davvero patrimonio della storia del basket.

P.S. Per gli amanti del vintage, ci si era occupati dei liberi di Howard anche ai tempi dei Magic, all’interno di un face-off con Bynum, rievocando persino Ewing e Jabbar… se siete curiosi, ecco il flash-back.

6 thoughts on “Free-throw freestylers: Marion vs Howard

  1. c’è anche una notevole differenza nell’uso delle gambe: marion le piega poco, ma quel poco basta per mettersi in ritmo, cosa fondamentale nella routine dei liberi, mentre howard le piega moltissimo, per poi raddrizzarsi, fermarsi e tirare. questa differenza secondo me è notevole, howard potrebbbe anche non piegarle, che non gli farebbe alcuna differenza, secondo me….

  2. Esatto, l’utilizzo delle gambe nel tiro di Howard è superfluo, così come lo era nella dinamica di tiro del suo mentore a Orlando, Ewing. La differenza è che, per rimediare alla carenza di parabola dovuta al non uso delle gambe, Ewing aveva imparato a ricorrere ad un rilascio disteso e molto verticale, con il polso verso il soffitto dell’arena, mentre Howard pecca del’esatto contrario (polso verso il ferro e braccio contratto).

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