I Clippers il prossimo anno ci riprovano, e la dirigenza li ha finalmente supportati anche in estate…

A differenza del passato, quando dopo le poche stagioni positive seguivano anni di lottery, quest’estate la dirigenze dei “Velieri” ha consegnato a coach Del Negro un squadra che ha tutte le possibilità di fare lottare per il vertice.

Muovendosi sul mercato dei free-agent con operazioni mirate, hanno rinforzato la panchina senza sacrificare nessuno del quintetto base. Odom, Crawford e Hill formano un trio che può essere già annoverato tra le migliori “panchine” della Lega. Il segnale che ha dato Billups volendo prolungare il legame con la squadra californiana è stato fondamentale per attrarre veterani come Hill e Odom.

Se per l’ex Dallas il ritorno a L.A. è stato fortemente voluto per motivi famigliari, l’arrivo di Grant Hill è segno che i Clippers sono diventati una potenziale Contender.

Infatti lo sfortunato giocatore che aveva incantato tutti a Detroit, dopo gli anni bui di Orlando aveva scelto Phoenix per dimostrare di  essere ancora un giocatore. Adesso che la fine della carriera è vicina la sola motivazione che lo spinge a continuare a giocare è la voglia di vincere il titolo NBA.

Rispetto alla passata stagione il quintetto base non dovrebbe cambiare. Billups continuerà ad essere la guardia titolare a fianco di Paul ma l’arrivo di Crawford è un’ottima assicurazione nel caso l’ex Pistons non recuperi a pieno dal grave infortunio della passata stagione. Crawford potrà continuare a svolgere il ruolo da sesto uomo come ha sempre fatto in tutte le squadre in cui ha militato ma è comunque pronto a prendersi responsabilità maggiori partendo in quintetto.

E’ un taglio netto con il recente passato e con la filosofia Clippers  che nel segno del risparmio predicava una  squadra ricca di giovani di talento da far maturare. Questo deciso cambio di rotta è stato fatto con il solo scopo di trattenere Chris Paul oltre la scadenza naturale del 2013. Paul vuole una squadra competitiva subito altrimenti esplorerà il mercato dei free-agent la prossima estate.

Un primo passo verso per accontentate Paul è stato fatto prolungando il contratto a Griffin ed è proprio la prima scelta di tre stagioni fa che deve migliorare più di tutti se i Clippers vogliono realmente puntare al titolo.

La produzione offensiva è già di ottimo livello ma si basa troppo sulle doti atletiche e poco sulla tecnica. Spesso Griffin prova movimenti in post-basso che si ripetono in serie automatica, senza leggere la situazione di gioco, diventando alla lunga prevedibili.

Griffin deve diventare il punto di riferimento offensivo, in grado di punire i raddoppi su Paul. I Clippers della prossima stagione in teoria non dipenderanno tanto da uno o due singoli realizzatori potendo schierare per l’arco di tutti e quarantotto minuti molti ottimi attaccanti.

Tra i punti interrogativi, il ruolo di coach Del Negro e il reale valore di DeAndre Jordan sono i più grossi. Il primo ha dimostrato di poter portare i Clippers ai play-off ma come a Chicago con Rose, a Los Angeles ha in Paul uno dei giocatori più decisivi della Lega.

Difficile poter parlare di un sistema di gioco ma più di un’idea che spesso si materializza con Chris Paul che decide cosa fare e quando farla. Se ripercorriamo la carriera della guardia uscita da Wake Forest anche negli anni migliori agli Hornets sotto Byron Scott la squadra dipendeva totalmente da lui.

La storia ci dice che in campo è difficile non fare quello che vuole Paul ma Del Negro devo ora dimostrare che può essere un allenatore vincente avendo a disposizione molte più opzioni che in passato.

L’arrivo di Odom risolve il problema del vice-Paul. L’ala in uscita da Dallas è in grado di poter fare anche il playmaker senza dimenticare Billups che è tornato a giocare guardia solo perchè in squadra c’è Chris Paul.

L’altro grosso dubbio che dovranno risolvere a breve è il ruolo di DeAndre Jordan. Potenzialmente devastante, il centro dei Clippers però fatica a migliorare in attacco e non può dipendere solo dalle giocate sopra il ferro. Senza un singolo movimento in post è destinato a diventare uno specialista difensivo strapagato e relegato in panchina nei finali di partita.

Martin e Evans gli sono stati preferiti nei momenti decisivi della passata stagione ed oggi che come cambio dei lunghi è stato firmato solo Hollins il suo ruolo in squadra diventa ancora più importante, senza dimenticare che il suo contratto per durata e stipendio non permette una cessione a breve.

L’arrivo di Paul ha letteralmente cambiato la storia di una franchigia che sempre è sempre stata considerata una barzelletta. Perché non si torni ad esserlo già l’estate prossima i Clippers devono dimostrare di poter competere con Lakers, Spurs e Thunder  e così convincere Chris Paul che il suo futuro sarà ancora firmato Clippers.

7 thoughts on “Questa volta i Clippers fanno sul serio…

  1. A mio parere, manca una vera “bocca da fuoco”… forse assurdo, ma Belinelli sarebbe servito più ai Clippers che non ai Bulls… a mio parere serve una guardia con punti nelle mani. Billups non è certo una schiappa, intendiamoci, ma lo vedo più come regista e giocatore di squadra… serve un tiratore! Ad ogni modo, è una squadra ben composta e che potrebbe fare molto bene sia in regular season che nei play off… non penso però che sia ancora attrezzata per raggiungere le Finals!

  2. La bocca da fuoco è stata presa ed è Jamal Crawford, che i suoi 15-20 punti dalla panchina in 30′ li mette sempre…quindi il beli avrebbe fatto sicuramente comodo ma non credo avrebbe rappresentato il giocatore da bocca da fuoco. Ai Bulls paradossalmente secondo me potrà giocare anche di +, perkè Hamilton è un pò alla frutta e l’energia del Beli a Chicago si farà sentire

  3. Speriamo possano ripetere l’ultima ottima stagione e trattenere Paul l’anno prossimo. Poi effettivamente non sarà semplice migliorarsi ancora. Forse servirà un lungo più produttivo accanto a Griffin…

  4. Jamal Crawford è il più classico dei ball-hog, bisognerà vedere come si adatterà a giocare accanto ad un play vero come CP3…ma non è il reparto esterni che deve migliorare (pure se la tenuta fisica di Billups è tutta da verificare), quanto il livello tecnico del front court: Odom è reduce da un’annata pessima, e comunque la si voglia girare Griffin e Jordan sono due atletoni decerebrati, con tutti i limiti del caso…per me la strada da fare è ancora lunga, non bisogna sottovalutare altre squadre in crescita come Grizzlies e TWolves che mi sembrano leggermente più complete e ci son pure le incognite Suns e Rockets da valutare, oltre alle potenze citate nell’articolo…inzomma, al solito l’Ovest sarà una bolgia assurda!

  5. La cosa più sorprendente è che i Clippers puntino in alto,senza risparmiare, il resto viene dopo(molto dopo).
    il roster è da finale a ovest:giovani forti e veterani;crawford è uno che può togliere pressione a griffin e paul nei finali;il punto debole mi pare però il fatto di essere clippers,cioè non si diventa squadre da finale in un attimo:la squadra c’è e potrebbe accadere ma occorrono anche giochi in attacco e difesa,attitudine,esperienza come squadra;l’anno scorso nelle partite che ho visto mi pareva che avessero pochi veri giochi e molto:CP3 pensaci te! oppure se puoi buttala così in alto che la possa prendere solo Blake,ciò ovvio non basta,ma se mettono assieme abbastanza organizzazione giusta,i Clippers possono fare non bene,benissimo…

  6. l’arrivo di LO risolve il problema del vice Paul? quando hai un Billups recuperato , un Bledsoe in costante crescita non so quanto stara in cabina di regia. semmai serve x far rifiatare Blake.. e Dj. secondo me sono sull’ottima strada x diventare contender. ma ancora indietro rispetto a okc e Miami. con gli altri se la giocano..

  7. Io sono un tifoso lakers ma devo dire che in questo anno i cugini sono diventati un ottima squadra e spero che lakers e clippers si possano incontrare ai playoffs

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