magic675875Nella stagione che si avvicina man mano ad uno dei Draft recenti sulla carta più ricchi di talento,  il tanto di moda “tanking”, concetto da riassumere molto banalmente con la volontà di perdere, è attuato dagli Orlando Magic in modo così sistematico da non lasciar dubbi.

Naturalmente questa è una provocazione e nessuno della dirigenza Magic ammetterà mai di giocare a perdere anche perché con il roster a disposizione fare meglio solo dei Bucks ad Est francamente era ad inizio stagione poco pronosticabile.

Un quintetto con Nelson, Afflalo, Harris, Davis e Vucevic e una panchina ricca di giovani di talento, fra tutti la seconda scelta assoluta Victor Oladipo, basterebbe per puntare ad un buon record ma la proiezione finale di questo primo terzo di stagione non si discosta dalla ventina di partite vinte l’anno scorso.

Non è un mistero che se arrivassero buone offerte per Nelson e Davis i Magic si libererebbero facilmente dei due veterani mentre chi non sembra sul piede di partenza è “Ron” Afflalo. Nella sua miglior stagione realizzativa con oltre 20 punti di media l’ex Nuggets è diventato il leader della squadra e sarebbe uno dei punti fermi anche della nuova versione Magic epurata da tutti i reduci dell’era Howard. A questo proposito sembra che la risoluzione del contratto di Turkoglu possa essere firmata a gennaio.

Come nella miglior tradizione NBA si danno più minuti ai giocatori in vetrina e la volontà di far partire Oladipo dalla panchina sarebbe controproducente in ottica futura se non ci fosse l’intenzione di cedere Nelson.

Nel periodo d’assenza per infortunio di Tobias Harris, rivelazione della seconda parte della stagione scorsa, Oladipo è stato promosso in quintetto con un rendimento nettamente superiore. Con il ritorno dell’ala al terzo anno, comunque, Oladipo si è ripreso il suo ruolo di sesto uomo.

Ancora in cerca di un ruolo definito, oscilla tra quello di shooting-guard ma con un tiro da fuori poco affidabile e quello di point-guard dove però la presenza di Jameer Nelson gli toglie minuti. Se Nelson fosse scambiato gli si aprirebbero le porte del quintetto e se la potrebbe giocare fino in fondo per il premio come miglior rookie con Carter-Williams di Phila e Burke dei Jazz.

Forse non vogliono caricarlo di eccessive responsabilità nel guidare una squadra così giovane e Nelson è uno dei pochi veterani a roster in grado di non far deragliare la squadra anche nei momenti più difficili.

Se davvero si concretizzassero le voci di cessione riguardanti Nelson e Glen Davis, due veterani utili a diverse squadre da play-off, premettendo che Orlando sarebbe orientata a chiedere come contropartite scelte future o giocatori con contratti in scadenza, la squadra si ritroverebbe nuovamente nella situazione del finale dello scorso anno, e cioè con molti minuti per valutare la crescita e le potenzialità dei più giovani.

Chi sta trovando meno minuti di quanto sperato è Maurice Harkless che ha visto ridursi notevolmente il minutaggio al rientro di Harris. Dalla sua è la giovanissima età, è un classe ’93, ma Harris sembra destinato ad essere un punto fermo per il futuro e Harkless deve sfruttare ogni possibilità per mettersi in mostra e guadagnare la fiducia dell’allenatore.

Nicholson come cambio in ala forte e Moore come cambio in regia stanno dando buoni segnali per il futuro e dovrebbero avere un minutaggio sempre più elevato nel corso dell’anno anche se nelle ultime partite coach Vaughn ha dato spazio quasi solo ai veterani.

I più recenti Mock Draft danno ai Magic la possibilità di scegliere con la terza assoluta Wiggins da Kansas o Jabari Parker da Duke se il centro Embiid compagno di Wiggins dovesse prendersi la prima assoluta. Se i Magic scegliessero la logica di prendere il migliore a disposizione la scelta cadrebbe o sui già citati Wiggins o Parker , sostanzialmente due giocatori speculari per ruolo e caratteristiche, essendo entrambi ala piccola, ruolo in squadra comunque coperto.

Se dovessero invece seguire una logica di completamento del roster dovrebbero scegliere un’ala forte da affiancare a Vucevic ma il dubbio è se esiste un giocatore adatto in quella posizione del Draft o si rischierebbe di buttare al vento una scelta così alta.

Nel ruolo il più quotato per ora è Randle da Kentucky ma non dobbiamo dimenticare che Orlando avrà un’altra scelta alta al primo giro e che con il finire di vecchi contratti avranno una liquidità tale da andare sul mercato dei free agent con molte frecce al loro arco, non solo proposte economiche vantaggiose ma anche una squadra futuribile e talentuosa.

Non dobbiamo aspettarci un cambio di rotta: Orlando continuerà a perdere molte partite con l’obiettivo di poter scegliere il più alto possibile al prossimo Draft e continuare con la ricostruzione post Howard ancora più velocemente del previsto.

 

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