Durant e i suoi Thunders sono attesissimi in questa post season

Alzi la mano chi a settembre non avrebbe scommesso i suoi due euro su Kevin Durant come Most Valuable Player della stagione cui stiamo assistendo, dopo i Mondiali chiusi da miglior giocatore della competizione, una stagione da 30p di media (peraltro con 7.6 rimbalzi e 2.8a) e un primo turno di playoffs in cui pur soffrendo la marcatura di Artest aveva portato la sua squadra  vincere 2 partite (e a momenti una terza) con i futuri campioni dei Los Angeles Lakers.

Da ricordare poi che concluse l’anno primo della NBA in punti, tiri tentati, tiri segnati, liberi tentati, liberi segnati e minuti totali, terzo in efficiency con 26.2 dietro solo a Lebron e Wade.

Ora invece, a poche partite dalla chiusura della stagione regolare la situazione è diversa: per carità, non stiamo parlando di un giocatore che ha toppato, ma a volte si legge un po’ di delusione sui volti di chi commenta la stagione attuale di KD.

Sono più di due i punti persi di media per partita (che fanno comunque di lui il miglior marcatore NBA) e fa un po’ strano questo dato, visto che alla fine della scorsa stagione assistemmo ad una serie clamorosa di prove balistiche che portarono al sorpasso in extremis nell’ultimo mese su Lebron James per il titolo di miglior scorer, probabilmente destinato ad essere bissato quest’anno anche a causa della moda di accorpare star nelle stesse squadre, che sta facendo perdere qualche punto per strada allo stesso James, a Wade, a Melo e Stoudemire che dopo un dicembre di fuoco sembrava l’unico in grado di poterlo impensierire.

Anche la percentuale di tiro è leggermente scesa pur mantenendosi oltre il 46%, ma ciò è figlio anche di una stagione che ha visto Durant aumentare i tentativi da 3 (che trasforma col 36%) e diminuire i tiri liberi tentati, al momento circa un quarto in meno della scorsa stagione con solo una manciata di partite da giocare.

Si sta pur sempre parlando di uno dei migliori giocatori della NBA attuale: 27.8 punti, 6.8 rimbalzi, 2.8 assist, 1 recupero e 1 stoppata in oltre 39’ di impiego (quinto nella Lega).

Il suo (leggero) calo nelle cifre è imputabile a diversi fattori, primo tra tutti probabilmente il fatto di non essersi sostanzialmente mai fermato dall’inizio della scorsa stagione tra Thunder, playoffs, training camp di Team USA, Mondiali e di nuovo training camp ma con la sua squadra per poi iniziare una nuova stagione.

E’ anche vero che quest’anno i suoi Oklahoma City Thunder erano attesi ad una stagione del tutto diversa da quella scorsa in cui furono sostanzialmente la rivelazione dell’anno e solo per dei complicati ragionamenti con il tiebreaker ebbero l’ottava seed e quindi subito i Lakers contro (il record fu di 50-32 alla pari dei Blazers, sesti nella griglia, e Spurs, settimi).

Anzi molti insider vedevano in loro la seconda forza a Ovest dietro solo alla corazzata gialloviola mentre la regular season sta dando esiti diversi, con gli Spurs che hanno dato un colpo di coda smentendo chi li vedeva vecchi e stanchi per una stagione di 82 partite prendendosi il primo posto (forse… Visto i risultati recenti loro e dei Lakers) e anche Dallas oltre ovviamente Los Angeles a sopravanzare i giovani ex-Supersonics.

Una seconda chiave di lettura della stagione dei Thunder (e del calo di numeri di Durant) è la definitiva esplosione di Russell Westbrook: l’ex playmaker di UCLA (quarta scelta assoluta del 2008) è passato da 16 a 22 punti a partita, dal 39% del primo anno al 44% attuale, oltre 8 assistenze a partita, quasi 5 rimbalzi e un miglioramento anche dalla linea della carità, vitale per uno come lui che attacca il canestro sempre e comunque e che, statistica in controtendenza rispetto a Durant, ha aumentato praticamente del 50% i suoi viaggi in lunetta.

Sarà una provocazione, certo, ma alcuni vedono in lui un crack potenzialmente al livello di Derrick Rose (favorito per l’MVP di quest’anno) è forse non è un’eresia.

Rispetto alla point guard dei Bulls paga il non avere completamente in mano le chiavi della squadra vista l’ingombrante presenza (anche a livello tecnico e di costruzione di gioco) di KD e una sponsorizzazione molto minore, giocando in un mercato tutto sommato piccolo in cui c’è già la superstar indiscussa da cavalcare.

E’ comunque in corsa per il premio di Most Improved Player anche se la sensazione è che ci siano altri candidati che Stern preferisca premiare (primo tra tutti Kevin Love nonostante il contesto perdente in cui è inserito), anche perché Westbrook comunque aveva dimostrato molto sul finire della scorsa stagione e nei PO, nei quali abusò a piacimento di Derek Fisher costringendo Phil Jackson a spostare Kobe su di lui (come andò su Rondo nelle serie coi Celtics), avendolo meno lucido nella metà campo offensiva nella quale comunque aveva uno come Sepholosa ad aspettarlo.

Non a caso il canestro chiave della serie fu di Gasol, autore comunque di ottime prestazioni una volta che il gioco si spostò un po’ più dalle mani di KB24 a quelle dei lunghi di L.A. che rispetto a quelli dei Thunder avevano chili, centimetri e talento non paragonabili.

Qui Durant soffrì in ogni caso molto la marcatura di Artest chiudendo a 25ppg (5 in meno che durante la stagione regolare) ma un orrendo 35% dal campo e il 28% da tre, ma del resto aveva contro uno dei mastini peggiori possibili davanti.

Manca poco all’inizio dei PO e qui vedremo se l’evoluzione e la maturazione del giovane talento di OKC ha seguito le aspettative: attualmente quarta forza della Western dovrebbero pescare i Nuggets al primo turno, un cliente certo non semplice viste le prestazioni del dopo Melodrama.

Vero però che non hanno un giocatore in grado di tenere Kevin che qui dovrà rispondere alla chiamata e portare i suoi ad un secondo turno che deve essere l’obiettivo minimo vista la qualità della squadra, tanto più dopo l’innesto di Kendrick Perkins che ha visto sacrificare un pezzo della scacchiera (Jeff Green) per inserirne uno sicuramente più funzionale al resto del roster e soprattutto un’arma difensiva importantissima contro i big man che devi affrontare a Ovest se vuoi fare strada nei PO.

Certo ci sono molti dubbi sulle sue reali condizioni di salute, ma il mago Sam Presti si fida ed ha subito inchiostrato l’estensione dell’ex bianco verde, rinunciando di fatto a un Green che avrebbe chiamato parecchi dollari in sede di rinnovo.

I miglioramenti di Westbrook e Ibaka possono solamente aiutarlo, e vedremo così se già da quest’anno i Thunder potranno essere competitivi ad altissimo livello o se dovranno aspettare il loro momento (o il momento in cui finirà la dinastia dei Lakers, in realtà).

Tutti da tempo prevedono un futuro roseo per la franchigia dell’Oklahoma, ma la storia dell’NBA insegna che appena puoi devi vincere, il rischio di restare un’eterna incompiuta è enorme e sempre dietro l’angolo.

Proprio a questo mira lo scambio orchestrato coi Celtics, sta ai giocatori adesso.
I Thunders sono sempre ai piedi di Durant che infatti con una trattativa durata cinque minuti ha già esteso per cinque anni il suo sodalizio coi Thunder al massimo salariale l’estate scorsa.

Ora deve semplicemente vincere e trascinare con sé la squadra, marcando così la differenza tra un ottimo giocatore e un giocatore vincente.

10 thoughts on “Durant atteso all’esame dei playoffs

  1. durant è un fenomeno…non sono d’accordo sul fatto che ha giocato una stagione non all’altezza, secondo me è solo maturato insieme alla sua squadra e come è migliorato lui lo sono anche i compagni, quindi lui non ha piĂą bisogno di prendere 500 tiri a partita…le percentuali sono sempre di alto livello, westbrook ruba un pezzo di scena, e numeri a parte vedendolo giocare si capisce davvero la superioritĂ  tecnica e di Q.I. rispetto a molti compagni e avversari…

    tutto questo secondo me ovviamente..

    • non so se la stagione è stata migliore o peggiore, per me sono molto simili ed ecco le mie domande: ” dove è migliorato? è maturato? potrĂ  guidare una squadra giovane come lui?
      da questo si vedrĂ  se i thunder avranno vita lunga o corta ai playoff.

  2. D’accordissimo con Frinf.
    Ora aspettiamolo all’esame dei playoff.
    D’altronde è nella post-season che si consacrano i veri fenomeni di questo gioco…

  3. La delusione sulla stagione di Durant la si può vedere solo sui volti di quelle persone che basano il loro giudizio guardando il box score invece che le partite…

    In veritĂ  la season di Durant è piĂą che positiva. E’ vero che i numeri dicono che rispetto alla scorsa stagione ha subito una leggera flessione ma per fare un’analisi completa credo sia giusto ricordare che l’anno scorso non solo Westbrook tirava di meno, ma anche Ibaka ed Harden. Insomma, sta facendo semplicemente quello che ha fatto Kobe qualche anno fa… tirare di meno per il bene comune. E mi sembra che i risultati della squadra gli stiano dando ragione…

    Ad esempio (visto che le partite dei Thunder io le guardo), vi dico che un’aspetto dove Durant è certamente migliorato rispetto all’anno scorso è che quest’anno ha segnato con una certa continuitĂ  anche nei momenti caldi delle partite, mentre l’anno scorso quando la pressione aumentava le percentuali al tiro diminuivano parecchio (sbagliando anche molti buzzer beater).

    Un altro errore (forse il più grande di tutti) che si commette quando si giudica la flessione nei numeri di Durant e quando sostanzialmente si valuta i Thunder come squadra è che forse si sottovaluta la stagione e i miglioramenti di Westbrook che, rispondendo a RizzK8, non ha nulla da invidiare al più sponsorizzato Rose.

    Questa squadra l’anno scorso aveva un unico leader, da quest’anno i leader sono diventati due. Secondo me è questo che spiega tutto.

  4. Per me è solo un po’ stanco perchĂ© non si è mai fermato. Ma è un giocatore fenomenale, secondo me in attacco è piĂą completo di LBJ perchĂ© non dipende così tanto dalla penetrazione, in questo senso è piĂą vicino a Bryant e Melo. Una cosa è certa, il futuro dominatore dell’ovest, sugli esterni, sarĂ  lui. Pochi dubbi!

  5. Per me non è una delusione ma l’anno scorso aveva giocato meglio, soprattutto nella parte finale della stagione, detto questo il ragazzo è giovanissimo e ora tutti sanno quello che può fare quindi le difese sono piĂą attente diciamo così.Vediamo ai playoff, l’anno scorso contro Artest poteva fare poco e niente e infatti non ha brillato, con i Nuggets mi aspetto da lui una grande serie, per stare nella stessa frase dei Lebron, Wade, Kobe ecc.. deve esplodere anche ai playoff, questi alla stessa etĂ  facevano la differenza in post season.

  6. Pure io mi sarei aspettato una stagione piĂą da dominatore di Durant, è chiaro che a livello fisico qualcosa paga (l’86% dei suoi tiri sono jumper o comunque fuori dall’area, solo l’1% sono schiacciate) e vedendolo si nota che a volte tende un po’ ad accontentarsi del suo (ottimo) tiro da fuori. Sono d’accordo con l’articolo, poi che Westbrook sia stramigliorato è evidente e probabilmente è l’ago della bilancia reale di questi Thunder anche piĂą di Durant, è spesso lui a risolvere le partite (che non è detto debbano finire all’ultimo tiro)

  7. Ehi piano, io non ho mica scritto che è scarso ;)
    Semplicemente credevo quest’anno andasse oltre i 30 facile facile, magari attentando i 35 di Kobe di qualche anno fa, ma non è solo un discorso di stats, anche di risultati di squadra (migliorati ma non come credevo) e di linguaggio del corpo.
    Nelle partite dei Thunder che ho potuto vedere ho spesso notato che è il play ex UCLA che vedo piĂą trascinatore dei suoi rispetto a KD… Poi nick-the-quick guarda, penso siano pochi quelli che stimano Westbrook piĂą di me (credo di essere l’unico in Italia con la sua canotta :D), da come mi rispondevi sembra che io lo snobbi… Per me giĂ  ora è forte come Rose che comunque viste rosa e gioco dei Bulls può rendere meglio di lui, oltre ad essere appunto meno sponsorizzato dalla NBA stessa e dai media (che hanno sicuramente pompato troppo Durant nell’ultimo anno) per cui Rose è tipo GesĂą Cristo di questi tempi…

  8. ok durant ha delle cifre lievemente piĂą basse di quelle dell’anno scorso ma io non me la sentirei proprio di citarlo tra quei giocatori che sono in calo. Ce ne sono molti altri che invece stanno deludendo come tireke evans. Quest’anno gli okc sono migliorati ulteriormente da l’anno scorso adesso sono quarti ad ovest e in piĂą hanno aggiunto un giocatore difensivo come perkins. aspettiamo ancora qualche anno e questi vanno a vincere un titolo!

  9. Solo un appunto: so che è (siamo? Non scrivo sul sito ma mi sento parte della grande famiglia playit) un sito amatoriale, e quindi non si può avere l’editing necessario e qualche imprecisione passa. Però, “solo che” non si può proprio leggere.

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