La pioggia aveva inesorabilmente preso le redini della situazione già dal mattino di domenica quando nel pomeriggio gli organizzatori sono stati costretti a posticipare la 34° gara del campionato NASCAR in Texas  sul veloce ovale di Fort Worth nei pressi di Dallas.

La fortuna di avere un impianto d’illuminazione adeguato per la gara, ha portato gli organizzatori a sperare che la pioggia cessasse intorno alle 7 di sera della costa est americana dopo ben  cinque ore di ritardo dal programma stabilito. La pioggia resiste fino alle 7.30 e gli organizzatori decidono di sfruttare questo spiraglio per far partire il tanto agoniato evento.

Su un programma di 334 giri a vincere è Carl Edwards che, trovatosi dopo Martinsville in una situazione di “must win”, è riuscito a sfruttare al meglio l’ultimo restart per bruciare Martin Truex Jr e resistere a Joey Logano, uno dei contendenti per il titolo e vero leader di questo evento con 176 giri al comando.

Edwards è stato in testa per soli 36 giri, graziato dall’arrivo della pioggia quando restavano ancora 42 giri da completare.  Lo stop è stato sufficiente per dichiare il pilota Toyota vincitore della AAA Texas 500 per la terza volta in carriera, la prima con il Gibbs Racing.

“Cousin” Carl , così come viene soprannominato si aggrega a Johnson tra i finalisti di Miami fra un paio di settimane, avendo l’opportunità di tentare l’assalto al  titolo per la terza volta in carriera (secondo nel 2008 dietro a Johnson e secondo nel 2011 a pari merito con Stewart), ma questa volta con il team motorizzato Toyota.

Per  quel che concerne gli altri chasers, Logano ha chiuso secondo alle spalle del vincitore quasi come un rammarico dopo una gara  compiuta sempre in testa. Prova di forza invece di Kyle Busch, alla fine quinto  costretto a rimontare dopo le  intemperie passate nelle qualifiche e nelle libere.

Sesto Kevin Harvick alla ricerca di un risultato che lo salverebbe da una disastroso round, ma con Phoenix davanti, ove ha vinto ben 8 volte in carriera, tre consecutivamente può ancora sperare per il titolo.

Settimo Kenseth la terza Toyota in gioco, ma la momento la più solida delle quattro in corsa. Johnson già qualificato figura undicesimo; d’altronde non c’è bisogno di prestazioni eccezionali. Infine ventesimo è Kurt Busch, lo sconfitto di giornata, come a Martinsville si trova ora con le spalle al muro dove solo una vittoria a Phoenix può salvarlo da questo disastroso round.

Prossima gara sul miglio di Avondale nei pressi di Phoenix con la Can-Am 500 che sancirà i top four per la finalissima di Miami. Due li conosciamo già, gli altri due posti se li giocano in sei.

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