Alcuni analisti o esperti si aspettavano dopo la grande prova dei Thunder in gara 5 che il morale dei Grizzlies sarebbe stato troppo “sottoterra” per riprendersi da due sconfitte in fila senza ritorno (triplo overtime compreso); ed invece tali persone si può dire che hanno aspettato invano… visto che i Memphis Grizzlies guidati da un orgoglio smisurato e da un Zach Randolph immarcabile (30 punti +13 rimbalzi) portano questa serie straordinaria a gara 7, in quel di Oklahoma.

Una partita secca, di nervi, di tensione, di passione, specchio perfetto di una serie che è vissuta su equilibri fragili, che se da una parte hanno visto prevalere Hollins dal punto di vista tattico/tecnico, aiutato e va detto da alcuni giocatori chiave come Randolph, Gasol e Conley; dall’altra hanno visto prevalere la classe, la tecnica e l’atletismo prorompente di stelle quali Westbrook, Harden, Ibaka e Durant. E quindi quale palcoscenico migliore se non una gara senza appello, dove o si va avanti in questi playoffs o si torna a casa? Nessuno.

E dire che nel primo tempo Oklahoma aveva iniziato alla grande…  nel primo quarto piazzando un primo mini-break di 13-6 che avertisse gli avversari che il desiderio era quello di non ritornare ad Oklahoma per l’atto conclusivo. Nel secondo quarto invece prima contenendo il ritorno di Memphis (che con un parziale di 8-0 propiziato da Zach Randolph, aveva messo la testa avanti per 23-17) e poi piazzando un mega parziale di 22-12 che aveva permesso alla truppa di Brooks di chiudere i primi 24 minuti sopra di 10 (54-44). Un secondo quarto nel segno di Harden (4/4 da tre per 12 punti) e di Westbrook, a quota 13 punti. Quest’ultimo ad onor del vero uno dei pochi a salvarsi nel secondo tempo in maglia Thunder, provando con i suoi 27 punti globali a risollevare strenuamente i propri compagni di squadra. Ma non c’è stato niente da fare.

Nella ripresa i Thunder, vuoi per un Durant abulico (11 punti con 3/14 dal campo), vuoi perchè in sofferenza a rimbalzo, vuoi perchè Harden nella ripresa è scomparso nel nulla, perdono contatto minuto dopo minuto, e finiscono per farsi sbranare dal furore dei Grizzlies, che messe da parte le delusioni dei giorni scorsi, giocano al meglio la loro pallacanestro, fatta di circolazione regionata, controllo dei tabelloni e difesa estenuante sull’uomo, quella stessa difesa che fino ad oggi non ci ha mai regalato il miglior Kevin Durant. Coach Hollins sa come dirigere l’orchestra e attraverso il suo alter-ego Conley determina il ritmo dell’incontro, un ritmo che nel terzo e quarto periodo diviene infernale per i Thunder, impedendo qualsiasi contro-mossa a Brooks.

Appena rientrati nel terzo quarto… è doppio il parziale griffato da Memphis. il 6-0 nei primi 2 minuti di gioco avvicina i padroni di casa fino al -4 (54-50), a seguire un altro break importante di 11-2, che consente a Randolph e compagni di impattare la partita sul 59 pari. FedEx in delirio. Brooks chiama il time-out ma servirà a poco.

Sul 59 pari Randolph si rifà di una gara 5 in colore, e tra un piazzato, un gancio e due jump/shot porta avanti i suoi Grizzlies di qualche lunghezza. Oklahoma regge botta finchè può… 2+1 di Durant e qualche guizzo di Westbrook. è 68-68. Parità che viene però subito infranta da un 4-0 Memphis, che permette ai Grizzlies di chiudere la terza frazione avanti 72-68. Chi spera nella battaglia nel quarto quarto rimarrà amaramente deluso. Randolph e Mayo infatti guidano la carica, e creano il distacco decisivo. Randolp in avvicinamento scrive il +5, poi con il jump il +7. Oklahoma per colpa di Brooks non trova le misure e deraglia contro una difesa Memphis ai limiti della perfezione. A 4 minuti dalla fine dopo qualche giocata di Mayo ispirata non solo in fase di realizzazione è ancora Zaccone a caricarsi Memphis sulle spalle e con un altro jump/shot il +9 è realtà. Ibaka in confusione totale non riesce ad arginare l’arma tattica numero 1 di Hollins; mentre dall’altra parte Brooks è incapace di aiutare Durant disperso in un attacco Thunder non proprio esaltante.

Con pochi minuti sul cronometro gli ospiti cominicano a pensare a gara 7, e le facce sulla panchina parlano senza bisogno che le labbra si muovano. Memphis invece sulle ali dell’entusiasmo allarga la forbice sino al +12 per il definitivo 95-83, merito anche del duo Mayo (16 punti, 4 rimbalzi) Conley (11 punti, 12 assist) che ha saputo dare il giusto apporto alla verve instancabile di un Randolph carico a mille! Il FedEx Forum grida di gioia, e crede nella nuova impresa… Durant (atteso alla prova di maturità) permettendo.

Gara 7: Partita impronosticabile, ma una cosa è certa Brooks non riesce a sfruttare al meglio le armi di cui dispone, e soffre molto gli aggiustamenti tattici che Hollins fa persino a partita in corso, soprattutto quando cambia assetto difensivo! Si aspettano risposte da Durant, che è parso davvero spento stanotte; mentre arrivati a questo punto è difficile capire che approccio avrà Westbrook. Anche le panchine sono un fattore, e in un match secco, e senza via d’uscita, è francamente difficile capire quale delle due avrà un maggiore impatto. Sbilanciandosi verrebbe da dire che passa Oklahoma, perchè gioca in casa, e perchè Durant (nonostante Allen o Battier) non ripeterà quello che abbiamo visto in gara 6. Però Memphis è capace di tutto, ed unendo il fattore coach o il fattore difesa+Randolph ecco che l’Upset non è più una missione impossibile.

MVP: Dubbi in proposito…? Zach Randolph, 30 punti, 13 rimbalzi, 12/22 dal campo, Ibaka reso semplice comparsa sul parquet. Trascinatore per compagni e pubblico. Un idolo assoluto che ha trovato la propria dimensione e quadratura. Inoltre questa partita è un segno di maturità dopo la prova scialba in gara 5. Ripetersi ad Oklahoma sarà dura, ma non vorremmo essere in Ibaka domani.

Dichiarazioni post-partita:

“We had no choice but to get juiced tonight or we were going to go home. I don’t think nobody here wanted to go home. … It’s not over until someone wins four games and one team advances and the other team goes home.”
— O.J. Mayo.

“It was frustrating to go out there and prepare so hard and not play as hard as I wanted to. But I have to stay positive. My teammates always encourage me, so I feel good about that. I just have to get back to work tomorrow. It’s going to be a tough Game 7 at our place, so I’m looking forward to it.
— Kevin Durant.

Commenta

This site uses Akismet to reduce spam. Learn how your comment data is processed.