Josh Smith ha dominato Garnett e tutti i Celtics in Gara 1

Alla prima gara di questa serie si arriva con troppa superficialità, come dimostrerà il campo. Dopo il bruttissimo infortunio al povero Rose dei Bulls, tutta la stampa americana parlava di strada spianata per i Celtics verso la finale ad est, ma dopo l’esordio dovranno ricredersi; andiamo con ordine.

L’approccio alla partita vede assenze pesanti da entrambe le parti, dove Boston rinuncia ad Allen, ancora considerato day to day, mentre Atlanta è costretta a fare a meno di Horford e Pachulia.

I quintetti titolari che scendono in campo citano per Boston, Rondo, Bradley, Pierce, Bass e Garnett, mentre gli Hawks schierano Teague, Hinrich, J.Johnson, Smith e Collins.

Atlanta mette subito le cose in chiaro, partendo senza troppi fronzoli, e per i primi minuti di gioco Boston sembra essere rimasta negli spogliatoi. Un parziale di 4-16 apre la gara.

La difesa n.1 dell’NBA, sembra stanca, lenta nelle rotazioni e spaesata, mentre Smith e soci mettono a tabellino tutto quello che possono, strappando subito il primo allungo, aiutati da un pubblico in fiamme che sicuramente influisce sui giovani come Bradley e Stiemsma, poco abituati a certi palcoscenici.

Quello che sembra funzionare per Boston è il match-up tra Rondo e Teague, dove il #9 in maglia verde sembra fare ciò che vuole. E’ proprio grazie a Rondo che i Celtics non affondano del tutto, ma gli Hawks sono padroni e protagonisti del primo quarto, corrono il doppio degli avversari e passano bene il pallone, testimonianza di questo i 7 assist di squadra nei primi 10 minuti di gioco. Il primo quarto si chiude sul 18-31 , dove per Doc Rivers si salva solo Rajon Rondo con 10 punti e 2 assist, mentre sul fronte casalingo Josh Smith sigla 9 punti, 5 rimbalzi e 2 assist.

Il secondo quarto si apre con una reazione dei Celtics che portano il divario in singola cifra, grazie a qualche buona azione di Pierce e ad una mole di lavoro svolta dal centro rookie Stiemsma, che si barcamena tra rimbalzi importanti e blocchi in attacco per liberare i propri compagni al tiro; sicuramente positivo il suo debutto nei playoffs.

Per gli Hawks un deludente Joe Johnson lascia molte conclusioni ai compagni decisamente più ispirati di lui, Smith continua a fare quello che vuole, mentre i Celtics non sembrano capaci di reagire a tutto questo, con un Kevin Garnett che sembra quello di inizio stagione, stanco, lento e impreciso al tiro. Anche Bradley, che ultimamente si era distinto come realizzatore, non vede il fondo della retina, e per Boston il canestro sembra piccolo piccolo. Si va al riposo con Atlanta che conduce 35-49.

Nel terzo quarto si capisce che Doc Rivers si è fatto sentire negli spogliatoi, i Celtics hanno maggiore grinta e difendono meglio, tentando di ricucire lo strappo che li vede distanti 14 punti dagli avversari.

Con un complessivo parziale di 12-3 tra la fine del secondo quarto e l’inizio del terzo, Boston è nuovamente in partita; le buone invenzioni di Rondo, accompagnate da qualche possesso buttato di Atlanta portano i verdi a meno 10, ma il modo per questi Celtics di vincere è uno solo, come sottolinea Rivers nell’huddle durante un timeout nel terzo quarto : “Boston stars have to be stars “, le nostre star devono comportarsi da star, altrimenti la gara è persa.

Ed è proprio questo il punto focale del problema; Pierce e Garnett sono su un altro pianeta e non è quello dove si trova Smith. E’ un pianeta lontano da Atlanta, e per Boston mandare al tiro il capitano è come regalare la palla in mano agli Hawks.

Verso il finale di gara lo strappo diminuisce e i Celtics sono capaci di portarsi anche a meno 5, ma non sembrano mai davvero pericolosi e ad ogni allungo di Boston, gli Hawks rispondono grazie anche ad una difesa tenace, che costringe Garnett e compagni a giocare troppo lontani dal pitturato, per poi ripartire e sfruttare la velocità di Teague e le conclusioni chirurgiche di Hinrich e Smith.

Troppi tiri difficili per Boston, e stranamente Rondo è il più efficace dei suoi, realizzando conclusioni che normalmente sbaglia. E’ proprio Rondo però che a pochi minuti dalla fine si farà espellere per aver urlato e “urtato” un arbitro.

La gara si conclude col risultato di 74-83 a favore della squadra di casa. Per Boston ha funzionato solamente l’accoppiamento Rondo con Teague, incapace di fermarlo. Per il resto Atlanta ha meritato questa vittoria, anche se ci ha messo del suo a concedere ai Celtics qualche recupero di troppo che nel finale ha creato qualche apprensione al pubblico.

Le prestazioni più interessanti per gli Hawks sono quelle di Josh Smith, 22 punti, 18 rimbalzi e 4 assist e di Jeff Teague 15 punti 6 rimbalzi e 3 assist. Per Boston davvero troppo poco da segnalare, Rondo 20 punti e 11 assist e Kevin Garnett, che nonostante tutte le difficoltà segna 20 punti, 12 rimbalzi e 3 assist.

Dichiarazioni post partita

Rondo sulla sua espulsione : “Ero frustrato dalla chiamata arbitrale e sicuramente meritavo il tecnico per aver urlato, ma non ho colpito intenzionalmente l’arbitro, ho inciampato sul suo piede e ci siamo scontrati…spero di poter essere al servizio dei miei compagni domani sera “

Garnett sul medesimo episodio : “Sarebbe durissima senza di lui, è il nostro leader, ma ad ogni modo noi sappiamo che dobbiamo assolutamente vincere con le forze che abbiamo a disposizione, anche senza di lui”

Coach Larry Drew sulla prova di Josh Smith : “E’ stato un animale …. quando gioca con questa energia, noi ci eleviamo ad un altro livello “.

Una delle serie che poteva essere meno affascinante delle altre ora diventa un enorme interrogativo, dove solo il tempo ci saprà dare risposte. Non solo Boston ha buttato via gara 1, dove sinceramente sono stati più evidenti i demeriti dei Celtics che i meriti degli Hawks, che hanno vinto meritatamente ma non paiono certo imbattibili, ma rischia, con la bravata di Rondo, di dover fare a meno di lui almeno per gara 2, facendo diventare la partita di domani sera non solo un ” must win “, ma quasi una “mission impossible “.

La mancanza della minaccia di Ray Allen e dei suoi punti è evidente, e se Pietrus, Dooling e Bradley non sono capaci di sopperire a questo, la serie potrebbe davvero finire molto presto.

Atlanta dal canto suo deve continuare a difendere come ha fatto ieri sera, perché se è vero che Joe Johnson ha tirato con un sorprendente 0-9 da 3, è anche vero che sia lui, sia Marvin Williams e Jeff Teague, hanno difeso in particolar modo su Pierce alla grande.

Smith ha dominato Garnett nella prima metà di gara, ed è stato poi capace di capire il momento, attirare su di se numerosi raddoppi in penetrazione per poi scaricare sul perimetro. Questa soluzione potrebbe davvero spostare definitivamente gli equilibri verso gli Hawks qualora Smith ripetesse prestazioni del genere.

3 thoughts on “Josh Smith in “beast mode”: Atlanta si porta sull’ 1-0

  1. Domanda doverosa: l’espulsione a Rondo c’era davvero?

    Un dominante Smith e una buona difesa ha salvato le chiappe ad Atlanta. Rondo è un meraviglioso direttore d’orchestra, ma Boston è più che mai costretta a sperare che giochi sempre così. Non si può prescindere da lui e da un Pierce migliore di quel giocatore fuori giri di stanotte.

    Purtroppo l’elevato minutaggio a cui sono costretti i titolari è una nota stonatissima: panchina ai minimi termini di cui Rivers neppure pare fidarsi granchè (e ci mancherebbe…)

    • L’arbitro aveva dato solo il tecnico, ma quel babbo di Rondo (che ha protestato tutta la partita), ha voluto rifilare una “pettata” all’arbitro. Espulsione sacrosanta

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