20130522-190835.jpgIntensità. Basterebbe questo a descrivere l’andamento della seconda partita che deciderà la regina della western conference. San Antonio la spunta al supplementare e si porta in vantaggio 2-0 nella serie che da sabato si sposterà a Memphis.

La squadra di Popovich in gara 1 era riuscita a limitare Zach Randolph alla perfezione e con la stessa difesa d’anticipo che a turno Splitter e Diaw alternano entrano ancora una volta negli ingranaggi dell’attacco dei Grizzlies.

Duncan resta su Gasol e impedisce la giocate alto-basso tra lo spagnolo e il compagno di reparto tanto efficaci e vitali per il gioco voluto da Hollins. I Grizzlies vogliono alzare il ritmo e lo fanno con Conley, Allen, Bayless e Pondexter ma il primo tempo è targato Spurs.

Ginobili è in una serata tranquilla, non serve che faccia gli straordinari, ci pensano Splitter, Green e Leonard. Se il gioco degli Spurs si basa essenzialmente sul pick and roll centrale tra Parker e Duncan gli altri si muovono alla perfezione e puniscono ogni minima disattenzione ospite.

Tutto il quintetto Spurs chiuderà in doppia cifra ma un elogio particolare lo merita Parker. Senza il francese, capace di accelerate tanto fulminee quanto improvvise è assoluto protagonista. Se non ci fosse lui San Antonio non potrebbe avere un gioco così bello da vedere. Le sue incursioni in mezzo all’area che costringono la difesa avversaria a collassare liberano spazio essenziale per i tiratori.

Il meccanismo Spurs è oliato alla perfezione ma i problemi di falli di Conley e uno spento Randolph non permettono a Memphis di andare oltre poco più di trenta punti a fine secondo quarto.

La partita sembra segnata con San Antonio che conduce sempre in controllo. Anche se non sembra Memphis si rianima anche se non è subito in grado di riavvicinarsi. Nel terzo quarto segna paricamente quanto ha segnato nell’intero prima tempo.

Cos’ha cambiato Hollins nell’intervallo? Oltre all’orgoglio dei giocatori di Memphis che sicuramente non si arrendono alle prime difficoltà Hollins ha proposto alcuni adattamenti offensivi che hanno migliorato la pericolosità della sua squadra.

Circolazione più continua e pick and roll laterali per allontanare almeno un lungo Spurs dall’area lasciando così più spazio per Randolph sotto canestro. Le attenzioni per l’ex Portland sono tali che Memphis allarga i tiratori sugli angoli pronti a ricevere e punire i raddoppi in post basso.

Randolph non ha la solita forza e fatica a concludere situazioni che solitamente domina, colpa forse di qualche guaio fisico. Memphis però ha la forza di rientrare anche perché San Antonio ricade in uno dei suoi classici difetti.

Gli Spurs si accontentano troppo spesso di tiri da fuori che nei finali di partita tendono ad entrare meno. Se riuscissero ad alternare queste soluzioni a giochi piĂą efficaci per guadagnarsi tiri liberi sarebbero difficilmente battibili.

Sta di fatto che Memphis pareggia a venti secondi dalla fine e la partita va al supplementare che avrà un solo protagonista: Tim Duncan. Il caraibico sigla i canestri che consentono di vincere la partita andando a strappare rimbalzi nell’area di Memphis che tramuta in punti d’oro.

San Antonio conduce per due partite ma la serie inizia veramente a gara 3 quando si giocherĂ  a Memphis dove i Grizzlies non hanno ancora perso in questa post-season. Se gli Spurs torneranno in Texas con una vittoria avranno messo una seria ipoteca su passaggio del turno, altrimenti la serie avrĂ  un nuovo inizio.

Memphis non può più sbagliare ma deve ritrovare il vero Randolph senza il quale non sono la stessa squadra. La sfida è difficilissima ma non sarebbe la prima volta che la squadra di Hollins ci stupisce oltre ogni pronostico.

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