image-1-1327496Due settimane fa avevamo analizzato le squadre che finora hanno concretizzato poco e niente durante questa off-season; ora vedremo quali sono stati i GM più attivi e quelli, quindi, papabili per il premio di Executive of the Year. 

1)      Billy King – Brooklyn Nets

Spinto dal proprietario Mikhail Prokhorov, Billy si è dovuto dare da fare per costruire una squadra da Titolo, con la t maiuscola, come avete potuto notare.

Ed ecco che dal cilindro tira fuori la magata della notte del Draft: dentro Paul Pierce, Kevin Garnett e Jason Terry, per un’accozzaglia di giocatori e scelte che non servivano più a nulla, se non a ingolfare il monte stipendi.

Ha poi rifirmato il sesto uomo, di “lusso”, Andray Blatche, preso Andre Kirilenko e aggiunto profondità al roster con le acquisizioni di Alan Anderson e Shaun Livingston.

Ora, bisognerà vedere dove questa squadra, piena di giovani e di esperienza, potrà arrivare, ma intanto Billy si è incollato la poltrona sotto il sedere. Per ora. 

2)      Daryl Morey – Houston Rockets

Che Daryl Morey fosse già uno valido lo si era capito lo scorso anno, quando portò James Harden in Texas, ma adesso è ufficiale, o almeno si presume che sia così.

Dwight Howard è stato assolutamente il colpo dell’estate. Pagato meno del previsto, senza dover sacrificare nessuno, è giunto forse il miglior centro della lega, per quanto riguarda sicuramente i numeri e la fisicità che mette sotto canestro.

Con il succitato Barba può formare una coppia letale che a Houston non si vedeva dalla metà degli anni ’90. Senza dimenticare poi i vari: Aaron Brooks, Marcus Camby e Omri Casspi, adibiti a migliorare una squadra che già la stagione passata aveva sorpreso i più. 

3)      Gary Sacks – Los Angeles Clippers

Più che Sacks, dietro a tutto questo c’è Donald Sterling, famoso proprietario dei Clippers. Famoso perché siamo di fronte ad una specie di Preziosi o, se vogliamo proprio essere estremisti, ad uno Zamparini, se mi passate il paragone con due particolari presidenti di calcio.

Sterling ha sempre provato ad accogliere giocatori dall’apparente grande nomea, per poi combinare poco e niente in post-season. Non che sia colpa sua, ma è proprio il fiuto che è sbagliato. Quest’anno, però, sembra la volta buona.

Liberatosi di alcuni giocatori ormai obsoleti e di altri abbastanza sacrificabili, la parte “povera” di Los Angeles ha portato a casa l’ottimo rincalzo di Chris Paul (intanto rifirmato), Darren Collison.

Ha confermato due buoni giocatori che portano grinta e dedizione, come Barnes e Hollins, senza dimenticare i due arrivati dalle trade, cioè Jared Dudley – difensore e tiratore – e J.J. Redick – ottimo tiratore.

Dal Draft è anche arrivato il possibile colpo Reggie Bullock, che andandosi ad unire al trio Jordan – Griffin – Paul, potrebbe formare un mix di gioventù ed esplosività niente male. Poi, per vincere i titoli ci vuole ben altro, ma ci si può almeno provare. 

4)      Chris Grant – Cleveland Cavaliers

Forse la miglior off-season di tutte, anche se rimangono dubbi sulla prima scelta Anthony Bennett. Bynum, Jack e Clark rappresentano, però, tre buoni motivi per seguire questi Cavaliers da novembre in poi.

Squadra giovane, futuribile e che rispetto al macello di tre anni fa (post-LeBron) ha decisamente più senso e può fare molto bene.

Il ritorno di Mike Brown sulla panchina è poi un pretesto in più e se le ginocchia di Bynum reggeranno e Irving dimenticherà i problemi fisici, beh siamo di fronte ad una franchigia pericolosa, molto pericolosa. 

5)      Joe Dumars – Detroit Pistons

Brandon Jennings e Josh Smith sono stati due colpi niente male, ma dubbi sulla loro vera consistenza rimangono. Fatto sta che i Pistons si ritrovano con un quintetto praticamente definito e giovane, molto giovane e in più una panchina da non sottovalutare con nomi di esperienza come Billups (sì, proprio lui), Villanueva, Stuckey e Will Bynum, oltre ai rookie Caldwell-Pope, Datome, Tony Mitchell e Peyton Siva.

Una squadra pronta ad esplodere, in tutti i sensi, ma la sostanza per riportare gente al Palace e ce n’è. 

Una menzione d’onore se la meritano anche gli Atlanta Hawks che, con Danny Ferry in cabina di regia, hanno portato in Georgia due ottimi lunghi come Millsap e Brand e rookie quali Schroeder e Nogueira.

Senza dimenticare i Golden State Warriors di Bob Myers che si sono assicurati i servigi di Iguodala e del veterano Jermaine O’Neal, oppure i “nuovi” Timberwolves di Flip Saunders – in versione GM – targati Kevin Martin, Corey Brewer, Ronny Turiaf, Gorgui Dieng e Shabazz Muhammad, anche se c’è la piccola pecca di Pekovic, non ancora rinnovato.

Anche Dell Demps sta lavorando molto bene a New Orleans e Jrue Holiday e Tyreke Evans ne sono la prova.

3 thoughts on “Tutto sulle trade – Week #5

  1. Billy King alla 1 ci sta come impatto dei colpi più che altro e visto che avrà una finestra di max 2 anni per vincere ci stanno come colpi…ma se non vincono???hanno dato via tutte le scelte possibili e immaginabili per i prossimi anni, e anche quando i vekki scadranno, se non vincono perche qualche FA che sposta dovrebbe andare a Brooklyn? quindi di giovani non se ne vedranno per anni in qual di Brooklyn….poi, menzione d’onore a Danny ferry anche no visto che ha smembrato la squadra per provare a convincere il duo paul-howard ad andare ad atlanta, per poi perdere pure smith (che tutto sommato ci potrebbe anche stare visto che avrebbe preteso il max salariale, cosa non meritata direi) e alla fine ha ripiegato su Millsap (ok bel giocatore, ma si rimane nel limbo no PO – 1° turno massimo) e Brand (???????) perciò Atlanta per qualche anno vivrà ancora nella costante mediocrità….
    altre menzioni d’onore: bob myers solo perchè ha portato iguodala a GS? era l’unico reparto dove non servivano ritocchi visti i giovani in roster quindi per me acquisto non necessario, sacrificando anche 2 contrattoni che andavano in scadenza per nulla e poi jermanie o’neal ha smesso da 2 anni…flip saunders? non è ancora riuscito a rinnovare pekovic (non proprio shaq anche se è un bel centro) e quando lo farà lo sveneranno come tipo di contratto, altrimenti lo perderà, kevin martin ha dimostrato a OKC di essere in parabola discendente, brewer buon giocatore niente più e il resto draft…io avrei menzionato Grunwald perchè con niente ha cmq portato a casa il rinnovo di JR, Tim harday JR al draft (alla 24 non si poteva di meglio) Bargnani (per noccioline) e MWP….però va bè saranno mie opinioni!!!

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