timber454I Minnesota Timberwolves possiedono un roster molto interessante, ricco di talento, ma anche propenso agli infortuni. Avevano l’opportunità di andare lontano, la scorsa stagione, ma gli acciacchi subiti dai malcapitati Ricky Rubio e Kevin Love hanno impedito loro di decollare.

Per quanto si sa, almeno per ora, ognuno dei componenti della squadra dovrebbe arrivare al training camp in completa forma, proiettando gli uomini di Rick Adelman tra il settimo e l’ottavo posto nella griglia di partenza della Western Conference. Se la fortuna li assisterà, potrebbero anche presentarsi ai playoff come una mina vagante, pronta a battagliare con qualsiasi avversario si presenti davanti.

Ultima stagione: 31-51 (dodicesimi nella Western Conference)

Previsione 2013-14: 45-37

Perdite chiave: PG Luke Ridnour, SF Andrei Kirilenko

Free agent firmati: PF Ronny Turiaf, SF Corey Brewer, SF Shabazz Muhammad, SG Kevin Martin, C Nikola Pekovic (rifirmato), C Gorgui Dieng. 

Il cambio nella dirigenza (via Kahn e dentro Flip Saunders, sì proprio lui) è coincisa con un mercato dei free agent davvero niente male, migliorando sensibilmente la difesa e aggiungendo un ottimo scorer quale Kevin Martin.

Un’altra mossa degna di nota è stata quella di rifirmare (5 anni a 60 milioni) il centrone montenegrino, Nikola Pekovic, dopo una lunga trattativa. Quindi, senza aver perso giocatori significativi, i Timberwolves si apprestano a giocare la nuova stagione con una squadra decisamente migliorata e apparentemente più solida.

Molto dipenderà sicuramente dalla salute dei due succitati, Rubio e Love. Lo spagnolo si è rivelato un elemento fondamentale nell’organigramma della squadra, favorito anche dal sistema di Adelman che prevede parecchio l’utilizzo di un playmaker in grado di supportare il gioco. L’ex Barcellona sarà titolare fisso nel ruolo, coadiuvato dall’altro europeo, Alexey Shved, emerso proprio durante l’assenza di Rubio, lo scorso campionato. Anche José Barea saprà come rendersi utile alla causa, nonostante l’anno passato non abbia fatto vedere ciò che aveva esibito a Dallas.

Love ha giocato solamente 18 partite nella scorsa regular season ed è mancato quanto l’acqua, ai Wolves. Miglior rimbalzista della lega nel 2011, l’ex UCLA si presenterà sicuramente carico e voglioso di rivincita dopo un anno pessimo dal punto di vista personale. Di fianco a lui ci sarà Pekovic, esploso durante l’assenza del compagno, con la possibilità di formare una nuova versione delle torri gemelle, regalando presenza fisica e possanza a rimbalzo.

Il resto del team, come è già stato detto, è giovane e ricco di talento. Nel ruolo di shooting guard partirà sicuramente il neo acquisto Kevin Martin, reduce da una discreta stagione tra Westbrook e Durant, ad OKC. Il suo backup sarà il rookie Shabazz Muhammad, giocatore esplosivo e efficace in fase offensiva.

Derrick Williams sarà l’ala piccola titolare che si alternerà con Corey Brewer, figliol prodigo che torna da un campionato decisamente positivo con i Denver Nuggets.

Se poi il buon vecchio Rick vorrĂ  mettere in pratica il suo small ball, Derrick avanzerĂ  di un ruolo, essendo un player dinamico e possente fisicamente, tanto da reggere il confronto con le power forward avversarie.

Detto già della coppia di lunghi, andiamo a visitare la panchina a cui si sono aggiunti Ronny Turiaf e Gorgui Dieng, giocatori di spessore e garanti di difesa. Il francese è un vero e proprio girovago della lega, ma perché utile quando si vogliono aggiungere solidità e stazza nel pitturato, oltre che un’innata esperienza nel mestiere.

Dieng, invece, è molto più giovane. Classe 1990, alto 211 centimetri per 111 kg, è stato scelto durante il Draft di giugno dagli Utah Jazz, ma immediatamente spedito a Minneapolis. Quello che sorprende del centro senegalese è l’immensa bravura sotto canestro.

La scorsa stagione, quella del titolo con Louisville, è stato votato miglior difensore della Big East e anche nella NBA potrà fare la voce grossa, non appena imparerà a leggere bene gli schemi avversari e un sistema di gioco diverso rispetto a quello a cui è stato abituato finora nel college basket.

In conclusione, possiamo affermare che il lavoro svolto dalla dirigenza, durante l’estate, dovrebbe pagare, sperando che la macumba che si era gettata sui Lupi la scorsa stagione possa finalmente essersi allontanata.

 

 

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