I giovani Sacramento Kings: quando il linguaggio del corpo è tutto un programma...

I giovani Sacramento Kings: quando il linguaggio del corpo è tutto un programma…

I presupposti per una stagione da protagonisti c’erano tutti.

Squadra ricca di talento. Uno come Shaquille O’Neal che torna in NBA come consigliere, prelevando una quota della società. La promessa di una nuova arena che ha trovato conferma nelle scorse settimane, con l’acquisizione di Downtown Plaza, nel pieno centro della capitale californiana (altro tassello per la rivalutazione del marchio Kings).

Eppure, a questo punto della stagione, viene da pensare che sia più facile vedere un asino volare che i Sacramento ai playoff.

Le aspettative dei tifosi si sono sciolte di fronte un record di 17 vittorie e 32 sconfitte, che, per ora, si traduce in un penultimo posto nella Western Conference. Tutt’altro che una stagione ricca di emozioni.

Una delle rare botte di vita per i fan è stata lo scorso 24 Gennaio, quando i Kings, sono diventati la prima squadra sportiva professionistica ad usare i Google Glass durante una partita.

L’accordo stipulato da Chris Granger, propietario della franchigia, con CrowdOptic, software company della Silicon Valley, ha consentito a tutti i fan presenti alla Train Arena, ma anche a quelli da casa, semplicemente tramite il proprio smartphone o tablet, di osservare la partita dal punto di vista degli addetti a bordo campo, delle Kings Dancer e anche di Slamson, la mascotte della squadra. Un modo per sentirsi coinvolti nel vivo nel gioco, ma soprattutto una nuova prospettiva con cui guardare una partita.

Nonostante gli sforzi della proprietà su più fronti, però, la situazione a Sacramento non sta prendendo la piega giusta. L’ennesima stagione fallimentare sta per materializzarsi e, il principale fattore negativo, è stato identificato nella fase difensiva.

Lo stesso coach Malone ha evidenziato il problema senza peli sulla lingua. Questo lo sfogo con i giornalisti in conferenza stampa, dopo la partita a Miami contro gli Heat dello scorso 20 Dicembre:

”Non c’è nessuno che protegga il canestro. Stanotte gli Heat hanno segnato 70 punti nel pitturato e questo è inaccettabile. Ho paura che molti dei nostri giocatori si interessino solo alle proprie statistiche offensive, lasciando perdere tutto quello che riguarda la difesa. Anche un bambino che non ha mai guardato una partita di basket si accorgerebbe di quanto siamo poco intensi nella nostra metà campo. […] Per la partita contro i Magic cercherò nel roster 5 giocatori da schierare in quintetto che abbiano voglia di impegnarsi a difendere, gli altri per quel che mi riguarda possono passare 48 minuti in panchina.”

Ma la difesa è solo il problema più lampante, non certo l’unico.

Già perché la fase offensiva non gode di eccessiva credibilità. Se hai nella stessa squadra gente come Cousins, Gay, Thomas, Thornton, per citarne alcuni, ti aspetti che qualcosa di buono in qualche modo debba venir fuori.

Il livello del roster dei Kings sulla carta, è di tutto rispetto. Ma a meno che non hai a disposizione un 23, un 6, o un 24, una squadra non può essere fatta solo di individualità. E il problema offensivo per coach Malone è proprio questo. Si tratta di responsabilità offensiva.

Una statistica non certo tra le prime prese in considerazione, quando si analizza un giocatore, è il cosiddetto ‘usage rate’, ovvero l’indice in percentuale che indica i possessi che un giocatore ‘utilizza’ durante la partita. In questo caso il dato è molto esplicativo. Ipotizzando un valore medio del 20% (essendo in 5 in campo), i valori di Gay (30,4%), Thomas (28,7%) e Cousins (34,7%) sono tutti intorno al 30%. In parole povere o i Kings scendono in campo con 3 palloni, oppure, tutti al tiro non ci andranno mai.

I problemi per Mike Malone sono tanti. Trovare le risposte, i giusti equilibri, sta a lui e al suo staff. Non certo un compito facile.

La stagione è ancora lunga, ma se il buon giorno si vede dal mattino, la situazione è già abbastanza compromessa. Tutti a Sacramento sperano nella svolta, vista anche l’ombra dei Supersonics e la possibilità di spostare la franchigia in un ‘mercato più grande’. Tutti sperano di rivedere i re tornare al vecchio splendore, ed evitare la rovina.

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