Kyle Busch esce ancora vincente dalla notte sul Kansas Speedway ottenendo la sua 37° vittoria in carriera, e la terza stagionale davanti a Kevin Harvick e al fratello maggiore Kurt Busch, entrambi sulle Chevrolet dello Stewart Haas Racing.

Il campione uscente conquista per la prima volta in carriera il Kansas Speedway, il quale gli aveva regalato al massimo un terzo posto (ottenuto nell’ autunno 2014) in 17 partenze ufficiali prima della notte scorsa lasciando così immacolate solo Pocono e Charlotte,  ultimi baluardi della Nascar Sprint Cup Series a resistere alla sua voglia di successo. Grazie alla sua maturazione e la consacrazione l’anno scorso dopo il terribile incidente a Daytona, Kyle Busch si trova a 30 anni all’ apice della sua carriera.

La storia della gara ha raccontato una lunga lista di eventi che meritano un accenno, e Busch non ne è stato protagonista fino alle battute finali. Infatti, il leader incotrastato è stato Martin Truex Jr sulla Toyota del Furniture Row ora team satellite del Joe Gibbs Racing, il quale ha condotto lo show per 172 giri, con pit stop veloci ed divari che si aggiravano oltre i due secondi e mezzo. Candidato indiscusso per ottenere la vittoria su un ovale in cui detiene numeri strabilianti, seppur senza vittoria: quattro top fives, cinque top ten in 16 partenze per un totale di 518 giri in testa, più di qualunque ovale nella Sprint Cup.

Lo show di Truex Jr sfortunatamente si ferma all’ ultimo pit stop per colpa un bullone mal avvitato che lo ha costretto ad una seconda visita in pit lane. Da quel momento, Truex non ha più ritrovato la velocità che aveva precedentemente, chiudendo solo al 14° posto.

A quel punto a prendere le redini della gara è stato Kyle Busch insieme a Harvick nell’ ultimo restart dando vita ad una battaglia durata una quindicina di giri.

Harvick, dal suo canto conquista il sesto top 5 consecutivo negli ovali da 1.5 miglia e completa l’opera di rimonta in una più che superlativa prova partita dalla 26° posizione due ore e mezza prima, mentre Kurt Busch, spettatore della battaglia tra i primi due strappa il nono top ten in 11 gare disputate finora.

La prova in Kansas di questo team brilla ancora di più considerato che Tony Stewart è tornato alla ribalta con dodici giri in testa piazzandosi dodicesimo e che Danica Patrick è stata capace di fare due giri davanti a tutti e chiudere con un discreto 20° posto.

Nota dolente e al tempo stesso sorprendente, è stato l’incidente tra Denny Hamlin, Brad Keselowski, Kyle Larson e Joey Logano. Nella lotta per la seconda posizione inseme a Matt Kesenth si è visto Hamlin e Keselowski andare in testa coda alla curva tre in maniera “consecutiva”  coinvolgendo prima Larson sulla parte alta dell’ ovale e Logano poi, che come un ariete ha colpito la fiancata della Toyota numero undici.

Nel corso dei 267 giri i piloti hanno avuto a che fare con avventure spericolate: Carl Edwards ha forato nelle battute iniziali perdendo un giro, Chase Elliott ha pizzicato il muro dopo il terzo restart della serata, McMurray è stato penalizzato per un problema al telaio concludendo al 26° posto ad un giro dal vincitore.

Hamlin ha superato il limite di velocità ben due volte in uscita dalla pit lane; stessa sorte è capitata a Johnson; errore che lo ha costretto a chiudere oltre il top 15 ed infine, Paul Menard colpito anch’egli da una foratura ed  una conseguente visita al muro con un testacoda.

Il top ten è ricco di sorprese e pieno di future star di questo sport. Dietro a Kurt i primi dieci completano la distanza della gara in Kansas nel seguente ordine: Kenseth quarto, Blaney quinto, Dillon sesto, Newman settimo, Allmendinger ottavo, Elliott nono e Keselowski decimo.

Ora la Nascar si sposta a Dover, nel Monster Mile dove Johnson detiente tutti i record e Tony Stewart vinse per l’ultima volta nel 2013.

 

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