grizthung3Memphis vince la terza gara della serie contro Oklahoma imponendosi in casa dopo una partita dal basso punteggio in cui le difese hanno la meglio sugli attacchi. Gasol è il perno su cui i Grizzlies poggiano l’attacco ma è la difesa il marchio di fabbrica della squadra di Hollins.

I Thunder ora dovranno affrontare la decisiva gara 4 con un atteggiamento completamente diverso se non vorranno tornare in Oklahoma con due partite di svantaggio. Nella serata in cui Randolph fatica tantissimo grazie anche all’ottima difesa di Ibaka la sconfitta è un segnale forte che il proseguo sarà tutto in salita.

In una gara a bassissimo punteggio un vantaggio nell’ordine dei 2-3 possessi è facilmente recuperabile tanto che i Thunder rientrano in partita un paio di volte nonostante le prove d’allungo dei Grizzlies.

Fisher impatta con una tripla a due minuti dalla fine ma Memphis si procura i liberi che fermano l’inerzia avversaria producendo quei punti  facili decisivi.

I Thunder ci provano fino alla fine ma quando anche Durant sbaglia due liberi che avrebbero tenuto accesa la speranza si capisce che gara e serie sono ormai nelle mani di Memphis.

Oklahoma ha il pregio di non gettare la spugna, di restare sempre a contatto e nonostante la sconfitta, gara 3 è stata l’ennesima partita decisa nel finale con uno scarto minimo, fatto che lascia un possibilità per il futuro prossimo.

Brooks getta la maschera nel finale con un quintetto in cui Durant gioca da ala grande, Ibaka da centro e Fisher, Martin e Jackson come tiratori sul perimetro. Hollins non accetta la sfida e tiene in campo la coppia di lunghi che h portaato Memphis fino a qui.

Il risultato è che Randolph deve accoppiarsi con un esterno, spesso è Fisher, perché Hollins preferisce rischiare un piazzato che lasciarlo su Durant.

Paradossalmente Oklahoma non cerca di punire questo accoppiamento. Troppi gli isolamenti e poche le situazioni in cui si cerca la penetrazione per poi trovare il tiratore piazzato. Se non sfrutti il vantaggio del quintetto piccolo subisci inevitabilmente la presenza di Gasol e Randolph in area in attacco.

Il tiro da fuori non funziona e i Thunder provano a forzare le entrate ma si schiantano contro il muro formato dallo spagnolo e dall’ex Portland. Memphis strangola la partita lentamente, non vuole alzare il ritmo, sa benissimo che se non innesca il contropiede avversario la partita sarà sua.

Durant è già proiettato alla prossima partita e lancia un avvertimento ai compagni “Non possiamo lamentarci della sconfitta. Dobbiamo accettare la sfida e imparare da questa partita”. Un segnale che lancia ai compagni che devono farsi trovare più pronti e più decisi nell’affrontare una difesa preparata come quella di Memphis.

Gasol, il trascinatore dei Grizzlies, invece cerca di smorzare l’entusiasmo mantenendo alta la concentrazione per gara 4: ”Non sembriamo proprio i favoriti. A noi non importa. Queste etichette e cose simili sono per voi (giornalisti). Non ci disturbano e non lo faranno mai”.

Una frecciata forse a chi considerava finiti dopo lo scambio in cui avevano perso Gay? Sicuramente Memphis ha dimostrato di essere più concreta senza Gay che non lui e che la mancanza di un talento offensivo come il suo può essere sopperita con una maggior spartizione delle responsabilità.

Le difficoltà offensive di Oklahoma invece sono dovute all’incostanza di Martin e alle percentuali di Ibaka. L’africano è passato dal tirare quasi il 60% in stagione a poco più del 40% nei play-off.

A riguardo Durant spiega che è solo una questione mentale e che deve continuare a prendere i tiri come ha sempre fatto “Non smetterò di passargli la palla perché ha sbagliato qualche tiro. E’ tutto nella sua testa. Adesso è demoralizzato e io devo tirarlo su”.

I Grizzlies hanno la grandissima opportunità di allungare vincendo ancora in casa la prossima partita. Che lo ammettano o no adesso sono loro i favoriti e anche in prospettiva Finale di Conference non partirebbero svantaggiati, sia contro Spurs che contro i Warriors.

Pochi credevano in loro ma la squadra di Hollins sta dimostrando che non serve avere un gioco altamente spettacolare e segnare 100 punti per partita per vincere.

Una difesa organizzata e un attacco basato sugli interni possono essere tanto efficaci quanto qualsiasi altro sistema a patto che tutti remino dalla stessa parte.

 

One thought on “Memphis vince e si porta 2-1 su Oklahoma

  1. da tifoso heat memphis è la squadra più pericolosa per Lebron e soci; difesa super e la coppia di lunghi migliore dell’ Nba, sarebbe non così scontata la vittoria premesso che si arrivi alle finals

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