Basteranno Horford e Smith a mantenere alto l’onore degli Hawks?

Un antico adagio cinese recita “in NBA devi essere molto forte o molto debole”… Ok, forse l’adagio non è proprio cinese, ma la sostanza resta.

Gli Hawks dopo anni passati ad essere veramente scarsi non sono riusciti a crescere fino a diventare una contender e per questo hanno deciso di rifondare partendo dal General Manager (una volta tanto una mossa che condivido).

Premetto che questo articolo verterà sul futuro della franchigia cercando di analizzare quali scenari si prospetteranno in base alle scelte della dirigenza principalmente perché il presente sarà, come spiegherò tra poco, di mediocrità (che tornando sul proverbio di cui sopra non è una situazione totalmente negativa).

Conference: Eastern Conference

Division: Southeast

Arrivi: Anthony Morrow (NETS), DeShawn Stevenson (NETS), Johan Petro (NETS), Devin Harris (UTAH), Lou Williams (FA), Kyle Korver (BULLS), James Anderson, Damion James

Partenze: Jason Collins (FA), Erik Dampier (FA), Joe Johnson (NETS), Marvin Wiiliams(UTAH), Willie Green (FA), Kirk Hinrich (FA), Tracy McGrady (FA), Jannero Pargo (FA), Vladimir Radmanovic (FA), Jerry Stackhouse (FA)

Scelte al Draft: John Jenkins, Mike Scott

Probabile quintetto
PG: Devin Harris
SG: DeShawn Stevenson
SF: Kyle Korver
PF: Josh Smith
C:  Al Horford

ROSTER

Guardie: Devin Harris, Antony Morrow. DeShawn Stevenson, Jeff Teague, Lou Williams

Ali: John Jenkins, Ivan Johnson, Kyle Korver, Mike Scott, Josh Smith,

Centri: Al Horford, Zaza Pachulia, Johan Petro

HEAD COACH: Larry Drew

Partiamo ad analizzare la off-season degli Hawks dall’inizio, dall’evento che speriamo condizioni il futuro nel medio-lungo periodo degli appassionati NBA della Georgia.

Il 25 giugno 2012 la dirigenza comunica di aver nominato Danny Ferry presidente delle operazioni riguardanti la pallacanestro e General Manager.

La situazione eredita da Ferry era tutt’altro che rosea, la squadra era buona, ma non ottima e soprattutto mancava spazio salariale per dei cambiamenti importanti. Il buon Danny si è rimboccato le maniche, ha preso l’accetta e si è diretto verso il ramo più grande dell’albero…

L’11 luglio Joe Johnson viene spedito a NY (lato Nets) in cambio di un gruppo di comprimari con l’indubbio pregio di avere contratti corti. Questa trade rappresenta una una critica all’ex General Manager ed ha fatto capire chiaramente quali fossero le intenzioni di Ferry: liberiamo spazio salariale non tanto per quest’anno ma per i prossimi.

Lo stesso giorno riesce a cedere il grande punto interrogativo della squadra, infatti cede Marvin Williams a Utah (divertiti Marvin!) e porta in cabina di regia l’ex Dallas, ex New Jersey ed ex Utah Devin Harris.

Con queste due sole mosse gli Hawks si sono garantiti un futuro di cambiamenti, infatti quest’anno il loro monte salariale si aggira intorno ai 66 milioni ma già dal prossimo cala drasticamente a 20 milioni (praticamente solo Horford e Lou Williams hanno il contratto già firmato per il prossimo anno).

Ferry potrà ricostruire il team partendo da Horford, Williams e, probabilmente Teague, ed avrà tutta la stagione per cedere Josh Smith, pilastro della squadra negli ultimi anni ma con gravi problemi di mal di pancia durante tutta la scorsa stagione, dal quale potrebbero arrivare dei buoni pezzi per completare il puzzle.

Se il futuro si presenta radioso (o almeno si intravede una luce in fondo al tunnel) il presente temo che sarà solo l’occasione per i prossimi FA (e ce ne sono tanti) di mettersi in mostra e accumulare punti. La speranza di tutti è che Drew riesca a creare un ambiente in cui i giovani possano crescere e accumulare esperienza, sarebbe un modo per non sprecare una stagione aspettando il prossimo mercato.

Analizziamo quindi come potrebbe essere una partita tipo degli Hawks 2012-2013: il quintetto dovrebbe essere quello scritto in testa a questo articolo che però può velocemente cambiare in base alle necessità, infatti penso che Stevenson sia stato istruito a lasciare il posto a Williams non appena il team abbia necessità di punti dagli esterni mentre Harris guiderà le truppe inizialmente ma sarà Teague il giocatore da valorizzare maggiormente.

Il ragazzo infatti ha dimostrato una buona etica lavorativa e una inaspettata umiltà, negli scorsi anni si è sempre fatto trovare pronto al momento di entrare in campo e, anno dopo anno, sta conquistando sempre più estimatori. Se continuerà la crescita anche quest’anno credo che Drew e Ferry gli affideranno volentieri le chiavi della squadra.

L’argomento tecnico dell’anno in casa Hawks sarà come utilizzare l’uomo di riferimento del roster, ovvero Horford è più utile come centro o spostato in ala grande?

Il figlio di Titone ha dimostrato di essere un giocatore di impatto in entrambi gli spot, quando però deve affrontare avversari più grandi di lui si trova a volte in difficoltà, al contempo ha sviluppato un ottimo tiro dalla media distanza che lo pone fra i migliori della lega in questo particolare aspetto del gioco.

Se in squadra ci fosse una valida alternativa al ruolo di centro il buon Al si sposterebbe nello spot a lui più naturale, purtroppo l’unico altro centro del team, Zaza Pachulia è uomo di grande impatto ma che non può reggere un minutaggio da titolare, per questo penso che vedremo la strutturazione base con Horford da cinque ma, quando possibile, si passerà a un quintetto altissimo con Smith in ala piccola, Horford in ala grande e Pachulia centro, in questo caso i due esterni saranno tiratori come Korver e Williams per sfruttare le abilità a rimbalzo dei tre lunghi.

Dopo questa analisi mi sento di dire che sarà interessante guardare le partite degli Hawks, vedremo sicuramente molto run&gun che valorizzerà non solo i tiratori ma anche, come ha fatto in passato, la mobilità dei lunghi, aspettarsi però una stagione vittoriosa mi pare troppo.. Penso che non sia neanche nei piani della società che preferisce tenere basse le spese e aspettare di avere un team competitivo per tentare un nuovo attacco alle zone alte della eastern conference.

Nella situazione in cui sono gli Hawks attualmente molte franchigie seguirebbero l’altro antico adagio (stavolta italiano, anzi “longobardo” al 100%) tramandato dai padri pellegrini e pienamente recepito dalla NBA: “perdere e perderemo!” vedremo cosa faranno Ferry e i suoi ragazzi…

In ogni caso auguro ai miei Hawks un radioso futuro ricordando sempre che “in NBA devi essere molto forte o molto debole”

 

 

2 thoughts on “Atlanta Hawks: Preview

  1. Analisi corretta e piacevole anche se vedrei Horford in altri lidi.
    Reputo Horford un 4, un signor 4. Un signor 4 non uomo franchigia.
    Puntare su di lui dopo questa stagione e con il salary basso vuol dire cercare e prendere un 5 e un 3 di valore (possibilmente uno dei due un primo violino), valutare Teague e Williams (sopratutto il primo per il ruolo che ricopre ed eventualmente muoversi) e completare il roster.
    Una cosa è liberare salari altra costruire una franchigia che torni da “debole” a “forte”.
    Giusto vedere un futuro radioso e la luce in fondo al tunnel in ottica salary.

  2. Scusi ma non ho capito il passaggio “……infatti cede Marvin Williams a Utah (divertiti Marvin!)…..” me lo potreste spiegare?

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