Giunto a questa finale grazie alla vittoria ottenuta a Martinsville due settimane  fa, Jeff Gordon si presenta  in base ai risultati con le peggiori statistiche tra i contendenti per il titolo.

In una stagione in cui lo ha visto cogliere 4 pole positions e 20 top ten in 35 gare, il veterano di Vallejo può contare con un team capace di vincere, sulla sua esperienza unica nel circus e sul fatto di aver già conquistato 4 titoli in carriera.

Un Gordon pronto a chiudere la carriera full time comunque vada al top nonostante i 44 anni suonati (che in NASCAR sei ancora un ragazzino, considerato che molti piloti hanno toccato i 50 anni prima di ritirarsi), e quella di domenica sarà una gara che lo vedrà protagonista un’ ultima volta su quella insostituibile Chevrolet numero 24 che ne ha coniato la leggenda a partire dal 1992.

La stagione corrente lo ha visto arrancare nelle prime gare per poi conquistare 7 top ten in 9 presenze, ma la sua stagione è stata piena di alti e bassi con soli due podi nelle prime 26  gare, a  Bristol in primavera e a Pocono a giugno condito da un’ ulteriore top five culminato in Kansas l’aprile scorso quando Johnson vinceva la sua terza gara stagionale.

Gordon riuscirà a Richmond ad entrare con altri quattro piloti nel Chase senza vittoria ed è qui che lui diventa il “Newman” del 2014 dove in 9 gare del Chase giungerà ben otto volte nei primi dieci, consentendogli fino a Martinsville di passare i primi due rounds indenne.

Il terzo posto a Talladega e la successiva vittoria in uno dei tracciati più amati, a Martinsville  continuano il sogno di un quinto titolo tanto desiderato sia da Gordon che dai suoi fan, ai quali manca l’emozione di rivederlo sul gradino più alto della Nascar come campione della categoria. Un risutato che non arriva dal lontano 2001.

Solo nel 2007 Gordon era riuscito ad arrivarci vicino con il secondo posto in campionato alle spalle di quell’ alieno di Johnson (il quale sarebbe stato capace di vincerne cinque di fila, quindi meglio di quanto  Gordon abbia fatto in carriera), e l’anno scorso in cui Newman riuscì a Phoenix  a soffiargli per un punto il quarto posto per la finalissima a Miami.

Comunque vada, Gordon lascerà un solco di ricordi che pochi scorderanno e che il mondo Nascar ha onorato durante tutto il 2015 ringraziandolo in ogni tracciato della stagione.

Con i suoi 93 successi, 474 top tens in 796 gare, in si includono 9 vittorie nei road courses (Sonoma e Watkins Glen), 12  restrictor plate (Talladega e Daytona), 7 volte vincitore a Darlington e record di vittorie a Sonoma (5), Indianapolis (5), Pocono (6) e Kansas Speedway ( 3 a pari merito con Johnson), Jeff Gordon non starà certo a guardare i suoi tre avversari,anzi farà di tutto per chiudere in bellezza una carriera più unica che rara, soprattutto in un ovale in cui vinse nel 2012.

Le carte per vincere il titolo un’ ultima volta ci sono, ora basta solo farlo diventare realtà.

 

Commenta

This site uses Akismet to reduce spam. Learn how your comment data is processed.