Thabo Sefolosha, l'MVP di Gara 3

Erano attesi al varco, gli Oklahoma City Thunder.

Dopo aver visto i primi due capitoli di queste Finali di Conference, mi ero convinto che Gara 3 si sarebbe potuta concludere solo in due modi: o una vittoria sofferta degli Spurs, che avrebbe avuto come conseguenza quella di spezzare gambe e morale agli avversari; oppure una vittoria netta, superiore ai 15 punti di scarto, dei padroni di casa, giusto per ridar loro speranza e riaccendere il fuoco di questa serie.

LA GARA

Il primo quarto ha offerto sul piatto entrambi gli scenari. Pronti via Westbrook, Durant e Ibaka piazzano un 8-0 stordente. I Thunder appaiono aggressivi, fisicamente superiori e con una carica motivazionale da far paura, così come è sospinta dalla Cheasepeake Arena tutta tinta di blu.

Sembra davvero che possano spazzar via gli avversari, che per la prima volta da due mesi a questa parte mostrano negli occhi un po’ di confusione e sano smarrimento.

Timeout San Antonio dopo neanche tre minuti di gioco. Gregg Popovich prova a metterci una pezza, e sembra riuscirci. Gli Spurs rientrano in campo e concretizzano un parziale di 13-4 che li porta avanti di uno (13-12). Da lì sino alla fine della prima frazione sarà un continuo alternarsi, con i nero-argento quasi a voler mandare il messaggio che qualunque cosa facciano i Thunder, loro sono lì, loro possono batterli comunque.

A sette secondi dal termine, Thabo Sefolosha abbranca Manu Ginobili con una manata in faccia, gesto che gli vale un Flagrant 1. Il primo quarto si chiude 24-22 per gli Spurs e il messaggio che sembra uscirne è quello, appunto, che nonostante tutte le difficoltà, i texani possano portarsi a casa Gara 3.

La seconda frazione racconta di una storia diversa: al +5 Spurs firmato dalla tripla di Ginobili (27-22) rispondono i Thunder con un devastante parziale di 24-5 in meno di 8 minuti, per il +14. Non ci sono formule magiche o segreti di sorta. OKC è semplicemente su un alto livello fisicamente e in termini di aggressività. Sporcano ogni singolo pallone (e Sefolosha sarà determinante, vedi di seguito), rendono ogni ricezione di Tim Duncan o Boris Diaw impervia, coprono benissimo sui tiratori avversari negandogli quelle triple con praterie antistanti che avevano concesso in Gara 1 e 2.

Questi Thunder non mostrano timori reverenziali e, anzi, lo sguardo di Durant su cui indugiano spesso le telecamere mostra il viso di qualcuno pronto a riprendersi la serie per lottare per il Titolo.

Si va al riposo sul +13 Thunder (54-41).

Il terzo quarto, atteso per una possibile risposta degli Spurs, si apre con una tripla di Sefolosha (57-41). Gli ospiti sono, per la prima volta nella serie, annichiliti dagli avversari e sprofondano sino al -22 (73-51). Da lì in avanti sarà garbage time, con Popovich che nell’ultimo quarto toglierà dal campo il trio Duncan-Ginobili-Parker per preservarli per Gara 4. I buoi scappano dalla stalla, gli Spurs finiscono addirittura sul -27 (100-73) per poi rientrare parzialmente nel finale.

Gara 3 si chiude con un’eloquente vittoria dei Thunder per 102-82. Vittoria che interrompe la striscia di imbattibilità degli Spurs che durava da 20 gare (10 nei playoffs) e che riapre di fatto la serie.

Deve sottolinearsi per bene che la vittoria di OKC non è arrivata grazie ad una prova monstre del trio delle meraviglie, capace di metterne “solo” 47 nel complesso. I Thunder l’hanno portata a casa grazie ad una signora difesa, capace come dicevo di chiudere tutti gli spazi lasciati colpevolmente scoperti in Gara 1 e Gara 2.

Segnalo, in ogni caso, Kevin Durant, autore di 22 punti 6 rimbalzi e 5 assists con 8-13 da due e 0-4 da tre; Russell Westbrook, ancora una volta in sofferenza contro Parker, opaco con 10 punti con altrettanti errori su 15 tentativi, ma anche 7 rimbalzi 9 assists e 4 recuperi; James Harden autore di 15 punti in 26 minuti; ed infine Serge Ibaka, che finalmente ha fatto sentire i muscoli sotto le plance, segnando 14 punti e dando 3 stoppate.

Tra i nero-argento il migliore è stato senza dubbio Stephen “Nasty” Jackson, 16 punti con 4-5 dall’arco. Male invece Tim Duncan, che ha sofferto enormemente la difesa avversaria, (11 punti e 2 rimbalzi con 5-15) ma ha rifilato 5 stoppate che gli sono valse il primo posto come miglior stoppatore di sempre nella storia del playoffs. Male anche Parker, per i motivi di cui dirò a brevissimo, 16 punti con 6-12 ma 5 perse. Inconsistente Ginobili con 8 punti, 6 rimbazi e 4 perse.

MVP

Thabo Sefolosha. Senza ombra di dubbio è stato lui la chiave di questa vittoria. Non più Westbrook su Parker, la scelta di Coach Brooks è stata quella di affidare alla cure dello svizzero il play avversario. E si è visto: difesa, palle sporcate, palle intercettate, traiettorie di passaggio oscurate. Una grandissima difesa, capace di neutralizzare il fulcro dell’attacco avversario, decapitandone la testa e galvanizzando così i propri compagni. Se a questo aggiungiamo i freddi numeri che dicono di 19 punti, 6 rimbalzi 6 recuperi con 3-6 da due e 4-10 dall’arco, abbiamo il quadro completo.

LE DICHIARAZIONI POST PARTITA

Scott Brooks: “Abbiamo giocato una buona partita, con tanta forza, con energia e soprattutto con grande mentalità difensiva. Ecco chi siamo, ecco come si vince. Siamo una squadra orgogliosa, non è divertente essere sotto 0-2. Non è divertente. Ma non siamo rimasti a guardare pensando ‘Oh mio Dio, potremmo andare sotto 0-3!’. Abbiamo pensato che avremmo potuto essere 1-2 dopo questa gara. Io do grande credito ai miei ragazzi, loro credono gli uni negli altri e giocano sempre duro

Thabo Sefolosha: “Abbiamo voluto riprenderci dopo due sconfitte consecutive,  abbiamo dovuto giocare meglio e lo abbiamo fatto stasera. Abbiamo giocato con energia e con passione di fronte al pubblico di casa che ha fatto un ottimo lavoro darci un passaggio

Gregg Popovich: “Hanno giocato come se fosse un closeout, sia in attacco che in difesa. Erano molto attivi, fisici, hanno mosso bene la palla in attacco e hanno fatto meglio di noi tutte le cose necessarie a vincere

UN OCCHIO A GARA 4

I Thunder dovevano vincere, dovevano dare un segnale. L’hanno fatto, nel migliore dei modi: non con una prova superlativa dei soliti tre in attacco, ma vincendo con la stessa arma degli avversari, con una grande difesa.

Non a caso il migliore è stato Sefolosha, capace di scherzare nella sua metà campo Tony Parker e, a tratti, Manu Ginobili.

Gara 4 è cruciale: Gregg Popovich lo sa e sicuramente avrà strigliato per bene i suoi. Vincere, per gli Spurs, è quasi imperativo. Gli consentirebbe di tornare a San Antonio avanti 3-1. Viceversa, un’altra sconfitta in Oklahoma sposterebbe pesantemente la bilancia verso i Thunder, che oggi sono finalmente apparsi come la squadra capace di spazzare via Mavericks e Lakers.

Gara 4 si giocherà nella notte tra sabato e domenica.

Alla prossima.

 

7 thoughts on ““Niente sweep in casa nostra”, i Thunder vincono Gara 3

  1. Non sono sorpreso. Anche contro i Clippers gara tre sarebbe stata una mattanza se i losangelini fossero stati una squadra seria, il primo quarto dominato in quel modo sta lì a dimostrarlo. A parte quest’anno gli Spurs storicamente soffrono durante i playoff l’inattività e la prima gara fuori dalle mura amiche. Detto questo, gran merito ai Thunder che erano carichi da far paura, lo si vedeva nei volti dei giocatori (a un certo punto con venti punti di vantaggio durante un time out Fisher si prodigava a caricare ancor di più i compagni). Sefolosha può essere un fattore? Molti qui lo invocavano dimostrando di capirne più di Brooks, ieri ha giocato ed è stato determinante. Ma gli Spurs sono una Squadra, hanno un grande Allenatore e non mi arrendo all’idea che basti questo per affossare gli speroni. Vedremo domani sera, ma non credo che se dovessero vincere i Thunder la bilancia si sposterebbe pesantemente dalla loro parte come sostiene l’articolo: semmai lo sarà gara 5, tutto il peso della prossima è ancora sui Thunder.

  2. Massi, secondo me se i Thunder dovessero vincere nuovamente, andando così sul 2-2, gli Spurs avrebbero una maggior pressione rispetto agli avversari in Gara5, perchè avanti 2-0 avrebbe dissipato il vantaggio. In questo senso dico che l’ago della bilancia si sposterebbe verso Oklahoma.

    Vedremo! ;)

  3. Il dato, a mio parere, più interessante non sono, in questo caso, punti, assist, rimbalzi o altro, ma i minuti di permanenza in campo dei giocatori. Per OKC in media 32-35 min a testa, per SAS 18-22 min a testa… non è che Popovic ha voluto farli tirare il fiato per una partita? tanto una doveva perderla, perchè non decidere lui quale?…

  4. meravigliosa partita anche se non combattuta. i tuoni sciorinano una gara monstre vs. i lori mentori e gli ricordano come il tempo sia quasi finito e questa sia quasi di sicuro l’ultima possibilità.
    spurs abbagliati e molli e diciamolo stranamente presuntuosi dopo i troppi elogi, pur meritati, restano la squadra + squadra, + forte e la + bella da vedere e la meglio allenata ma la forza e il talento thunder sono tali da rendere possibile l’impresa.
    ma attenti all’agente CIA colui che allena le sconfitte come nessun altro perché gara 4 è la sua gara. sono curioso di vedere gli aggiustamenti che farà e sopratutto come caricherà i suoi “nasty boys”. potete star certi di una cosa lui ieri era felice. si felice e vi dico il perché: perdere di 2 giocando bene non è come perdere di 20 facendo cilecca mentalmente con presunzione e morbidezza sconosciute ed arrivati in finale di conference sul 2 – 0 se scivolone doveva venire dopo 20 gare vinte meglio ora e fuori casa che magari nelle finals.
    per me sono ancora con qualcosa avanti ma i thunder sono quelli che assieme a james e wade possono far saltare idillio nero-argento.

  5. Concordo
    gara 4 è quella vera, dove gli Spurs proveranno a vincerla.
    sul 2-2 può capitare quello che dice Giuseppe TJ Vallone.

    La prossima da non perdere la visione.

  6. @Ceres 76

    Sì. La partita non l’ho vista ma è la prima cosa che ho cercato e risalta subito.
    Il più alto minutaggio è Parker con 27.
    Per me Popovich gioca le sue carte sulla prossima.

  7. Concordo sul fatto che Popovich abbia quasi “voluto perdere” questa partita…ovviamente è entrato in campo per giocarsela,ma era chiaro che se ci fosse stata una reazione Thunder sarebbe dovuta essere qui. E siccome c’è stata eccome, il Pop ha tirato fuori i titolari addirittura a fine 3° quarto: la partita che deciderà se i Thunder possono vincere la serie è la prossima. In questa gara-3 in realtà gli Spurs non avevano niente da perdere: se avessero vinto sarebbe stato un di più, che dava loro la certezza del superamento del turno; quelli che DOVEVANO vincere non per avere l’inerzia a favore, ma semplicemente per restare vivi, erano gli altri. Bene così(da amante nba che non tifa per nessuna squadra in particolare, e spera di godersi una serie combattuta che arrivi fino a gara-7), e ora vediamo come va gara-4; penso che il discorso sia lo stesso: se i Thunder vincono, piscologicamente forse passano in leggero vantaggio, ma comunque gli Speroni mantengono il fattore campo e hanno esperienza da vendere per farlo pesare – serie ancora ben viva e incerta; se viceversa dovessero vincere gli Spurs, un match point a San Antonio col morale alto per aver espugnato Oklahoma City non credo lo fallirebbero, e comunque ben difficilmente non riuscirebbero a vincerne almeno una delle altre 3

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