La partita si apre in modo insolito, sulle note della musica in “onore” della morte di Bin Laden. Ma dopo pochi minuti l’orchestra non c’è più, si inizia a giocare a basket, e per davvero.

I Big Three dei Celtics vogliono vendicare gara 1, dove, eccetto Allen, hanno qualcosa da farsi perdonare, in particolare la faccia di Garnett è quella delle grandi occasioni.

Si inizia analogamente a gara 1 (sarà l’unico tratto di somiglianza di questa partita splendida con la noiosa partita precedente) con le mani fredde e a bassi ritmi. L’interesse di Boston è quello di far correre il meno possibile gli avversari giovani, atletici e inarrestabili in campo aperto.

Il primo canestro è di Rondo e da subito i Celtics cercano di coinvolgere Garnett, che risponde con bei canestri dal post basso; Miami parte con Bibby e schiera Wade in marcatura su Allen, il migliore dei biancoverdi in gara 1.

Boston si tiene marginalmente in vantaggio nella prima frazione, buon quarto anche per il discusso Jeff Green sia in attacco (un paio di triple trasformate) sia in difesa su un Lebron “guardingo”. Dura poco però; Lebron chiude il quarto segnando 9 punti in fila, e permette a Miami di portarsi in vantaggio di 1 alla sirena.

Entrano i secondi quintetti (con i quali Spoestra ha creato il primo divario in gara 1) con Bosh primo terminale offensivo per i padroni di casa; dall’altra parte risponde Boston con un ottimo quarto di Jeff Green, che permette a Boston di tornare in vantaggio.

Spoelstra decide di giocare con il quintetto piccolo, schierando Lebron da 4 e la partita si infiamma. Tanta difesa da entrambe le parti, e pochissimi canestri; l’alto parziale del primo quarto è solo un vago ricordo.

Miami spezza l’inerzia da parte di Boston con una mostruosa stoppata del solito Joel Anthony ai danni di un O’Neal meno arzillo che in gara 1, che paga i suoi evidenti limiti atletici ai danni del canadese in ogni circostanza.

Per tutto il quarto Miami riesce ad arginare l’attacco di Boston obbligando Rondo a prendere molti tiri dalla media, con scarsissimo successo; il finale è dell’eroe di gara 1 Dwayne Wade, che segna prima un canestro bellissimo in transizione contro Garnett e poi una tripla allo scadere. Il parziale alla sirena che precede la pausa è -5 per i Celtics, a cui mancano decisamente le giocate dei singoli, in particolare Pierce e Allen non trovano soluzioni con continuità.

Nel terzo quarto Rivers decide di arginare Wade (dopo i 16 punti del primo tempo) triplicandolo, ma lasciando spazio ai vari Illgauskas, che garantisce come al solito minuti di qualitĂ . Boston riesce a tornare in vantaggio, trovando qualche risposta da Pierce e Garnett, decisamente piĂą aggressivo che in gara 1.

La terza frazione però oggi, è il regno di Lebron. Il prescelto gioca uno dei periodi migliori della sua carriera e domina letteralmente; in difesa spegne la luce a Paul Pierce, ed a chiunque provi ad entrare in pitturato ed in attacco scherza Jeff Green, che bene lo aveva arginato nel primo tempo. Lebron segna 12 punti negli ultimi 5 minuti con soli 6 tiri, dando l’impressione di poter segnare a piacimento. Boston però non muore mai, e un grande Rondo con le sue scorribande in transizione tiene vivi i suoi, solo a -5 con un Lebron così, un affare.

Si parte subito forte nell’ultimo quarto, e gli inaspettati protagonisti inizialmente sono Chalmers e Glenn Davis (cavalcato da Spoestra per le evidenti difficoltà di O’Neal, che meglio aveva reso in gara 1); Lebron cerca di vincere la partita da solo, forzando in isolamento, ma Pierce, a correnti alterne nella serie sinora, si accende segnando 3 canestri in fila e costringendo Miami al timeout sul pari a 80.

Rientra Wade e ciò regala più spazio a Lebron, che torna a segnare con continuità e regala ai suoi un vantaggio importante, prossimo alla doppia cifra. Rivers non trova punti in vernice, né da Garnett né tantomeno da Davis, prova allora a proporre in campo nuovamente O’Neal, ma senza successo, e crolla a -12. La partita scorre inesorabile e Boston, per la seconda volta, crolla nel finale. Il punteggio finale di una partita splendida è 102-91.

Una sconfitta amara per Doc Rivers, sempre a contatto ma incapace, ancora una volta, di intraprendere il guizzo decisivo nel finale. Male Allen, così e così Pierce, Garnett perfetto nei primi 3 quarti, un fantasma nel finale (non una novità?).

L’apporto di Jeff Green è stato senza dubbio buono, ma non saranno pochi a a Boston rimpiangere Kendrick Perkins e la sua fisicità, viste oggi le mostruose difficoltà dei loro “lunghi” contro uno straordinario Joel Anthony e uno specialista difensivo Chris Bosh.

La sensazione è comunque che Boston non potrà mai vincere questa serie, permettendo a Wade (28) e a Lebron (35) di segnare, per la seconda volta, più di 60 punti in due. Un’altra sensazione è che al Garden, potrebbe essere tutto diverso…

3 thoughts on “LBJ guida gli Heat sul 2-0

  1. Purtroppo l’anno passato avevamo 4 lunghi con l’imbarazzo della scelta, ora arriviamo ad aspettare l’intervento del Diesel… non ci credo proprio

  2. Si inutile negare che la trade ha avuto un impatto non buono sulla squadra. Perkins la dietro era veramente tanta robba. Però secondo me Danny Ainge ha cercato di creare qualcosa che permettesse a Boston di ricreare senza crollare nella mediocrità, e poter fare subito i playoff, ricostruendo da Rond, Krstic e Green, magari con una trade azzeccata. Certo il progetto è rischioso, specialmente fatto in vista dei playoff.

  3. Rondo-Green-Kristic

    I play off a est sono raggiungibili, ma non ci giurerei…
    Non credo in Rondo quarto big, bravo è bravo, ma non si può tirare a quel modo, se attorno non si hanno delle belle bocche da fuoco.
    è evidente che la squadra è alle pompe, poca energia, poca intensitĂ , insomma non i “vostri” Boston Celtics di appena un anno fa. La veritĂ  è che, in quel tuffo di O’neal per recuperare la palla prima dell’infrazione di campo, si è vista tutta la stanchezza della squadra… Non ci vuole una trade azzeccata, ci vuole un miracolo.

    Cap intasato, rischio di lock out, nuovo contratto collettivo, con tre over 30 con contratto enorme non li vedo mica tanto bene i Celtics… anche se ora hanno Green e magari quest’anno non avrebbero comunque vinto.

    Paura ragazzi speravo nei verdi per battere i tre amichetti e invece mi sa tanto che si fanno un giro in finale, magari la prima notte di nozze per LBJ, con tanto di anello al dito.

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