Brad Keselowski è stato leader della gara per 312 giri, Jimmie Johnson soltanto sei, i più importanti della prova i quali gli hanno regalato la sesta vittoria in Texas  ( la quinta nelle ultime sette partecipazioni)  e il 75° successo in carriera,  ormai a soltanto una lunghezza da Dale Earnhardt Sr, al settimo posto tra i maggiori vincitori nella storia della NASCAR.

Johnson è ancora l’unico pilota ad aver vinto almeno una gara in ogni Chase for the Cup  sin dal 2004, quello con il maggior numero di vittore nel Chase tra i piloti attivi, che avrà il maggior numero di successi tra i piloti attivi a partire dall’ anno prossimo ( con il ritiro di Gordon) e l’uomo di giornata che ha voluto rovinare la festa ai Chasers, essendo lui già eliminato dalla lotta per il titolo.

Un Johnson che ha forse fatto un favore a Gordon, suo compagno di team,  negando a Keselowski una vittoria che gli avrebbe garantito il pass per il titolo, dopo una gara che lo ha visto pienamente protagonista con i suoi 312 giri al fronte dei 334 in programma .

A contrastare Keselowski ci hanno provato in tanti e quasi nessuno è riuscito a mettere il muso davanti a quella inarrestabile Ford che non ne voleva sapere di essere superata.

Kyle Busch, Carl Edwards, Martin Truex Jr, Jimmie Johnson, Kevin Harvick e Kyle Larson sono state le vittime di Bad  Brad, deciso a prendersi la vittoria dopo il disastroso finale a Martinsville la settimana scorsa.

Il momento clou è giunto a circa 20 giri dal termine quando Truex jr, secondo all’ ultima ripartenza tiene l’esterno a Keselowski per ben tre giri consecutivi minacciando la leadership,  ma nel quarto giro Keselowski spinge l’avversario verso l’esterno obbligandolo ad alzare il piede dall’ acceleratore.

A quel punto il “nemico” si chiama  Jimmie Johnson, vincitore  tre volte consecutive al Texas Motor Speedway , e 6 volte campione Nascar. Johnson è nettamente più veloce in uscita rispetto a Keselowski, il quale chiude le porte sia all’ interno che all’ esterno nelle rispettive curve dell’ ovale.

Johnson che, non aveva nulla da perdere, dopo sette giri di continui attacchi infilza Keselowski nel rettilineo opposto al traguardo dopo essere uscito con maggiore velocità dalla curva due completando l’opera nelle curve tre e quattro.

Gli ultmi giri sono una cavalcata trionfale per Johnson, il quale regala a Hendrick il 239° successo dal 1984 e l’ ottavo successo in stagione ( 5 Johnson, 2 Earnhardt Jr e 1 Gordon).

Il secondo posto di Keselowski e il precoce ritiro di Logano ( causa foratura) nelle fasi iniziali di gara mette il duo del team Penske con le spalle al muro e con l’obbligo di vincere a Phoenix ultima gara prima della finalissima a Miami visto che figurano sotto il taglio; 25 punti Keselowski e 66 Joey Logano.

Situazione similare per Kurt Busch, il peggiore tra le Chevrolet superstiti  situato a 34 punti da Truex Jr nonostante il top ten di gara in Texas; abbordabile invece  quella di Carl Edwards, quinto a fine gara ieri,  figura nella stessa poszione in classifica sotto di 13 punti dal pilota del Furniture Row Martin Truex Jr.

Per quanto riguarda Kevin Harvick, Kyle Busch e Martin Truex , i quali hanno chiuso tutti nel top five ieri, figurano al momento come candidati temporanei per contendere il titolo a Gordon separati da soli quattro punti.

A tutti gli effetti continua a sorprendere Truex Jr, terzo ieri con una team  satellite  rischia seriamente di poter vincere il titolo, soprattutto per la sua costanza nei risultati, che tanto ha glorificato Ryan Newman l’anno scorso.

Un Truex Jr che ha finora 31 top ten in 33 gare, terzo in questa  statistica dietro a Keselowski  con 23,    Harvick e Logano a parimerito con 26 top ten stagionali.

Nel top ten anche Jeff Gordon, al momento unico tra gli otto contendenti ad avere la certezza matematica di essere in finale. Tutti gli altri se la giocheranno a Phoenix, molto probabilmente per punteggio e, al massimo solo uno di loro automaticamente se vince la gara.

Infine, nota obbligatoria per la caterva di auto colpite da foratura che ha caratterizzato queste 500 miglia in Texas, due volte Harvick( che nonostante tutto a chiuso al quinto posto) e Dale Earnhardt Jr, Kyle Larson, Joey Logano, Ryan Newman, Tony Stewart, AJ Allmendinger tra i nomi più illustri, i quali hanno fatto il possibile per mantenere la stabilità dell’ auto in condizioni non ottimali; ancora più eroico è stato Kevin Harvick per un certo tratto  guidava l’auto con la mano sinistra sul volante e la mano  destra sul cambio traballante nella sua Chevrolet a velocità che si aggirano intorno ai 300 km orari.

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