Evan Turner sta continuando a progredire come giocatore, beneficiando del maggiore spazio a sua disposizione dopo la cessione di Iguodala

Ci sono delle trade che possono cambiare il volto di una franchigia.

Philadelphia era sicura di averne messa a segno una che li avrebbe trasformati da squadra giovane a contender, nel trascorrere di un’ estate. Poi sono arrivati gli infortuni, il boowling ed “i contenziosi” con gli ex vicini di casa in quel di Los Angeles.

Andrew Bynum, il miglior centro della lega dopo Dwight Howard, non è ancora sceso sul parquet in questo primo scorcio di stagione ed il rientro non sembra essere così vicino. I tifosi della “City of Brotherly Love”, che in estate avevano visto partire Iggy, uomo simbolo della franchigia, sono passati dallo stato di “irreale” euforia post-trade, alla “reale” disperazione per aver visto sfumare l’ ennesima occasione di rivivere antichi fasti.
E se l’assenza di Bynum avesse un peso specifico minore di quello che comunemente si pensi?
1) Phila ha chiuso il primo mese di Regular Season con un ottimo 10-6 e, nonostante le ultime sconfitte, sembra essere una squadra in in grado di lottare per una posizione di rilievo nella griglia dei Playoffs. In una stagione in cui i valori di alcuni team sono stati irrimediabilmente condizionati dagli infortuni (leggasi Bulls e Pacers, giusto per citarne due) i 76ers potrebbero, anche senza Bynum, aspirare a qualcosa di più delle ultime due piazze del seeding, cercando quindi di confermarsi ad alti livelli.
2) La cessione di Iguodala è stata ben assorbita dalla “democrazia Ateniese” che regola il sistema di coach Collins.
AI9 non è mai stato il giocatore, per caratteristiche, capace di guidare “all alone” il proprio team e Phila, fin dalle prime gare, ha dimostrato di aver  colmato il vuoto grazie alle buone prestazioni di Evan Turner, atteso alla stagione della svolta.
3) Quando ‘Drew è sbarcato a Philadephia la domanda era se mai avrebbe rifirmato per i Sixers, giustificando quindi le scelte fatte. Oggi il ragionamento si è completamente ribaltato, con i Sixers a dover decidere cosa fare del proprio futuro. Se dal punto di vista pratico, con Bynum mai sceso in campo, i “ve lo avevo detto” si sono sprecati, il lato salariale dell’ operazione è sicuramente pro Sixers che, ad oggi, non solo hanno liberato 30 milioni (i 2 anni restanti di Iguodala) ma sono nella posizione di poter decidere se rifirmare il centro o andare sul mercato dei FA investendo i soldi che avrebbero dato a Bynum su qualche altro nome.
Volendo chiudere questa analisi si è passati da un team con un CAP ingolfato e senza reali chance di vittoria del titolo (con Iguodala) ad una buona squadra,con ampi margini di manovra ed “al rientro/firma di una superstar” per poter competere. Sembra esserci, quindi, più di un motivo per essere ottimisti in casa 76ers, nonostante Bynum e tutto ciò che ne è scaturito.
Jrue Holiday è definitivamente esploso. Gli oltre 18 punti a partita conditi da  9 assistenze sono massimi in carriera, ma è la leadership dimostrata in campo ad aver convinto tutti. Thaddeus Young, Turner e Richardson sono gli altri uomini in doppia cifra con Nick Young e Wright pronti dalla panchina per portare energia e tiro da fuori.
E’ eufemistico rimarcare come manchino totalmente nel pitturato, con Hawes che sembra aver perso un pò di fiducia e Lavoy Allen buono, ma comunque un mestierante del gioco e nulla più. Cocah Collins ha recentemente ammesso che i Sixers stanno cercando un altro giocatore in grado di uscire dalla panchina e dare un contributo ma è chiarissimo come sia Bynum la soluzione di questa equazione; il management lo aveva già capito in estate e si era appunto mossa convinta di essere ad un BigMan dal potersi definire una contender.
Volendo dare poi uno sguardo al futuro, sarà importante capire la decisione che i Sixers prenderanno quest’ estate; Drew prima o poi rientrerà (anche se qualcuno ha iniziato a parlare di intera stagione persa) e da quello che farà vedere sul parquet dipenderà la sua permanenza sotto la “Liberty Bell”. Il rischio vero, paradossalmente, potrebbe essere quello di venir abbagliati da alcuni lampi di classe del nostro e ri-firmare un giocatore che ha mostrato, non solo problemi fisici importanti, ma anche una immaturità a tratti devastante per un ragazzo con alle spalle parecchie stagioni Nba.
Se Phila decidesse di non firmare Bynum sarebbe interessante capire che giocatore potrebbe arrivare dalla free-agency; come detto l’ ideale sarebbe un uomo d’area ma, tolti Howard e Bynum, solo Al Jefferson, tra i centri, sembra essere un nome di un certo peso.
Nel frattempo i Sixers continueranno a giocare, con il sogno di poter vedere il pitturato del “WellsFargo Center” presidiato da uno dei centri più forti della Lega.

One thought on “I Sixers vincono e… aspettano Bynum

  1. Andrew Bynum il miglior lungo dell’nba, molto più che Dwight Howard, etc.

    Questa è la frase esatta.

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