Nei prossimi Playoffs, la coppia Gasol - Randolph sarà di nuovo in grado di fare la differenza?

Nel più recente periodo NBA, una squadra si è messa in mostra ed ha sorpreso più di altre lasciando tutti a bocca aperta, i Grizzlies.

Memphis si è, di fatto, fatta strada nella corsa ai playoffs con grande prepotenza e convinzione, grazie a partite davvero convincenti che lasciano poco al caso e tanto al talento e alle doti dei ragazzi in maglia azzurro-blu.

Una delle ultime gare disputate da Gasol e compagni li ha visti battere la “new sensation” Los Angeles Clippers per 94-85; questo porta a 7 vittorie nelle ultime 10 gare, dove Memphis ha affrontato e sconfitto i campioni in carica Dallas Mavericks, Lakers, Heat e Thunder, I Clippers sono stati un test importante per Memphis anche considerando che potrebbero essere il loro primo avversario nei playoffs.

Marc Gasol è stato l’epicentro di questo sisma che ha scosso l’NBA, punto di riferimento fermo e sicuro per i suoi compagni, che hanno fatto affidamento su di lui nelle numerose azioni che lo hanno visto coinvolto in pick and roll e posizioni di post alto, dalle quali risulta essere uno dei lunghi più capaci a servire assist nella intera lega.

Importantissimo è per Memphis il contributo della propria panchina, capace ogni sera di portare punti e difesa, e di recuperare un giocatore che, se in forma, può diventare dominante come Zach Randolph, lungo dalle mani dorate, che contro i Clips’ ha apportato 10 punti e 12 rimbalzi aggiunti ai 31 punti totali della panchina; panchina che vede nelle sue fila anche O.J. Mayo.

Non sottovalutiamo però il lavoro enorme fatto da gente come Marreese Speights, Darrell Arthur e Dante Cunningham.

Forse questi nomi diranno poco, ma sono pedine fondamentali nel gioco di una squadra che vuole avere successo, perché capaci di fornire quello di cui c’è bisogno nel momento opportuno.

Arthur, 24enne di Dallas, TX, al terzo anno di NBA ha raggiunto quota 9.1 punti a gara con 4.3 rimbalzi. Draftato nel 2008 dagli Hornets, ma girato subito a Memphis, Darrell è un mix di fisicità e atletismo; negli scorsi playoffs una sua giocata in particolare fece parlare di lui, durante una delle gare contro gli Spurs, quando dopo aver stoppato Tony Parker arrivando da dietro, seguì la ripartenza dei suoi per andare a concludere in schiacciata sulla testa del povero Bonner con un magnifico alley-oop fornitogli da Mayo.

Marrese Speights invece, 24 anni anche lui, è riuscito a tornare sui livelli discreti della stagione ’09-’10, dove giocava nelle file dei Sixers. Quest’anno con 8 punti e 6 rimbalzi di media è un punto fermo nell’economia dei Grizzlies. E’ un giocatore capace di prove straordinarie, basti pensare che ha sconfitto poco tempo fa i Nets da solo tirando col .769 dal campo, mettendo 10 dei suoi 13 tiri, segnando 20 punti e 18 rimbalzi.

Dante Cunningham, anch’egli ventiquattrenne del reparto lunghi a disposizione di Hollins, è letteralmente esploso contro Minnesota nella gara che lo ha visto protagonista. Alla sua quinta partenza da titolare, il prodotto di Villanova mette 13 punti e 13 rimbalzi, 3 in più di Kevin Love, e questo lo rende uno dei soli sette giocatori ad aver surclassato Love nei rimbalzi, catturandone almeno 3 o più rispetto a lui.

La brutale fisicità di Memphis, l’atletismo impareggiabile di giocatori come Rudy Gay, lo stesso Mayo, Gasol, Conley, rendono i Grizzlies capaci di graffiare e ferire qualsiasi franchigia, come gli Spurs hanno imparato a loro spese l’anno scorso.

Il mio personale pensiero su questa squadra è da sempre roseo e credo possano avere un futuro molto positivo; io sono da sempre innamorato delle doti difensive e atletiche di Tony Allen,che adoravo quando giocava nei “miei” Celtics e seguo tutt’ora. La guardia prodotto di Oklahoma State, scelta da Boston come 25 overall nel draft del 2004, è al momento nella lista dei giocatori OUT di Memphis, con un infortunio alla bocca che pare tenerlo fuori ancora per 3/4 partite.

Gilbert Arenas potrebbe dare l’ultimo canto del cigno della sua carriera portando le sue doti al servizio di Memphis. Il buon vecchio Gilbert, al suo decimo anno da professionista, si vede costretto ad un ruolo marginale con soli 10 minuti giocati a partita.

Un veterano della NBA come lui che però deve ancora provare a vincere per lasciare davvero il segno, potrebbe essere una pedina fondamentale come complemento ad un comparto di giovani come sono i Grizzlies.

Rudy Gay, da sempre sottovalutato a mio avviso, rientra nelle  prime 5 ali della NBA attuale come realizzatore;  Mayo e Pargo dalla panchina portano qualità che farebbero comodo a tutte le franchigie NBA.

Come vedete il potenziale c’è, vedremo nell’immediato futuro se queste ultime partite saranno fatali ai Grizzlies o se potremo di nuovo sognare davanti alla cenerentola di turno ammirando la “favola americana” degli “underdogs” affrontare e battere i mostri sacri che incontreranno sul loro cammino.

3 thoughts on “Memphis Grizzlies: entrando in forma playoffs?

  1. Se l’infortunio occorso a Gasol non fosse grave, potrei pensare che i Grizz romperanno le scatole terribilmente, forse anche più dell’anno scorso. 8-9 giocatori come si deve, atletismo, aggressività e altro ancora: faranno bene.

  2. Spero anch’io che vadano avanti il più possibile ma mi dispiacerebbe vedere uscire al primo turno i Clippers nel caso in cui dovessero affrontarli.

Commenta

This site uses Akismet to reduce spam. Learn how your comment data is processed.