Gara 1 imbarazzante per Carmelo Anthony, distrutto dalla difesa Heat e da LeBron James

I New York Knicks di questa stagione non hanno mezze misure. Possono vincere con chiunque e perdere con ognuna delle squadre NBA, Charlotte Bobcats inclusi (una delle 7 vittorie di MJ come GM al MSG).

Si o no, insomma. Ieri ? No. Si beccano un bel -33 a Miami che sa di resa. Eppure un po’ tutti ci aspettavamo una serie forse non equilibrata, ma di sicuro con interesse, perchè il talento di questi Knicks fa paura. Paura in tutti i sensi.

Nel matinee della Florida si parte forte, a voler rimarcare esplicitamente che nei playoff è tutta un’altra cosa. Baron Davis aggiusta il proprio jumper, Tyson Chandler scalpita nonostante un’influenza lo chiamasse in dubbio prima della gara.

Ma se i Knicks giocano di spinta in spinta, Miami è regolare, sia in attacco che in difesa. LeBron James è in una di quelle serate in cui ci si chiede se abbia ancora senso dibattere su chi debba essere l’MVP da qui (e da prima…) fino al suo ritiro.

Chiude con 32 punti in 32 minuti, conditi da 4 rimbalzi, 3 assist e 4 recuperi. E con una vittoria umiliante ai danni di Carmelo Anthony.

Mentre i suoi compagni infatti appena dopo la palla a due cercano di mandare messaggi di intensità, lui fatica a trovare ritmo, fin dall’inizio.

Sbaglia i primi 7 tiri dal campo, finisce la gara con un misero 3-15 per 11 punti. Non è però nella condizione di fallire. Comunque sia è pur sempre il leader di questi Knicks e, cosa più importante, gioca un matchup diretto contro LeBron James. 1 a 0 LeBron.

NY perde controllo a metà del secondo quarto di gara. LeBron vede e provvede nella falle difensive avversarie e da qui non si torna più indietro. Anche quando Tyson Chandler lo stende con un blocco più degno di Ray Lewis che per il gioco del basket.

Arrabbiato, ne mette uno dopo l’altro fino alla pausa, andrà in lunetta per ben 14 volte in tutta la gara. Ovvero tre volte di più di tutti i Knicks.

Non è la riedizione del duello degli anni ’90 e di inizio 2000 ovvio, ma qualcuno deve aver detto che senza falli duri questa sfida perde di valore. La solita vittima è sempre LeBron, dopo Chandler colpito duro anche da JR Smith.

Ma, come spesso in questi casi, sono falli che hanno l’unico effetto di vitalizzarlo ancora di più. Wade ? E’ una di quelle serate in cui il palcoscenico se lo prende o l’uno o l’altro. Ieri è toccato al ragazzo dell’Ohio.

Dwyane (19pts, 2reb, 3ast) contorna la gara di canestri bellissimi ma non alza mai la voce. Nessun bisogno di grandi sforzi. NY si sfalda da sola.

Carmelo ? Non pervenuto ? Amare ? L’ombra di se stesso. Chandler ? Influenza a parte pare più concentrato a picchiare gli altri che a regalare la sua difesa da MVP.

Coach Mike Woodson ha parecchi problemi da risolvere o forse non deve risolvere un bel niente.

Ovvero, lasciare che questa squadra con così tanto potenziale offensivo si sfoghi senza criterio ad ogni possesso è una eresia ma d’altronde per un interim coach come lui cercare a questo punto della stagione di governarli eccessivamente è un rischio alto di suicidio tattico.

Sempre ammesso che ci riesca, perché mi pare un compito arduo dare un disegno preciso a questo guazzabuglio talentuoso ma chiassoso.

Guazzabuglio però che ci riserverà qualche sorpresa perché non c’è dubbio, comunque sia, questi sono forti, sono forti davvero.

“Ci hanno sferrato un pugno in faccia” dice il coach. In gara 2, sempre in Florida, se non si può pretendere una vittoria per lo meno ci si aspetta di vedere una partita e non un massacro.

NY deve certamente fare una scelta filosofica, soprattutto in attacco. Palla a Carmelo Anthony e via tutti ? Pick and roll con Stoudemire come opzione primaria ?

Poi ci sarebbe anche JR Smith dalla panchina, che punti nelle mani li ha sempre avuti e pure troppi, ma forse mai in carriera ha avuto la possibilità di far parte positivamente di un sistema offensivo.

Senza dimenticare ovviamente Jeremy Lin che scalpita, visto ormai allenarsi in warm-up. Soluzioni difficili. Quindi ? Nessuna soluzione, che il coach li lasci giocare, tanto nessuno ha mai preteso che i numeri 7 del tabellone battano questi Heat in missione.

Per LeBron vincere è una questione di vita o di morte. Ieri prima gara dei playoff della redenzione (l’ennesima…) è stata uno statement.

Per lo meno sarà ancor più divertente vederlo sullo scenario del Madison Square Garden. Divertente ma doloroso. Poteva essere uno spettacolo quotidiano.

 

IL BUONO

LeBron James nel finale di primo tempo. Inarrestabile.

 

IL BRUTTO

L’infortunio al ginocchio a Iman Shumpert. Playoff finiti. Peccato, perchè il rookie ha disputato una buona stagione e poteva essere una buona carta da giocare in difesa contro Wade e all’occorrenza anche contro LeBron.

Le speranze dei Knicks, mai state realistiche in verità, diminuiscono ulteriormente.

 

IL CATTIVO

In questa serie ci sono i tre protagonisti di quel mitico draft 2003. Anzi quattro, compreso pure Chris Bosh. Se LeBron James ha anche quest’anno una buona possibilità di conquistare il titolo, Carmelo dovrebbe fare il miracolo.

Quindi, ci faccia il piacere il signorino. Almeno giochi come sa fare, perchè ieri è stato letteralmente imbarazzante.

 

COUNTDOWN TO LEBRON JAMES FIRST RING

-15.

 

Appuntamento per gara 2, nella notte tra lunedì e martedì, diretta TV SKY Sport.

 

 

23 thoughts on “New York non c’è, gli Heat dilagano

    • ti rispondo subito : non che voglia che LeBron vinca il titolo, è solo un tema caldo, cioè la possibilità che finalmente vinca…quindi è iniziato il countdown, che, benintesi, può interrompersi bruscamente e non andare a termine…

      • …con l’infortunio a Rose l’unica squadra che può togliere la finale nba a James sono i Celtic’s…

  1. Qui c’è gente con problemi seri, gente davvero malata. Ma perchè tutto sto astio contro Lebron? ma che vi ha pisciato dietro la porta per caso? Poi è una comica, cioè gente che segue come matti la Nba e poi la stessa gente odia il miglior giocatore della Nba stessa. Tipo amo il calcio ma odio Pele e maradona, per fortuna non ho mai sentito dire a nessuno odio pele e maradona ( apparte qualche episodio isolato), evidentemente sto Lebron vi sta rovinando l’esistenza..boh! ma dedicarsi ad altre cose, pare brutto?

    • Non giustifica l’astio nei suoi confronti.

      Condannato a vincere? Sicuramente, dato il personaggio e l’enorme talento.
      Ma comunque vada sarà stato un successone pure con 0 titoli, tuttavia l’anello sarebbe solo la parte conclusiva del sogno realizzato e un ulteriore timbro nel firmamento. Ma i detrattori faranno presto, anche nel caso dovesse vincere, a tirar fuori strane teorie. Eh beh ma ha vinto grazie a Wade e Bosh, ah beh facile vincere cosi, ah beh, ma non sarà mai ai livelli di tizio e non ha ancora gli anelli di caio. Che cazzo di modo sarebbe questo di seguire lo sport? Io francamente adotto altri parametri per valutare quello che guardo, ma soprattutto preferisco godermi lo spettacolo, piuttosto che aspettare l’attimo giusto per prendersi beffa di X Giocatore. tra l’altro si potrebbe scendere tranquillamente ai livelli di questi signorotti, perchè Jordan a parte si potrebbe trovare benissimo qualcosa da ridire su tantissimi giocatori anellati, e dal 2000 fino ad oggi di materiale c’è ne sarebbe in abbondanza.

      Invece Piuttosto mi domando quale forma di successo abbiano ottenuto tutti quelli che ogni giorno si leggono la biografia di Lbj come l’ave maria, omettendo i successi ed evidenziando l’assenza di argenteria, e come se non bastasse a fare da corollario la solita Decision che francamente ha rotto i maroni ai più..

      Simpatizzo Nets, reputavo Kidd un vincente a prescindere ancor prima di vincere con i Mavs. Cosi come Karl malone – Barkely e Iverson, pagherei di tasca mia pur di vivere un quarto d’ora della loro carriera..

      The decision? Anche qui a me sembra un gesto maturo, di uno che ha capito che per vincere bisogna avere dei compagni di un certo tipo. Fosse finito agli Spurs-Lakers ecc invece che ai Cavs, magari avrebbe un paio di anelli.. Scelta la sua peraltro molto intelligente, che senso aveva fare “la fine” di chi sceglie solo dopo i 30 anni di unirsi con altri due Big? Per carità, una fine come detto sopra comunque piacevole ( solo agli occhi di chi ama lo sport). Al contrario perdere ancora tempo in contesti “perdenti” avrebbe allungato l’agonia e la fila di detrattori, ai quali a quanto pare interessa solo una cosa nella vita, criticare James sempre e ovunque, persino quando cade per terra dopo aver ricevuto un colpo gratutito alle spalle da un energumeno di 2 metri e 15 …

      Ah beh, ma lui è caduto a posta, ah beh, anche nel cadere per terra è uno sbruffone. Ah beh, ma è odioso pure se guarda per terra. E ieiri ho visto proprio un James che dopo la botta si è rimboccato le maniche, sguardo fisso per terra per poi mangiarsi da solo tutta la squadra dei Knicks ( grandi anche battier e molti altri).. Altro che atteggiamenti da bambino e corbellerie varie, almeno ieri ho visto l’esatto contrario. Ma tant’è, a qualcuno sta sul caxxo pure in questo preciso istante dove magari sta pisciando beatamente nella tazza del cesso di casa sua. Bah, ma continuate pure a seguire lo sport in questo modo.

  2. Quoto. A volte in tanti non si accorgono che la lega è ormai piena di Big 3 e big 3 presunti. Nessuno parla mai di Paul ai clippers, di Melo con Stat-Chandler e una squadra profonda e talentuosa, dei big gialloviola, di Howard che potrebbe raggiungere Williams, di quelli più “puliti” che giocano negli Spurs e di quelli di Boston che hanno accesso per primi la spia.

    Lebron a mio modo di vedere aveva fiutato l’andazzo dei tempi che cambiano, e giustamente per non fare la fine dell’unico “fesso” ha deciso di muoversi per primo per non restare fregato domani. La fusione del trino si sta materializzando dappertutto, solo che Lebron è mammone mentre gli altri sono santi da canonizzare.

  3. “LeBron era di fronte alla più grande decisione nella storia dello sport: la vittoria (Chicago), la lealtà (Cleveland), l’immortalità (New York). Non avrei mai pensato che scegliesse l’aiuto!” Bill Simmons.
    cosa pensare della decisione di una persona con tatuata a caratteri pressoche’ cubitali la scritta “chosen one” nella schiena ?? che non e’ la scelta piu’ coerente.
    cosa pensare della decisione di uno che si autoproclama king ?? che non e’ la scelta piu’ coerente, visto che dovra’ dividersi trono, corona e scettro con un uomo franchigia come wade. mai visto un re farsi da parte e anziche’ conquistare territori, nuovi orizzonti, scegliere la via della alleanza, tantomeno con uno che ad ambizione e’ quasi superiore a te.
    diverso e’ il discorso di chris paul. e’ pur vero che ha scelto i clippers, per la possibilita’ di giocare con blake. ma griffin non e’ ancora allo status di uomo franchigia, mentre paul ha gia’ dimostrato di esserlo. e soprattutto non e’ andato a pestarsi i piedi con qualcun altro – cosa che sarebbe successa se fosse finito ai lakers con il black mamba … -.
    diverso e’ il discorso di san antonio, squadra costruita ai draft, ma con 2 dei big 3 scelti alla 28 e alla 57. che tra l’altro sono umili – vedere parker durante il lock-out – e complementari, in simbiosi, l’uno con l’altro. tra l’altro hanno sempre dimostrato una certa fedelta’ alla linea e alla franchigia.
    diverso il discorso di boston. con giocatori di una certa veneranda eta’ che decidono di concentrare le loro forze contro il nuovo che avanza, per provare ad arrivare ad un agognato anello per onorare splendide carriere – come magari fece prima clyde drexler e poi barkley a houston -. accettabile e senza sbruffonate. infatti i tifosi di blazers e suns, poco hanno avuto da lamentarsi di tutto cio’ e hanno pure ritirato le loro maglie. la stessa cosa non si potra’ dire di james a cleveland, e forse nemmeno a miami, nel caso non vincesse nulla.
    diverso e’ pure il caso di melo a new york. gran talento, ma piu’ che altro gran accentratore di gioco, dove e’ lui e basta a dover brillare. e gran voglia di essere il numero uno nella citta’ piu’ famosa del mondo, vista l’esposizione mediatica e pubblicitaria notevole. magari non vincera’ mai nulla. o perlomeno imporra’ alla societa’ di vendere stat, visto che i due si calpestano, e parecchio di piu’ di james e wade, per poi poter essere il primo violino assoluto. per carita’, magari dimostra anche piu’ arroganza, ma almeno non ha bisogno di una balia. e non ha tatuato nella schiena chosen one o una corona da re.
    non e’ che odio lebron, va anche capito dal punto di vista psicologico. pero’ a livello sportivo, e non solo, la sua scelta, i suoi successivi proclami di titoli, le sue scenette anti-nowitzki, il suo piangere e scagliarsi contro alla gente che giustamente si pone delle domande sulla sua scomparsa nei momenti che contano – “voi tornate alla vostra mediocre vita, mentre io non ho nulla da preoccuparmi”, fanno di lui un personaggio sinceramente sgradevole e odioso, e sinceramente poco tifabile. penso, che uno cosi’ sia piu’ gustoso e piacevole vederlo soffrire, sportivamente parlando, che ne vederlo gioire, o difenderlo a spada tratta.

  4. Ma infatti il mondo è pieno di gente che la pensa diversamente (ma almeno lo sport dovrebbe essere vissuto diversamente), fosse il contrario vivremmo in paradiso. Io la penso in modo completamente diverso da te, mi spiace, anchè perche’ questa continua caccia all’uomo nasconde una dietrologia ben fondata e conosciuta. Era odiato sin dai tempi dei Cavs, durante la decision e ovviamente anche dopo. Inutile tirare fuori la storia del Re e dei suoi tatuaggi, è odiato e basta. Era odiato quando da solo mise in ginocchio i Pistons e portò da solo i Cavs in finale, era odiato perchè tremendamente forte rispetto ai suoi coetani. Era odiato perchè rappresentava e tutt’ora rappresenta una seria minaccia per tutti quelli che non simpatizzano Heat. era ed è odiato dai tifosi knicks e bulls perchè ha scelto Miami e non Ny o Chicago, ma volevo vedere però se finiva col giocare insieme altri due big nella propria squadra del cuore… ah come cambiano le opinioni, ricordo ancora che mentre sfilavano le immagini della Nike i tifosi Knicks andavano distribuendo i santini di Lebron, una volta approdato a Miami via con le bestemmie e teorie bislacche..
    Poi la storia che Miami sia la squadra di Wade (la squadra appartiene a tutti)? e allora? Ieri alla AAA intonavano i cori Lebron Mvp, a quanto pare dall’altra parte vivono lo sport meglio di noi, compreso Wade che non si è messo di certo in un angolo a parte, quando invece crede nel progetto cosi come crede che l’amico Lbj meriti di vincere un giorno o l’altro il titolo.

    Poi fate come vi pare, ognuno è libero di passare le giornate come meglio crede, c’è chi assiste allo spettacolo godendo, e non si rode il fegato su certe sciocchezze, c’è invece chi ne fa una ragione di vita, facendo finta però che nella propria squadra giocano magari 3 futuri All of fame costruiti in modo diverso tramite culo al draft o scambi a dir poco assurdi.

    Io essendo un fans dei Nets spero che Howard venga a Brooklyn, e me ne frego di cosa dice la gente.. sono due uomini franchigia? meglio per noi, peggio per chi ci vuol rosicare sopra…

    • Il prescelto…….Chosen One se l’è tatuato lui e visto che dice di essere il NUMERO UNO MEGLIO DI TUTTI AL MONDO ECC. ECC. bhè se si prendeva una franchigia da solo e se la
      Portava al titolo allora tanto di cappello ma così non è stato ha formato i Big 3 e così non sarà mai il NUMERO 1 tutto qua! ( forse lo poteva essere ma nella vita si fanno delle scelte….) N.B a volte Numero 1 si può essere anche senza vincere ma chi si eleva da solo al trono non può esimersi dalle critiche a volte feroci che gli vengono date.

  5. personalmente, ero entusiasta di vedere un mostro tale dominare in una squadra di mezze cartucce e nella lega in generale. non lo biasimo perche’ ha scelto di andare via da un posto orribile, magari troppo morboso nei suoi confronti. ma mi e’ scaduto quando appunto ha scelto la soluzione piu’ comoda. ha impoverito una conference, magari con pensieri del tipo “adesso vado da dwayne cosi almeno a est stracciamo tutti e faccio la voce grossa, poi quando arriviamo alle finals, c”e lui che mi toglie le castagne dal fuoco”, anziche renderla piu’ ricca di appeal – ma questo ragionamento puo’ anche non appartenergli. non e’ nemmeno stato scelto al draft nella stessa franchigia di wade – come pippen con jordan, come stockton con malone, come magic con jabbar, come duncan con robinson ecc ecc. -. un conto e’ barkley che va via da philadelphia per essere star a phoenix, un conto sei tu, prima stella di una nazione a scegliere questa via. tra l’altro tornando al ragionamento dell’aiuto, in realta’ soffre molto wade nei momenti clou, oltre a pestarsi i piedi e si riconosce in lui una velata tristezza di rendersi conto di essere un sparring partner – e che sparring partner !! – nei momenti veramente clou – vedi finals dell’anno scorso.

  6. Lebron sta sulle palle perchè è uno sbruffone!
    Tutto qua.. stiamo discutendo del suo carattere non dell’impatto che ha su questo sport.

  7. Io però non riesco proprio a capire perché lo stesso pippone del “è andato a unirsi col più forte invece di vincere da unica stella” non si attacca, per riflessione, anche su Wade. Perché, spero ne siate consci, NON è che c’era da una parte Wade, statuario, deciso a restare a tutti i costi nella sua squadra per aiutarla anche da solo a vincere, e dall’ altra James che come un fugiasco si è introdotto supplicandolo per concedergli un posticino in squadra. Se non vi ricordate come sono andate le cose (e in tal caso andatevele a riguardare), erano entrambi free-agent, e la volonta di Wade di cambiare aria era stata chiara non meno di quella di James (infatti all’epoca lo si dava ormai per sicuro a Chicago).
    Il fatto che si siano messi d’accordo per andare a Miami, vuol dire né più né meno questo: che, appunto, si sono messi D’ACCORDO. Wade è partecipe della STESSA SCELTA di James e nella STESA MISURA di James. Il fatto che siano andati a Miami non è certo perché Wade sia rimasto un fiero blasone mentree James è andato a fargli da umile “maggiordomo”; è semplicemente figlio del fatto che Miami era l’unica meta adatta a firmare tre stelle di quel calibro per 1) possibilità di creare spazio salariale per tutti e tre, come è miracolosamente avvenuto 2) presenza di una dirigenza ambiziosa e scaltra guidata da una personalità volpina come Pat Riley, ben diverso dal tipico cafone arricchito americano quale è Gilbert dei Cavs.

    In sintesi, se proprio si vuole fare questo genere di sciocche considerazione assolutamente extra-sportive, almeno si dica Wade è scappato da James quanto James è scappato da Wade, e che Wade è il maggiordomo del suo maggiordomo James

  8. Io più che altro mi soffermerei sulla strepitosa prestazione di Lbj in questa gara 1, sicuramente un bel modo di iniziare i playoff. Prestazione assurda in entrambe i lati del campo con un intensità difensiva pazzesca.

  9. LeBron è un pallone gonfiato. Non è amato per i suoi atteggiamenti. Nel suo basket non c e poesia. Quando c e da umiliare come contro i knicks con l’aiuto degli arbitri è sempre pronto. Tra l altro chandler è alle prese con un virus chelo debilita e fose salta anche gara due. Pero quando c e da lottare e porta la squadra alla vittoria si squaglia vedi guarda caso contro chandler nelle finals.
    Non c è dubbio chi sia il più forte ma non è un vincente. Lo dimostra il fatto che ancora giovane si è dovuto mettere a fianco Wade e Bosh per avere qualche speranza in più.

  10. :Modalità tifoso di fogna on :

    Bravo, anche oggi hai dato un grande contributo all’umanità, adesso ritorna a rosicare come una bestiola dentro il tuo loculo.

    :Modalità tifoso di fogna Off:

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