Dunlap e Smart hanno ancora molto da lavorare sulle loro difese...

Dunlap e Smart hanno ancora molto da lavorare sulle loro difese…

Nell’ultimo minuto, come nel corso di tutta la partita, la qualità dell’esecuzione può fare la differenza, al di là del talento complessivo del gruppo che esegue; fermo restando che anche la difesa è chiamata ad eseguire, in risposta all’attacco o anticipatamente per condizionarne le scelte.

Attingiamo qualche spunto di analisi da alcune gare.

SAC@UTA (23-11-12)

 

L’idea di base è di non far bloccare per il tiratore sulla linea di fondo, bensì far bloccare il tiratore, soprattutto con un blocco molto attendibile come il cross screen per far ricevere il lungo in post basso; una volta sbilanciata la difesa, ad Hayward non resta che salire sfruttando il blocco che già lo attende in post alto. Da notare come la posizione defilata in ala del play agevoli un buon angolo di passaggio.

Come da tradizione Jazz (“made in Sloan”), i blocchi in stile Flex garantiscono una buona varietĂ  di soluzioni ed esaltano la capacitĂ  di “leggere” ed eseguire dei giocatori; ecco la trama base con le principali opzioni:

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IND@LAL (27-11-12)

 

Nel primo attacco, nonostante un copione offensivo non certo machiavellico, la difesa di L.A. è andata in cortocircuito con Duhon che faceva “ice” (spingere il palleggiatore sul lato opposto del blocco), mentre Gasol non forniva nessuna opposizione (come previsto dall’“ice”) e restava invece molto staccato, finendo con il non difendere, nĂ© su la penetrazione di Hill nĂ© su West.

Nell’azione successiva i Pacers replicano ed Hill parte in modalitĂ  turbo con la sua mano forte, la destra, e va ad appoggiare delicatamente sopra l’aiuto di Howard; ancora una volta, Gasol espone il suo tallone d’Achille, attuando una difesa “attendista” (piĂą adatta a chi ha maggiore rapiditĂ  di piedi) fornendo una difesa-fantasma.

I più attenti avranno notato che la conclusione di Hill è quasi una “citazione” irriverente del new-Laker Nash, che quel tipo d’appoggio, ad una mano sola dal palleggio, lo conosce molto bene (chiedere a Griffin…).

CHA@WAS (24-11-12)

 

Nonostante la più che onesta difesa dei Bobcats (espressione solitamente ossimorica), i Wizards se la sono cavata, oltre ogni rosea aspettativa, con un piazzato sul perimetro per Singleton (35% dall’arco l’anno scorso) che si è tradotto in tre tiri liberi (che, sul -2 in casa, valgono oro).

La rimessa ha sondato tutte le soluzioni possibili per una conclusione rapida: uscita in angolo, uscita in punta, lob al ferro e persino il famigerato passaggio sul lato debole; diamo quindi un’occhiata alle sue opzioni.

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Il passaggio del rimettitore, lento e un po’ impreciso, avrà fatto tornare in mente le molte volte in cui un passaggio sul versante opposto del campo finisce per risultare una palla persa, come in questi casi:

 

Il primo frammento, tratto da Sas@Tor (25-11-12), vede gli Spurs tentare la rimessa della vittoria, con il punteggio in parità e 0,9 secondi al termine: Duncan, prima che gli inesorabili 5 secondi scadano, decide di lanciare un velleitario lob per Ginobili sull’altro lato della rimessa; forse sarebbe stato più sicuro tentare la sorte con un tiro di Diaw, seppur da distanza notevole…

Il secondo spezzone è tratto da Por@Was (28-11-12): con 0.5 sul cronometro e due punti di vantaggio, piuttosto che lanciare anch’egli un intercettabile pallonetto dalla parte opposta del campo, forse Ariza avrebbe dovuto emulare l’autentica “genialata” del suo “successore” ai Lakers, Metta World Peace, che con questo disarmante coup de theatre a 1.2 secondi al termine, ci ha mostra come far trascorrere gli ultimi attimi di una partita già vinta (perché non lanciare addirittura la palla in stile “boccia” verso il lato deserto della  metà campo?).

CHA@ATL (28-11-12)

 

Rimessa ben congegnata e ben eseguita, almeno sino al momento del passaggio: da notare come l’insolita posizione del difensore del rimettitore, preoccupato di negare la ricezione in angolo(?) piĂą che di pressare la palla, lasciasse libera la traiettoria per servire Mullens diretto al ferro, in un’area sguarnita, soluzione piĂą conveniente per i Bobcats (sul +1 Hawks) rispetto all’uscita di Gordon in punta, a cui Session ha invece scelto di affidare la chance di riscatto per Charlotte.

 

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