I Grizzlies sono stati la sopresa di questi playoffs. E l'anno prossimo?

I Memphis Grizzlies sono stati una delle sorprese di questi playoffs, eliminando i San Antonio Spurs e lottando fino a gara 7 contro i lanciatissimi Thunder, pur senza esperienza di postseason e, soprattutto, senza il capitano Rudy Gay, giocatore fondamentale nell’economia dei Grizzlies e che fa pensare a dove sarebbero arrivati con la sua presenza in campo.

Squadra giovane, squadra potenzialmente lanciata a livelli d’eccellenza in questa NBA… o forse no???

La conferma di Marc Gasol

Un punto importante nella offseason, lockout permettendo, sara’ il rinnovo di Marc Gasol, o per meglio dire, il pareggiare o meno eventuali offerte che verranno fatte su di lui.

Essendo un restricted free agent, Memphis ha sempre l’ultima parola in merito, ma come ha detto il GM Wallace, “dipende dalla sua volonta’ di rimanere ai Grizzlies, in caso contrario non faremmo nulla per trattenerlo”.

Marc si trova a Memphis fin da quando frequentava l’high school locale per stare vicino al celebrato fratellone Pau, quindi e’ molto legato alla citta’ e ci vorrebbe un’offerta importante per convincerlo a lasciarla, magari un grande mercato come Boston, New York, Los Angeles, ma visto le difficolta’ a livello di salary cap di queste squadre, o si fa un sign and trade, o difficilmente avranno la possibilita’ di arrivare al centrone spagnolo: forse come bisogno di un rinforzo in mezzo all’area, e giocatori da offrire, Boston sembra una opzione possibile, ma ancora remota.

Le squadre in grado di garantirgli un ingaggio nel range 9-12 milioni di dollari ci sono, ma teams senza grande futuro attualmente, come Bobcats, Kings, Pistons, Raptors, squadre che non hanno nemmeno l’appeal di una squadra disastrata come i Knicks dell’ultimo anno, piazze a cui il giovane Gasol rinuncerebbe anche perdendo qualche milione rispetto ai Grizzlies, perche’ in fondo rimanere in un ambiente motivato e desideroso di vincere e’ lo stimolo numero uno per un giocatore di cuore come Marc ha dimostrato di essere.

I tormenti del giovane O.J.Mayo

Il ruolo veramente scoperto nel roster attuale e’ quello di una guardia tiratrice in grado di assicurare punti con continuita’ alla squadra.

Vero che la crescita di Rudy Gay aveva gia’ nel finale dell’anno passato tolto tiri a O.J. Mayo, ma l’annata del talentino di USC e’ stata quanto mai tribolata: perso quasi subito il posto da titolare, causa poca dedizione alla difesa e poca disciplina nella gestione dei tiri, prima ha svolto il ruolo del sesto uomo con alterni risultati (e alterne voglie), perdendosi quasi definitivamente tra una rissa per motivi di gioco (!) col compagno Tony Allen, e una squalifica di 15 giorni per uso di sostanze proibite di cui lui ovviamente si e’ detto all’oscuro.

Saltato uno scambio prima della trade deadline con Indiana per… un fax o una telefonata arrivati in ritardo (capita anche questo nella modernissima NBA!), O.J. si e’ ripreso con dei playoffs veramente tonici, dove e’ anche partito titolare in gara 6, ma il suo futuro sembra essere lontano da Memphis; il suo contratto scadra’ nel 2013 e una salata riconferma sembra oggi improbabile, quindi resta piu’ probabile una trade estiva (o invernale).

Rimane un ruolo, appunto, da rinforzare, stante che Tony Allen e’ soprattutto uno specialista difensivo, ma come scorer e’ limitato, e che Xavier Henry rimane un progetto a lunga distanza: soluzione piu’ probabile al momento, uno spostamento di Rudy Gay al secondo spot, e la conferma di Shane Battier, se rifirmato, come ala piccola.

Il futuro

Si riparte anche da Lionel Hollins, il coach che per una vita sembrava predestinato ad allenare i Grizzlies regolarmente, dopo averla allenata gia’ a Vancouver a fine anni 90′, e aver fatto l’assistente a Hubie Brown e Mike Fratello nel primo quinquiennio degli anni zero.

La sua perseveranza e’ stata premiata, e anche se le parole del GM Chris Wallace del giugno 2007, al momento del suo insediamento, “voglio costruire una squadra da titolo, voglio portare la parata in Beale Street”, sembrano ancora oggi un po’ eccessive, vero e’ che il trio, incluso il proprietario Michael Heisley, hanno creato la miglior squadra dei Grizzlies di sempre, e per giunta con prospettive futuribili niente male.

E’ giusto chiudere dicendo di Shane Battier, il veterano in campo, arrivato da Houston a febbraio ma gia’ diventato, ancor piu’ con l’assenza nell’ultimo mese di Rudy Gay, il leader della squadra. Del resto Shane era stato nel 2001 la prima scelta di sempre dei Grizzlies appena sbarcati nel Tennessee, e il ritorno a casa era nell’aria per la trentadueenne ala cresciuta a Duke.

Il suo contratto scadra’ a fine giugno, ma anche se la dirigenza non potra’ offrirgli i 7 milioni del precedente accordo, sicuramente Battier vorra’ continuare e magari finire la sua carriera dove era iniziata e dove ha ritrovato una squadra giovane e vincente.

In fondo Memphis adesso rappresenta un sogno, una realta’ piccola, un cosiddetto small-market, che ha l’opportunita’ di diventare, come gia’ San Antonio dieci anni fa, una squadra di vertice che sappia anche attirare campioni consolidati: in fondo, se Miami ha South Beach e Los Angeles Hollywood, Memphis ha Elvis, il Blues, il Soul e l’ospitalita’ del vecchio sud. Mica male…

One thought on “Memphis Grizzlies tra sogno e realtà…

  1. Bisognerebbe vedere le cifre del rinnovo di Randolph e cosa queste lasciano al rinnovo di Gasol e Bettier. Aspettando l’eventuale stop e cosa questo porterà se si attuerà ad “oggi” risicati potrebbero ripresentarsi come quest’anno + Gay.
    In tutto questo, però, mi sembra giusto che più di una franchigia busseranno alle porta per lo spagnolo e, in numero minore, per Oj Mayo. Il primo dei due può far bene in più di una franchigia e rimane molto interessante quale sarà la sua scelta.
    Memphis, credo, farà di tutto per trattenerlo ma bisognerà vedere l’offerta e la piazza.

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