Dopo un inizio di stagione difficile Scott Dixon riesce a rompere la sua personale maledizione e vince per la prima volta in carriera sulle strade di Long Beach. Il pilota di Chip Ganassi Racing ha dominato la gara rilanciando le sue quotazioni in campionato, dopo un 15° posto a St.Petersburg ed un 11° a New Orleans. Il momento decisivo per il neozelandese è arrivato al giro 30, quando si ferma il gruppo dei primi per effettuare il primo pit stop. Quando Helio Castroneves, poleman e fin lì in testa alla gara, va per ripartire i suoi box lo fermano per il sopraggiungere di Tony Kanaan. Questo piccolo stop è sufficiente a permettere a Dixon di passare in testa. Il neozelandese porta subito il suo vantaggio ad oscillare tra i due e quattro secondi, vantaggio che manterrà per l’intera gara. Per Dixon si tratta così vittoria n.36 in carriera. Quinto posto per il compagno di squadra Kanaan.

Il Team Penske chiude con tre piloti alle spalle di Dixon, nell’ordine Castroneves, Juan Pablo Montoya e Simon Pagenaud. Negli ultimi dieci giri si è accesa una grande lotta per l’ultimo posto sul podio tra Montoya, Pagenaud, Kanaan e Sebastien Bourdais, con vari tentativi di sorpasso. Le posizioni però non cambiano fino alla bandiera a scacchi, e con il terzo posto finale Montoya mantiene la testa della classifica del campionato con tre punti di vantaggio su Castroneves, 26 su Kanaan e 32 su Dixon. Weekend disastroso per Will Power, a cominciare dalle qualifiche. Il pilota australiano è stato infatti costretto a partire 18° a causa di una bandiera rossa provocata da Stefano Coletti proprio mentre il campione IndyCar in carica non aveva ancora fissato un tempo rappresentativo. La sua gara è poi sostanzialmente durata 5 giri. Quando Luca Filippi spegne il motore entrando al pit, Power finisce quasi contro le gomme per evitarlo e spegne a sua volta il motore, perdendo un giro e chiudendo così 20°.

Josef Newgarden ha chiuso in settimana posizione, mentre Marco Andretti risulta essere il migliore tra i piloti Honda in ottava posizione, davanti al compagno di squadra Carlos Munoz. Gara disastrosa per il terzo pilota dell’Andretti Autosport Ryan Hunter-Reay, quarto in griglia ma che in gara scivola piano piano fuori dalla top 10, chiudendo 13°. Ottima la gara di Sebastian Saavedra, all’esordio stagionale con il Chip Ganassi Racing, che ha chiuso al decimo posto. Gara negativa per gli italiani, con Filippi rallentato da problemi al motore e Francesco Dracone lentissimo e preoccupato solo di non essere d’intralcio durante i doppiaggi. Da segnare che, dopo le numerose caution durante le prime due gare, questa volta c’è stata una sola uscita della pace car, avvenuta dopo cinque giri a causa di detriti provocati da un contatto tra Jack Hawksworth e Gabby Chaves.

In Indy Lights, terza vittoria su Ed Jones e il Carlin Motorsport. Il pilota anglo-arabo ha approfittato di un contatto al via tra Kyle Kaiser e il polesitter Jack Harvey, per poi passare Felix Serralles (Belardi Auto Racing) al momento del restart. Jones ha poi resistito nel finale agli attacchi di Spencer Pigot (Juncos Racing), secondo sul traguardo davanti a Serralles.

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