La grinta di Taj Gibson in Gara 5

Bulls are still alive. I Sixers non sbancano lo United Center e i Bulls ritrovano la vittoria e il gioco. La serie è ancora viva.

RECAP

I Bulls dovevano e vincere e lo hanno fatto. Hanno usato tutte le loro qualità e i loro uomini migliori (quelli rimasti) non hanno fallito questa volta: risultato finale 69-77.

La partita si apre alla consueta maniera in questa serie: pochi punti, grande fisicità, difficoltà a cercare tiri facili e DIFESA. I Sixers corrono veloci in contropiede e con un Hawes bloccato, ci pensa Lavoy Allen a tenere davanti i suoi con 6 punti di qualità. Dall’ altra parte però Coach T. ritrova Loul Deng che con 9 punti e una bomba da 3 allo scadere di primo quarto riporta il punteggio dalla parte dei Bulls. 17-16.

I Bulls iniziano difendendo e Philadelphia non riesce a trovare più la via del canestro. Gibson si improvvisa poi fenomeno, stoppando un avversario e andando a schiacciare sull’ attacco successivo. Lucas subentra ad uno spento Watson ed insieme a Brewer creano il primo parziale della partita portando i Bulls sul +9.

Il match sale d’ intensità quando su un salvataggio di Igoudala, Brand e Gibson si gettano a terra alla ricerca del pallone: tutti accorrono in salvataggio dei due compreso Noah (in borghese); la cosa non va giù a quelli dei Sixers che cercano di alzare le mani. I giocatori vengono allontanati dai loro allenatori e la zuffa si risolve con un doppio tecnico.

La partita continua e i Bulls dominano dentro al pitturato (18 a 8 i punti all’ Halftime) e Philadelphia proprio non riesce a segnare. Il primo tempo si conclude con i Bulls avanti 35 a 26 e un record che fa entrare i Sixers nella storia dalla parte sbagliata: il loro è il punteggio più basso nell’ intera storia dei playoffs a metà tempo.

Negli spogliatoi Philadelphia non ritrova l’ orgoglio e continua ad avere grosse difficoltà in attacco, intestardendosi in penetrazioni che finiscono per sbattere contro le lunghe braccia dei difensori dei Bulls. Chicago oltre a difendere splendidamente, muove la retina e con un fantastico Boozer (12 punti nel ¾) si porta in doppia cifra di vantaggio.

A 2:06 però i tifosi presenti nell’ arena tremano ancora: Gibson mette il piede su quello di un attaccante, per andare a prendere un rimbalzo, la caviglia si gira e lui finisce per andare negli spogliatoi (per fortuna poi Taj rientrerà in campo senza alcun problema nell’ ultimo quarto). La partita continua nel frattempo e Lavoy Allen, unica piccola nota positiva nei Sixers (17% dal campo nel ¾), cerca di ridurre le distanze con un tiro dalla media, portandosi sul meno 7. Boozer però continua a splendere e chiude la frazione con uno splendido movimento sotto canestro e due punti in layup.

Nell’ ultimo periodo le energie dei Bulls non calano e la difesa rimane la stessa, la migliore della lega e così i Sixers riescono a trovare i primi punti solo dopo 3 minuti di gara con Igoudala dalla lunetta. L’ uomo del 4/4 questa è volta è Deng, che con due triple a metà periodo fa aumentare il divario. Igoudala però non si arrenda, ruba palla e in collaborazione con Hawes riporta i Sixers sotto di 9 punti.

La partita di Philadelphia poi, in pratica, finisce qua e gli uomini di Coach Collins continuano a schiantarsi contro la difesa dei Bulls. Il basket si sa che è strano e negli ultimi minuti tutto può succedere e così ci pensa il migliore in campo con una tripla, fuori equilibrio e allo scadere dei 24, ad ammazzare la partita a poco più di 1 minuto dalla fine. Lo stadio può esultare.

MVP

Luol Deng: finalmente ha riposto alla chiamata di tutti e ha giocato una grandissima partita, ammazzandola nel finale (3 triple a referto). 24 punti e 8 rimbalzi alla fine del match.

POSTGAME

“Grande energia durante tutta la partita, abbiamo trovati canestri facili subito, buona difesa e tanti rimbalzi”: queste le parole di Coach Thibodeau che poi ha grandi parole per gli avversari: “Sono una gran squadra in difesa e bisogna dargli credito. Quando viene difeso in questo modo, la tua responsabilità è di aiutare a muovere la palla, aiutare la tua squadra ad aprirsi in attacco, a tagliare, ad eseguire gli schemi, a tenere la palla in movimento, a tenerci in movimento, correre e fare buona difesa. Bisogna fare tutte queste cose (per vincere)”

“Sono partito giocando in modo aggressivo” dichiara invece l’ MVP di questa sera. “Quando Derrick (Rose) è in campo sono meno aggressivo, e sta sera, volevo partire aggressivo sin dall’ inizio. Ho preso molti tiri sta sera più che in tutte le precedenti gara. Ho avuto una gran serata da 3”.

Collins invece parla di come Chicago abbia bloccato le loro giocate: “In queste tre gare di fila ci hanno tenuto sotto il 40 % (al tiro). Abbiamo avuto una sola gara dove abbiamo tirato bene e questo è tutto. Abbiamo avuto molte difficoltà a realizzare i tiri e questa e una delle ragione per cui loro sono riusciti a vincere, anche con gli infortuni, e perché la loro difesa gli da sempre una chance. Loro sono grandi, forti e ci hanno stoppato 11 volte e abbiamo perso la nostra sincronia presto. Bisogna fargli i complimenti”.

UN OCCHIO A GARA 6

Philadelphia sapeva che chiudere la serie a Chicago non sarebbe stato facile, però non penso si aspettassero di uscire dalla gara così presto. Philadelphia dovrà usare molti più schemi in attacco, evitando le penetrazioni e i tanti tiri presi, perché hanno la mano fredda. Dovranno spingere sull’ acceleratore quando avranno l’ opportunità di un contropiede ma dovranno giocare con i 24 il resto degli attacchi.

Certo segnare contro questa difesa, non è da tutti, ma Collins ha buonissimi tiratori e devono trovare solo la calma e la costanza che dentro di loro anno. Dall’ altra parte per i Bulls questa vittoria può segnare due cose: o la rinascita o il declino.

Il declino perché potrebbe essere l’ ultima di quest’ annata e la rinascita poiché possono davvero credere che anche senza Rose e Noah possono arrivare lontano. Se Deng e Boozer e tutto l’ insieme difensivo rimangono questi, questa sarà una partita dura, con magari poco spettacolo, ma entusiasmante nel finale.

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