L'intensità dei Sixers ha sorpreso Chicago in Gara 2

“See Red” citavano le magliette dei tifosi allo United Center ma the Bulls saw too much red. Ubricati dagli ospiti con la scritta Sixers sul petto.

RECAP

C’è una sorpresa per i tifosi di Chicago: Derrick Rose entra in campo prima del tip off , saluta la folla che va in delirio. C’è un’ altra sorpresa ed è amara, amarissima per i Bulls: i Sixers corrono, vanno veloci in contropiede, difendono con grinta e segnano tanto, troppo per quanto siamo abituati a vedere allo United: risultato finale 109-92. Una vittoria che riapre una serie.

L’ inizio però sembrava portare un finale diverso, il solito per i Bulls. Chicago infatti parte bene, Watson e soprattutto John Lucas fanno il loro solito grande lavoro e sostituiscono perfettamente D-Rose.

L’ uomo che prende le redini però è francese e fa di cognome Noah, che realizza forse il suo miglior primo tempo della sua carriera nei playoffs, guidando i suoi con un parziale di 14-5 che sembrava la copia esatta di quello che era successo in gara 1.

Noah continua passando e tirando pefettamente dalla media (chiuderà il primo tempo con 7/7 con 14 punti e 6 assist), ma i Sixers si tengono in scia grazie ad un fantastico Jrue Holliday che ne mette 17 con 7/8 dal campo. Il primo tempo si chiude sul 47-55 per i Bulls. Tutto sembra preparato per ripetere gara 1 ma Philadelphia ha altri piani.

Holliday apre le danze del terzo quarto con un jumper e carica i suoi. I Bulls sbagliano tutti i primi tiri, usciti dagli spogliatoi e dopo un canestro cadendo all’ indietro di Brand, Chicago si scioglie completamente.

I meccanismi offensivi dei Bulls si bloccano e arrivano molte palle perse che i Sixers sfruttano per partire in contropiede. 17-8 i punti in fastbreak a metà del secondo terzo per Philadelphia che quando corre con la palla in mano proprio non si riesce a fermare.

 Una schiacciata terrificante di Igoudala con fallo, che poi realizzerà, porta i suoi sul più 8. Watson non vuole arrendesi e mette una tripla da lontanissimo, ricucendo lo svantaggio. Poi però scende in campo l’ antagonista di Rose, anche lui di Chicago ma non un eroe in patria: Evan Turner, partito in quintetto al posto di Meeks, ammazza la partita con un paio di canestri ad alta difficoltà.

Philadelphia gioca un terzo quarto, chiudendo avanti 83 a 69 con 15/21 dal campo, 13 rimbalzi a 3 e con 0 palla perse.

L’ ultimo periodo si apre come si era aperto il terzo, con un jumper di Holliday. Il protagonista però di questa ultima parte di partita è Louis Williams che terminerà la partita con 20 punti e 6 assist. Philadelphia continua la sua difesa perfetta sui tiratori e così la partita termina con 5 minuti ancora da giocare. Korver mette due triple ma è troppo tardi. I Sixers ci sono e ritornano in Pennsylvania con la serie in perfetta parità.

MVP

Jrue Holliday: partita per il ragazzo uscito da UCLA, che dimostra al mondo tutte le sue grandi qualità. Tiene in suoi in partita con un primo quarto quasi perfetto e continua tirando alla grande nelle altre frazioni. Inoltre dimostra grande maturità, gestendo la palla come un veterano. Finirà la gara con 26 punti, 6 assist e 0 palle perse.

POSTGAME

“E’ stato un match offensivo sin dall’inizio. Non abbiamo fatto la nostra difesa, abbiamo tirato bene nel primo quarto ma poi nel secondo non abbiamo potuto contare sulla nostra difesa. Ci hanno battuti a rimbalzo, hanno lottato più di noi e ho pensato che erano molto più fisici di noi. Dobbiamo ritornare ancora più forti”. Queste le parole di Coach T.

“Penso che tutti noi abbiamo le giuste motivazioni ed è per questo che siamo una testa di serie. Abbiamo affrontato molte difficoltà (in questo match) e non ci sono scuse a questo punto. Dobbiamo solo lottare. Il modo in cui abbiamo iniziato il terzo quarto è inaccettabile”. Questo quello che ha dichiarato Noah dopo questa bruciante sconfitta.

Deng invece risponde così ad una domanda sulla mancanza di Rose: “Derrick non è qui e quindi questa è una squadra diversa”. 

Il giusto entusiasmo invece sulla sponda Sixers: “Non riesco ad esprimere la gioia per me di tornare a Chicago e vincere, è stato fantastico. Lou è stato grande là fuori questa sera”, dice Doug Collins. “Quando gioca così siamo una squadra migliore. Hanno difeso su di lui sempre bene, e ieri abbiamo lavorato su queste cose per aprirgli una possibilià”.

UN OCCHIO A GARA 3

La fievole speranza è diventata una grande speranza. I Sixers hanno trovato nuove energie e motivazioni in quell’ infortunio di Rose. Certo molti giocatori dei Bulls non hanno timbrato neanche il cartellino in questa gara (grazie anche alla difesa degli avversari), Deng e Korver su tutti.

Ma i Sixers hanno impostato un ritmo di gara che Chicago non può tenere; Philadelphia infatti ha una panchina lunga che segna tanto e la loro difesa è stata perfetta. I Bulls certo possono contare su un Noah che è più di un capitano in questo momento però non basta, anche perché spende tantissime energie nel suo gioco.

I Bulls in questo momento sono svantaggiati sul punto di vista atletico, ma se ritornano a difendere come sanno (in questa partita non lo hanno fatto) e riescono a ritrovare i tiratori e magari un Boozer che non si è ancora iscritto a questi playoffs allora Chicago può ancora portare a casa questa serie, altrimenti la vedo davvero dura contro questi Sixers che corrono e tirano in questo modo (da tutto l’ anno).

Sarà una serie entusiasmante anche perché Philadelphia può riscrivere la storia e i Bulls possono capire che anche senza di Rose possono arrivare a giocarsi il titolo.

2 thoughts on “I Sixers pareggiano la serie

  1. i playoff sono un susseguirsi di adeguamenti…alla prossima Chicago avra’ metabolizzato l’assenza di Rose, fara’ correre meno i Sixers e si riprendera’ il fattore campo…comunque serie lunga…

  2. A dir il vero, credo che Chicago non abbia nulla da metabolizzare: è da 3 mesi che sono sotto gli occhi dei motivi, soprattutto fisici, per i quali la squadra (Rose o non Rose) rischiava grosso ai PO.

    Rose è stato martoriato dagli infortuni e questa mazzata è solo il sigillo ad una stagione disgraziata, Hamilton ha più infortuni che anni, Deng gioca a mezzo servizio da tempo e deve tenere il campo per molti minuti e per palese mancanza di sostituti validi, Noah mi pare stanco da diverse settimane, anche se gli si deve riconoscere che prova sempre a dire la sua.

    Con questo non penso che i Sixers siano diventati più forti, anzi credo che i Bulls ce la faranno seppur con più difficoltà del previsto, ma dal 2° turno saranno guai, qualunque sia l’avversario.

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