Sarà questo il Bosh da Playoffs?

Domanda secca e brutale: ma i Miami Heat sono da titolo già a partire da questa stagione?

La questione per quanto possa sembrare buffa o non accettabile non ruota totalmente intorno alla figura di Lebron James & Wade.

O meglio, è lampante che senza Wade o Lebron non si vada da nessuna parte, come è altrettanto lampante che nei momenti clou quando ci sarà bisogno di dare l’estremo assalto all’anello la palla ricadrà gioco forza tra le mani del numero 3 & 6.

Però è altrettanto indubbio, che se Miami vorrà già da quest’anno dire la sua per la conquista del titolo il terzo, cosidetto, tenore ha un peso più specifico e fondamentale di quanto si possa immaginare.

Stiamo chiaramente parlando di Chris Bosh, Mr.Statistica, colui che nei 7 anni di Toronto ha sempre collezionato, eccetto i primi 2 anni, una ventina di punti di media a partita.

Un giocatore capace nel 2009 di piazzare numeri del genere: 24 punti a partita +10 rimbalzi. Numeri simili alle stagioni 2008 (22.7 punti a partita con 10 rimbalzi di media) o 2006 (22.6 punti a partita più 10.6 rimbalzi); nel complesso un giocatore nato per i numeri e non per il contesto di squadra, un ragazzo abituatosi a nuotare nella mediocrità di Toronto, e forse proprio per questo impreparato al concetto di gioco di squadra, suddivisione dei compiti e delle responsabilità, cosa che ha pagato nei suoi primi mesi da Heat.

Mesi costellati da partite con pochi tiri, da match stralunati in cui gli sbagli da entrambi i lati del campo non erano pochi. I duelli difensivi (mai stato un suo cavallo di battaglia) lasciati al caso, e gli isolamenti offensivi eccessivi, ripetuti e dannosi, per un elemento che nello scacchiere Heat dovrebbe essere quel “crack plus” da affiancare al magico duo W3/LBJ. Insomma un inizio alquanto arduo.

Poi di tanto in tanto delle piccole scosse, soprattutto a livello emotivo, strisce di partite in cui Bosh ha cominciato a trovare il vero “io” dentro di sé. Maggiore altruismo, voglia di lottare sotto i tabelloni, isolamenti più funzionali al gioco, qualche tiro pesante per aiutare i compagni nel momento del bisogno.

Potrà sembrare poco, ma era una prima quadratura del cerchio in un contesto di talento dove era davvero difficile far uscir fuori il proprio carattere.

Alcuni analisti hanno cominciato proprio da qui ad inquadrare la situazione per quella che era, ovvero: Se gli Heat dovessero perdere, forse, la colpa più grande non sarebbe di Bosh (a meno di clamorosi scempi sotto canestro); ma se gli Heat vogliono davvero vincere, beh, allora non vanno da nessuna parte senza un Bosh di peso, in un sistema funzionale alle capacità di ogni giocatore utile a Miami.

Bosh si ritrova così in una via con due sentieri. Il primo sentiero conduce al nulla cosmico, a rimanere il giocatore che era, pieno solo di statistiche e poca voglia di lottare per vincere. Il secondo sentiero conduce ad un Bosh conscio dei propri mezzi, ad un Bosh che deve convincersi che senza di lui non si va da nessuna parte. Perché se il primo a non crederci è lui, come faranno a credergli i suoi compagni di squadra?

Mentre vi scrivo, ESPN ha rilasciato un articolo in cui si parla di un “New Bosh” nelle ultime uscite; e la cosa a voler essere onesti ha del vero. Il Bosh delle ultime uscite infatti sembra aver intrapreso il secondo sentiero.

Convinzione, controllo a rimbalzo, 5 doppie doppie consecutive, la buona prova contro Denver con 18 punti e 11 rimbalzi, senza dimenticare i 30 punti (e 12 rimbalzi) rifilati alla difesa di San Antonio. Ma se ESPN affronta il problema e vira sulla visibilità di un Bosh in continuo cambiamento, noi proveremo ad andare oltre, puntando diretti ai playoffs in un ipotetico scenario che il buon Chris si troverà ad affrontare.

Ad oggi i numeri di CB4 recitano in maglia Heat 18 punti a partita (o giù di lì), con 8 rimbalzi e quasi 2 assist di media.

Vi chiederete, cosa possono dare questi numeri a Miami in ottica playoffs?
Vi rispondo provocatoriamente: NIENTE.

E’ questo il punto che diviene vitale con il passare dei giorni.
E’ vero che Bosh ha sofferto in questi anni lo stare in una franchigia perdente, è vero che ha avuto delle difficoltà nei primi mesi in maglia Heat, come è vero che oggi sta trovando una propria dimensione in ottica “aiutare Miami ed i miei compagni”; ma allo stesso tempo è vero che se Miami vorrà vincere il titolo 2010/2011 quello che non gli servirà da Bosh, sarà proprio quello in cui Bosh è più bravo: i numeri, le statistiche.

Perché i 18 punti di media serviranno, è evidente, come anche gli 8 o 9 rimbalzi, ma quello che più di tutto servirà, sarà un approccio mentale diverso, da vincente. Un approccio che trasformi quella doppia doppia in un dato rilevante ai fini della serie, e non un dato fine a se stesso, da collocare solamente dentro degli “almanacchi”.

Bosh ce la può fare, deve continuare a perseguire quelle scelte fin qui prese, andando però oltre i propri rischi. Il duello ipotetico con Garnett, il confronto con Boozer, per non parlare di Gasol o i lunghi atipici dei Magic… CB4 deve osare, trovare il fuoco dentro di sé, la determinazione e la comprensione che una prova da 5 punti e 13 rimbalzi può essere altrettanto decisiva rispetto ad una prova da 25 punti con 19 tiri.

Bosh deve lavorare sulla tenuta sotto pressione, sul difendersi mentalmente dal trash-talking. Deve combattere degli stati emotivi alle volte troppo fragili, e in primis deve comprendere che non c’è sempre un futuro a dargli una seconda, terza o quarta chance, perché con questo modo di ragionare ogni fallimento sarà seguito da un altro fallimento.

Dannazione è solamente sport, ma per questi ragazzi è vita, e perdere, quando hai poi al tuo fianco gente come Wade e Lebron, non è mai bello.

L’ESPN crede che Bosh stia mutando verso un Bosh più determinato e di qualità.

Mi sento di concordare, con una precisazione però: troppo facile trovare il nuovo “io” in una decina di partite da Regular Season. Attendiamo conferme nella post-season, quell’atmosfera ideale per far capire al mondo che oltre ad essere talentuoso ed intelligente Mr. Bosh detiene altre qualità come la cattiveria sportiva, la trance agonistica, la voglia di difendere sul serio (applicazione prima di tutto) ed un desiderio morboso di vittoria che gli faccia superare lo status di Overrated, portandolo nell’olimpo (e sarebbe per lui anche ora) delle stelle Nba.

Qualcuno è pronto a scommettere su Chris Bosh? Perché ho la sensazione che sarete in pochi?

10 thoughts on “Chris Bosh: Uno, Nessuno e Centomila

  1. Io ni. E’ ancora nel mezzo del cammin della sua vita sportiva.
    Solo i playoff diranno…di sicuro il Bosh dei playoff scorsi le ha sempre prese (vedesi Magic).
    E di vincente aveva solo il criticare gli altri. Dovrà imparare e assorbire emotivamente dai due fenomeni e in fretta.

  2. la vera prova sarà contro boston..riuscirà a vincere la sfida con garnett??se si ecco l’olimpo, altrimenti secondo me lo vendono ed ecco il ritorno alla mediocrità. E comunque mi sembra più sottovalutato che altro in questo periodo..mi sbilancio: secondo me ci riesce, credo in bosh!

  3. il problema, secondo me, se e sempre se gli heat escono male dai PO (non importa chiaramente quando escono, ma come, perchè solo in quel caso si potrebbe riaggiornare il roster), è questo: se gli heat sgarrano, e tu pat riley devi ributtarti sul mercato perchè così strutturati non si va avanti, cosa fai??????? cedi bosh perchè è il “meno importante” dei 3? SBAGLIATO!!!!!!!!!!!!!! sembrerò idiota, ma wade e lebron hanno tendenzialmente lo stesso tipo di gioco, poche triple, tante penetrazioni perchè sono fisicamente immarcabili, pronti ad attirare i raddoppi e scaricare, leader emotivi abbastanza da guidare una franchigia (lo hanno dimostrato entrambi negli socrsi anni), e forse addirittura lebron è un pelino sopra wade in tutto, anche se solo uno 0.1%…… ma appunto per questo, e per via del fatto che comunque a miami il padrone di casa resta wade, secondo me se devi smontare il giocattolo quello da cedere è LEBRON, non per il fatto che sia (ancora, almeno per ora) un perdente, ma semplicemente perchè se cedi bosh, avrai gli stessi problemi, tanto sugli esterni, con però soluzioni offensive simili, ma sempre poco talento sotto il ferro, invece dando via james (considerando che io penso che wade non lo lasceranno mai andare via da miami) puoi rafforzarti molto sotto canestro, e non perdere comunque uno dei 3 primi giocatori della lega… un esempio? lebron ai bulls, deng e noah agli heat, così miami cambierebbe il quintetto da così (ad occhio, non molto preciso, scusate):
    chalmers
    wade
    james
    bosh
    dampier
    a così:
    chalmers
    wade
    deng
    bosh
    noah
    e a me, sbaglierò, ma sembra meglio, insomma lasciando stare le eventuali trade, io ripeto il concetto fondamentale: BOSH NON DEVE ESSERE CEDUTO, perchè uno col suo talento soprattutto (e quasi solamente, ehm……) offensivo non lo trovi facile, se poi col suo atletismo si impegnasse in difesa, diciamo dandone giusto prova in questi PO, allora sarebbe la conferma che non è lui l’anello debole, ammesso che esista, ma le somiglianze di gioco tra wade e lebron sono troppe per insistere con loro… sempre considerando che wade continuerà ad avere in tasca le chiavi dell’AAA fino al giorno del ritiro…
    che ne pensate, tifosi heat (ma anche tutti gli altri)? voglio sentire suà maestà IL JASONE su questo, se poi mi rispondesse nel podcast BDL sarebbe il top…
    ciao a tutti!

  4. Bosh sopravvalutato? Forse sì. Ma secondo me dimostrerà di essere un giocatore che può fare la terza punta in una squadra da titolo. In sintesi, se oggi (alla vigilia di play-off) dovessi fare un pronostico, direi che non deluderà le attese. E’ da un paio di anni che ho questa sensazione: farà grandi cose ad alto livello. Staremo a vedere.

  5. Occhio che in passato non si è perso un attimo a definire “Gasoft” (e chi lo ha fatto avrà anche avuto qualche ragione) colui che nelle scorse Finals è stato forse il migliore in campo, facendo così ricredere coloro che credevano che non potesse tenere mentalmente contro KG…

    Io credo che non sia tanto sopravvalutato, anzi se sarà capace di metterci qualcosa in più dal punto di vista mentale (e io credo che saprà farlo) sarà il vero ago della bilancia a favore degli Heat.

  6. se lebron dovesse essere scambiato, oltre a deng e noah, chicago dovrebbe dare a miami anche boozer, gibson, brewer, la statua di michael jordan davanti allo stadio + qualche grattacielo misto del centro….

  7. Ma io direi che vendendo quel paninaro di Bosh (14,5 M$) puoi prenderti un pari ruolo anche più forte dato che Bosh ha mercato quanto il nuovo iPanino di Apple. Io prenderei Love ad esempio, vale 10 volte tanto e prende un terzo di stipendio, però i GM devono mettere su una trade davvero convincente avendo poco da offrire…sicura trade almeno a 3 squadre. Pur odiando LeBron non lo venderei quasi mai! Qualche FA decente ci sarà? Non ricordo. Poi hai anche spazio per un altro giocatore decente, che a Miami sarebbe pure il 4° giocatore più forte….

    P.S. dopo la Decisceneggiata ti pare che LBJ se ne va da Miami?

  8. Love agli Heat è fantabasket (almeno per ora) e James via da Miami è anche più fantasiosa come ipotesi. Credo che a Miami resteranno così come stanno, a parte qualche eventuale mossa di secondo piano…

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