Kobe Bryant ha preso in mano la serie

Raddoppiano il vantaggio i Los Angeles Lakers, ancora vincenti in gara 2 sulle ali di un Kobe Bryant in forma smagliante.

Il Mamba ha tirato fuori dal cilindro una grande prestazione. Se domenica aveva sì segnato 31 punti, ma incidendo meno di quello che non dicesse il tabellino, stanotte Bryant ha letteralmente fatto il proprio comodo su quasi ogni possesso offensivo dei Lacustri: 38 punti, 4 rimbalzi e 3 recuperi a fronte di una sola palla persa e un primo tempo di pura onnipotenza.

Non che sia mancato il suo apporto nei momenti caldi. Quando Denver aveva rimesso in piedi la partita e si era rifatta sotto (87-92 a 4’38” dalla fine) una sua tripla marcata e un’assist per la schiacciata con fallo di Andrew Bynum (27 e 9 rimbalzi col 60% dal campo) hanno ricacciato indietro i Nuggets, permettendo a LA di presentarsi, tra 72 ore, in Colorado forte di due partite di vantaggio.

E’ stata una gara dove tutta la gioventù di Denver (età media del roster appena sopra i 23 anni) è venuta fuori alla lunga. Rispetto a gara 1 gli uomini di Karl sono riusciti a imporre maggiormente il proprio gioco, convertendo quasi ogni errore di tiro o palla persa degli avversari in rapidissimi contropiedi o transizioni per appoggi comodi al vetro.

Anche nel momento in cui Los Angeles, in apertura di terza frazione, sembrava aver messo una pietra sulla gara allungando a +19, i Nuggets hanno avuto la forza di ricucire lo strappo tornando a contatto ma è stato uno sforzo pagato a caro prezzo nel finale, quando, sui possessi decisivi, si sono accumulate palle perse e tiri sbagliati, mentre Los Angeles ha infilato la giocate giuste per far suo l’incontro. Particolare sottolineato anche da Ty Lawson in sala stampa: “Non possiamo permetterci di andare sotto di 20 punti, perchè poi recuperare ci costa uno sforzo troppo grande che ci toglie lucidità nei finali”.

I Lakers hanno dato, per due quarti, l’impressione di continuare sul filo conduttore della prima partita, ovvero controllare la gara senza dover premere troppo sull’accelleratore. Se domenica erano state le seconde linee a lanciare la squadra, oggi il contributo è venuto dalle stelle, con Bynum e Bryant che alla sirena del secondo quarto si assestavano su 37 punti complessivi con 16/22 dal campo.

Il break di 14-0 alla ripresa dei giochi, poi, pareva supportare ulteriormente la tesi. Lì, però, Denver ha trovato qualche buon aggiustamento, specialmente sotto canestro, dove prima Mozgov e poi, soprattutto, McGee (9 rimbalzi e 6 stoppate) hanno dato quell’impatto difensivo necessario alla squadra per poter pensare di giocarsela.

Come detto, infatti, i Nuggets, a differenza di gara 1, sono stati molto abili nel riuscire a sviluppare il proprio gioco fatto di contropiede e velocità. Se Lawson questa volta ha avuto un’ottima serata in attacco (25 punti, 7 assists e 11/17 dal campo), Miller con i suoi lanci a tutto campo ha acceso il motore della 4×100 giallo-blù, ma il tutto è nato nel momento in cui la difesa è riuscita a forzare qualche erorre ad un’attacco che fino a quel momento aveva viaggiato a percentuali troppo elevate. Ma nel momento in cui la partita si è decisa gli ospiti hanno pagato un’altra pessima serata di tiro pesante (4/19) che ha reso l’attacco troppo monocorde, mentre i Lakers, pur non apparendo perfetti, hanno saputo approfittare degli errori altrui con il cinismo che si cerca in una squadra con mire di titolo.

Sottolineate le prove di Bryant e Bynum, Pau Gasol ha prodotto un’altra serata di basket efficace quanto poco appariscente: 13 punti, 10 rimbalzi e 5 assists la sua statline, dando l’impressione di essersi ben adattato all’assetto offensivo di una squadra che punta principalmente su Kobe e Bynum, individuando il catalano come perfetto terzo violino. Bene, soprattutto nel quarto periodo, Ramon Sessions, in difficoltà, come previsto, in difesa, ma deciso in attacco e ancora una prova importante di Jordan Hill dalla panchina (6 punti e 10 rimbalzi in 21′).

Per Denver male il Gallo e Afflalo: la coppia di esterni che dovrebbe portare punti e tiro pesante per i Nuggets ha assomato un terribile 9/30 dal campo con 1/9 dalla lunga distanza che ha pesato non poco sull’esito dell’incontro. Importante invece Brewer, così come un Faried un pò a corrente alterna.

MVP

Kobe Bryant. I motivi in sostanza sono elencati qua sopra. Aggiungiamo che pare essere in uno stato di forma fisica eccellente, ha segnato con costanza tiri marcati, rendendo vane difese più che competenti da parte di Afflalo e Brewer e, in più, la sua fiducia sui compagni che lo circondano pare essere, al momento, su buoni livelli (fattore sempre importante per il giocatore in questione). Finchè l’andazzo è questo i tifosi Lakers possono continuare a covare speranze di una lunga post season.

Nuggets sotto 0-2, ma comunque vivi

CHIAVI DELLA GARA

I rimbalzi d’attacco, con relative seconde chances di tiro, che Los Angeles ha conquistato nel secondo tempo: 13 sui 25 totali. Questo ha permesso a Kobe e soci di ovviare a percentuali abbasatesi improvvisamente dopo un primo tempo da 54% dal campo. Importanti ovviamente Gasol e Bynum, il sopracitato Jordan Hill (20 rimbalzi in 45 minuti tra gara 1 e 2, 21 di media parametrati sui 48′), ma chi ha sorpreso è stato Devin Ebanks, poco incisivo al tiro, ma con ben 4 carambole offensive nell’ultimo quarto. Di contro, per Denver, un’altra serata storta da dietro l’arco dei 7,23 ha compromesso una partita che poteva essere vinta. Trovato il modo per correre, distendersi in contropiede e segnare rapidamente (60 punti in area, 30-15 i punti in contropiede), la mancanza totale di pericolosità al tiro da 3 ha impedito ai giocatori di George Karl di schiodare una situazione, quella dell’attacco a metà campo, che, di converso, ha seguito il trend di gara 1, ossia con i Nuggets incapaci di trovare buone soluzioni contro la difesa schierata.

VERSO GARA 3

La serie si sposta ora al in Colorado, e questo è il primo fattore da tenere in considerazione, perchè è prevedibile che col ritorno a casa le percentuali al tiro di Denver si aggiustino un minimo verso l’alto (8/33 finora). E il focus maggiore che devono avere i Lakers nelle prossime due partite è quello di impedire la marea di contropiedi avversari visti stanotte.

Se, come detto, è pensabile che i vari Gallinari, Afflalo, Harrington alzino le percentuali da tre punti, rendendo così più pericoloso l’attacco a metà campo, Los Angeles non può permettersi, oltre a questo, di concedere tutti i punti facili che vengono generati dalle transizioni offensive. Per evitarlo, molto partirà dall’attacco: evitare cattive conclusioni sarà la base, perchè impedirà sbilanciamenti a rimbalzo che, inevitabilmente, lanceranno i Nuggets.

Venendo a Denver, ci si aspetta qualche aggiustamento sotto canestro. Le prime due gare hanno dimostrato che i centri su cui contare sono McGee e Mozgov, soprattutto sulla metàcampo difensiva, quindi è probabile che Koufos esca dalle rotazioni. Discorso che si collega alla strategia difensiva su Bynum: i raddoppi tentati finora non hanno avuto grandi effetti, anzi. Il numero 17 gialloviola è stato abile nel leggerli e nel far uscire la palla con buoni tempi, mettendo in croce la difesa e contribuendo sensibilmente alle alte percentuali che Los Angeles ha tenuto per buona parte delle prime due partite. Alla lunga, provare accoppiamenti singoli con i McGee e Mozgov di cui sopra potrebbe portare a migliori risultati.

Si torna in campo nella notte fra venerdì e sabato, alle 4.30 italiane al Pepsi Center.

5 thoughts on “Troppo Bryant per Denver: Lakers sul 2-0

  1. …sono già pronto per gara 3… Da vedere dal vivo…la mia prima partita nba…amazing!!!

  2. Tantissima invidia… Intanto una statistica su Javalone nostro: nelle due partite con lui in campo i Lakers hanno -4.7 di plus/minus para,etrato sui 48′, con lui in panca passano a +6. Io non mi fido in generale delle statistiche e men che meno di quelle che riguardano McGee, ma per ora la sensazione che si ha avuto in campo, almeno in gara 2, é supportata dalle cifre.

  3. Ormai è pacifico dire che i danni che fa McGee sono visibili a prescindere dalle statistiche :-D

  4. Tanta invidia ma tanta fortuna…sono qui per lavoro ed è stato un caso, niente di programmato…

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