Granger e West esultano: i Pacers vanno al secondo turno !

La festa appena cominciata, è già finita, potrebbero cantare in coro i tifosi dei Magic. Chissà se Stan Van Gundy ed Otis Smith conoscono Sergio Endrigo, ma un qualche rapper americano che canti un testo simile lo troveranno pure.

La franchigia di Orlando ormai da anni era abituata a passare qualche turno ai play off, con il massimo risultato della finale persa con i Lakers nel 2010, ora, come da pronostico, se ne tornano a casa molto presto, dopo sole 5 partite giocate, con un giocatore franchigia, assente in questa serie, Dwight Howard, che chiede il licenziamento dell’allenatore ma non garantisce in cambio il rinnovo del contratto, una squadra che pare avere pochi margini di crescita, il più alto monte salari della lega e, di conseguenza, enormi difficoltà nel tentare di rinforzare la squadra.

Chissà che oltre che la festa di questi play off non sia finita anche quella di una squadra ambiziosa e che occorra ricostruire, passando per la cessione del centrone col numero 12, e per un paio di anni di mediocrità, in attesa che scadano i contratti più onerosi, puntando a delle buone scelte.

Dall’altro lato i Pacers intonano con Jovanotti “è qui la festa?”, dimostrando invece una buona maturità e di essere pronti per infastidire anche squadre titolate. L’esperienza latita, non c’è nessuno che davvero abbia mai lottato per un obiettivo importante, ma occorrerebbe avvisare di questo anche i Pacers che sembrano non essersene accorti.

Dopo la fallimentare gara 1, persa in casa, questa banda di giovanotti, guidati da West e Granger, si sono rimboccati le maniche, hanno insistito sul gioco che conoscono, facendo girar palla, cercando il giocatore più libero, con un basket di stampo quasi europeo, si sono limitati a cercare di farsi valere di più nei pressi del canestro, sfruttando meglio la stazza di alcuni giocatori ed hanno lentamente ma inesorabilmente spazzato via gli avversari.

Cosa da rimarcare, nonostante giocassero contro vecchie volti come Nelson e Turkoglu i ragazzotti della franchigia di Indianapolis sono riusciti quasi sempre a prevalere nei momenti difficili, vincendo una partita al supplementare e prevalendo in quest’ultima proprio nell’ultimo quarto. Chissà che l’ispirazione non sia arrivata da quel vecchio vincente che occupa una scrivania nella stanza dei bottoni dei Pacers, Larry Bird.

Adesso le cose si faranno molto più difficili, ci sarà da affrontare la banda di coloro che hanno portato i propri talenti a south beach, pensando di vincere non un titolo, non due, non tre e così via, riuscire a passare il turno sarà una vera e propria impresa e potremo capire fino a che punto i giovanotti di Indianapolis siano pronti ad un salto di qualità e quanto serva rafforzare ancora questa buona squadra.

La partita ha avuto una storia ben differente da quanto si potrebbe credere leggendo il punteggio finale. 105 ad 87, si potrebbe pensare ad un dominio assoluto dei Pacers, così non è stato. Per oltre tre quarti la partita è stata vera ed equilibrata, con i Magic che in difesa hanno avuto qualche difficoltà ma una sontuosa percentuale da tre punti, il 36% su ben 30 tiri scoccati da oltre l’arco, di cui 11 andati a segno, hanno permesso a Nelson e compagni di impensierire i Pacers a lungo.

Dall’altra parte West, Granger, Hill, persino Hibbert hanno cercato più volte l’allungo decisivo, senza trovarlo fino a metà dell’ultimo quarto.

Nella prima metà della gara per un paio di volte i Pacers sono riusciti ad avvantaggiarsi, nel primo quarto i canestri di West, Granger ed Hibbert hanno fruttato un vantaggio arrivato fino 11 punti, che Davis e Turkoglu hanno arginato solo in parte, ma nel secondo quarto i Magic sono risaliti con Anderson, Redick e Nelson. Amudson, Barbosa e Collison con i loro canestri non sono riusciti a contenere la rimonta ma un Granger tornato sul parquet ha consentito alla sua squadra di chiudere la prima metà della gara avanti, seppur di soli tre punti.

Eravamo abituati a vedere un allungo decisivo dei Pacers nel terzo quarto, ma stavolta i Magic sono riusciti a restare in partita. Un ottimo Hill, ma anche il solito Granger, hanno tentato anche di allungare, ma dall’altra parte un eccellente Nelson ha perforato in continuazione il canestro avversario, realizzando 16 punti in un solo quarto e permettendo alla sua squadra di chiudere il terzo quarto in vantaggio di due punti, sul punteggio di 71 a 69.

Nell’ultimo quarto però quel che di buono Nelson ha fatto in attacco ha disfatto in difesa, Collison è infatti riuscito ad andare a canestro come e quando ha ritenuto opportuno. Nei primi minuti ancora si è visto un certo equilibrio, quando mancavano 10 minuti alla fine i canestri di West e Collison hanno permesso ai Pacers di pareggiare e portarsi avanti, ma proprio allora è iniziato l’allungo decisivo.

Davis, Redick e lo stesso Nelson hanno provato con i loro canestri a mantenere la loro squadra in scia, ma alcuni errori proprio di Nelson, Anderson e Davis, uniti ad un Collison che faceva fuoco e fiamme, Granger e West che hanno dato il loro solito contributo, hanno permesso ai Pacers di arrivare in 5 minuti al punteggio di 91 ad 80, a 5 minuti dalla fine, chiudendo di fatto la gara. Negli ultimi minuti infatti i Magic hanno tentato la via del canestro solo da tre punti, ma solo Ryan Anderson è riuscito a realizzare una tripla, mentre dall’altra parte Collison ha proseguito a maramaldeggiare, chiudendo il quarto con 17 punti e due assist.

Alla fine, come al solito, abbiamo 5 giocatori dei Pacers in doppia cifra come realizzazioni e come sempre Granger è stato il più prolifico, con 25 punti, come sempre i Pacers hanno preso più rimbalzi, riuscendo ad effettuare più tiri degli avversari, stavolta in più è stato tirato fuori dal cilindro pure un sontuoso Collison, che ha fatto la differenza nel finale, fornendo quei cambi di marcia che erano in parte mancati fino a quel momento.

I Magic hanno sofferto come al solito nel pitturato, stavolta pure Davis ha fatto un pco di fatica, chiudendo comunque con 15 punti ed 8 rimbalzi, positivi anche Redick ed Anderson, che hanno fatto quanto era nelle loro possibilità, il leader offensivo stavolta è stato l’ottimo Jameer Nelson, capace di segnare ben 27 punti, miglior realizzatore della partita, con 11 su 21 al tiro, 5 canestri da tre punti e 5 assist. Purtroppo quanto di buono Nelson ha fatto in attacco se lo è rimangiato in difesa nell’ultimo quarto, in cui è stato attento spettatore delle prodezze di Collison, senza riuscire a porre alcun freno alle scorribande dell’avversario.

Ed ora, mentre i Magic, cui spetta l’onore delle armi, avendo fatto quanto potevano vista la rosa a disposizione, si leccano le ferite, i Pacers sono giustamente euforici e pensano già al prossimo turno.

“Beat the Heat” intonava il palazzetto nel finale.

“Sono felice per i nostri fan, il basket dei Pacers è tornato!” diceva Vogel in sala stampa.

Ed ora la prova della maturità per i Pacers, contro una squadra atletica che ha almeno due dei talenti più fulgidi dell’NBA nelle proprie fila. James e Wade. Li vedremo a che punto sono questa banda di giovani e quali possono realmente essere le loro ambizioni future.

One thought on “I Pacers passano il turno e aspettano gli Heat

  1. Indiana giocherà contro Miami?? Ma quindi la serie tra Heat e Knicks è già finita?? Non me n’ero accorto… magari almeno scriverlo, che gli Heat devono ancora chiuderla… sono anche queste le cose che li rendono più antipatici e che a me non piacciono….

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