Wayne Ellington, re per una notte per i Grizzlies in settimana!

Altri sette giorni di basket NBA, e altri sette punti per analizzare quanto successo in una settimana particolarmente intensa…

1) LA GUERRA DEI BUSS: difficile non mettere in questo modo quello che è avvenuto in casa Lakers, dove Phil Jackson fidanzato con Jeanie Buss è stato praticamente scaricato dal… cognato Jim Buss, e a nulla sono serviti evidentemente i buoni rapporti col suocero, il patriarca Jerry Buss.

Oltre a sottolineare la mancanza di fantasia nei nomi in famiglia, è giusto rilevare come tra il vice-presidente esecutivo e il venerato coach si sia giocata una vera e propria partita di poker tipo vecchio west, con il giovane Buss che, stufo dei trucchi del vecchio Phil, tira fuori l’asso dalla manica come un baro provetto, un asso chiamato Mike D’Antoni.

Non siamo qui a sindacare tanto le richieste del coach-Zen, dalla possibilità di saltare certe trasferte all’avere una quota societaria, quanto a immaginare che a furia di tirare la corda e cercare di umiliare il poco amato rampollo di famiglia, questa si sia spezzata e abbia infranto il sogno del ritorno del titolatissimo allenatore a Los Angeles: un sogno amaro, sì, come una guerra. La guerra dei Buss…

2) L’INCUBO INFORTUNI SU PHILLY, INDIANA E MINNESOTA: se non fosse per una magnifica pettinatura afro tipo anni 70′, ultimamente avremmo perso di vista Andrew Bynum, il cui ritorno dall’infortunio al ginocchio sinistro era rimasto imprecisato, ma sembrava questione di poco.

Il problema sembra il persistere del dolore alla gamba, e comunque la data del suo esordio sembra essere tra metà dicembre e gennaio, anche se un certo clima di mistero sui suoi problemi fisici suscita campanelli di allarme tra i tifosi dei 76ers.

Peggio ancora per i Pacers e Danny Granger, affetto da una tendinite alla rotula chiamata in genere “ginocchio del saltatore”, molto comune tra i giocatori di basket, e che lo terrà lontano dai parquet altri tre mesi.

Infine gli sfigatissimi TimberWolves, che se oltre al clima pessimo del Minnesota uniscono la iella, rischiano veramente di rimanere senza giocatori entro due-tre anni. Dopo Rubio e Love, l’ultima vittima è stata Chase Budinger, che si è rotto il menisco nel ginocchio sinistro e che ovviamente dovrà rimanere assente per qualche mese…

3) LA LEVA CESTISTICA DEL 2011: diversi giocatori scelti nel draft dell’anno scorso stanno dimostrando tutto il loro valore. Kemba Walker nel disastro dei Bobcats della scorsa stagione sembrava smarrito anche lui, un buon tiratore ma non molto di più. Quest’anno gioca come un veterano e viaggia a quasi venti punti di media a sera, oltre a esibire un gioco molto più vario come dimostrano gli otto steals nella vittoria all’overtime di sabato contro Dallas.

Kyrie Irving sta alzando ancora l’eccellente livello del suo gioco, come i 22.2 punti a partita e oltre 6 assists di media fanno capire. E infine Kenneth Faried, premiato giocatore della settimana nella Western Conference: sta viaggiando a un double double di 13.9 punti e 10.8 rimbalzi di media a partita, e se il suo gioco sembrava frenetico e impossibile da contenere per gli avversari lo scorso anno, questa stagione sembra ancora più difficile da fermare, per la gioia dei lanciatissimi Denver Nuggets…

4) TRE SQUADRE SORPRENDENTI

– Memphis Grizzlies: dalle parti di Beale Street si incomincia a sognare, dopo la quinta vittoria consecutiva avvenuta contro i Miami Heat. Vero che la prestazione di Wayne Ellington è difficilmente ripetibile, ma la squadra guidata da Lionel Hollins appare sempre più granitica, e se anche la panca incomincia a dare un contributo importante, sono dolori per le altre fortezze della Western Conference.

– Denver Nuggets: quattro vittorie consecutive per le “pepite” che incominciano a cambiare marcia, anche per la settimana di grazia di “manimal” Faried, ma nel complesso il team di coach Karl sta trovando il ritmo giusto. Un numero importante è il primo posto tra le squadre NBA come rimbalzi a partita, non casuale con un trio come Faried, Gallinari e Iguodala.

– Minnesota Timberwolves: ha del clamoroso che i Wolves abbiano un bilancio di 5 vittorie e 2 sconfitte, giocando ultimamente anche senza Roy, Barea e come detto sopra anche senza Budinger. A conferma di che straordinario coach sia Rick Adelman, Minnesota ha la seconda miglior difesa NBA come punti concessi, e se riesce a tenere almeno fino al ritorno di Kevin Love, forse i playoffs non saranno un miraggio impossibile a Minneapolis.

5) E TRE DELUDENTI

– Detroit Pistons: vero che l’inizio del calendario era difficile con un lungo tour nella Western Conference, ma trovarsi a 0-8 dopo 8 gare è poco scusabile. Intorno a Greg Monroe c’è il solito impasto malriuscito di veterani e giovani, ed è ancora meno accettabile la passività della dirigenza nel non far piazza pulita di Tayshaun Prince e Charlie Villanueva per giocatori sicuramente più utili.

– Washington Wizards: la scusante per i ragazzi della capitale potrebbero essere gli infortuni, ma quando l’ultima partita la perdi con Charlotte di sedici punti allora qualcosa non funziona sul serio. Bradley Beal non ingrana, e come in un perfido circolo in cui tutto ritorna, anche veterani affidabili come Ariza e Okafor nella capitale sembrano delle comparse. Altro ennesimo cambio coach????

– Toronto Raptors: i canadesi non giocano male, ma in molte partite si sono dimostrati (come nella sconfitta al supplementare contro Utah) incapaci di tenere il risultato, e in una corazzata come l’Atlantic Division questo è un peccato capitale…

6) ROOKIE DELLA SETTIMANA: Anthony Davis ha giocato solo venerdì contro i Bobcats, ma la sua prestazione è stata impressionante, 23 punti e 11 rimbalzi, oltre alla sensazione di trovarsi di fronte a un giocatore completo e che gioca già con la sicurezza di un veterano, minirissa con Byron Mullens e il suo ex compagno a Kentucky Kidd-Gilchrist inclusa.

Segnaliamo inoltre l’ex Duke Kyle Singler, che nell’inizio disastroso dei Pistons si è messo in evidenza come un valido rinforzo dalla panca: domenica contro I Thunder in sedici minuti ha prodotto 9 punti e 3 rimbalzi, inoltre tira bene dalla lunga distanza, non male riuscire a emergere in un contesto così travagliato…

 7) LE PARTITE DELLA SETTIMANA: come al solito vi segnaliamo tre partite particolarmente interessanti nella settimana in arrivo, partendo da New York a San Antonio di giovedì sera, stuzzicante inizio di un back-to-back bissato la sera dopo da un altro allettante impegno per gli imbattuti Knicks contro Memphis. Sempre giovedì il rematch tra Miami a Denver in Colorado promette spettacolo come l’incontro di due settimane prima in Florida. Domenica un altro match ad alta densità offensiva promette di essere Houston a L.A. Lakers, quasi un anticipo di playoffs…

Per questa settimana abbiamo finito, tra sette giorni un altro NBA Weekly e per il momento, buon basket NBA a tutti!

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