E siamo arrivati alla serie finale, quella che deciderà la squadra campione del mondo, come viene giustamente denominata negli USA.

Boston e Los Angeles giungono a questo appuntamento da strade diametralmente opposte: i primi hanno deciso ad inizio stagione di affidarsi ad un manager esordiente, Alex Cora, che faceva il commentatore ESPN fino allo scorso anno, e dopo aver acquistato il DH Martinez e poco altro hanno stabilito il record di franchigia per vittorie, hanno sfoderato i due migliori giocatori offensivi della AL, Betts e Martinez, che arriveranno facilmente primi e secondi nella classifica dell’MVP della stagione, e sono riusciti in ottobre a ridicolizzare i rivali di sempre ed a battere i campioni del mondo in carica, sempre in trasferta, dove sono 5-0 in questi playoff.

I Dodgers invece, con un manager al terzo anno (che anche lui da rookie aveva centrato i playoff), erano reduci da 5 vittorie di Division consecutive, e da gara 7 delle WS lo scorso anno. Sicuri di una ennesima cavalcata verso la postseason, si sono trovati con un record negativo fino al 7 di giugno, ed hanno dovuto faticare non poco nella seconda metà della stagione per avere la meglio dei D’Backs prima e dei Rockies poi, battuti solamente nella gara n. 163, lo spareggio, per vincere la sesta Division consecutiva.

Nella NLCS poi si sono trovati sotto 1-0 e 2-1, che poteva tranquillamente essere 3-0 date le occasione sprecate in gara 2 dai Brewers, per vincere la serie solo in gara 7.

I Red Sox giungono alle quarte World Series negli ultimi quindici anni, e le 3 precedenti le hanno vinte tutte, mentre i Dodgers sono reduci dalla sconfitta del 2017, ed era dal 1978 che non giocavano due finali consecutive.

Boston ha vinto in stagione 16 incontri in più dei rivali, terzo maggior margine tra le contendenti delle WS di ogni tempo, ed hanno il vantaggio del campo, quindi sono sulla carta favoriti, ma questi playoff hanno detto molto, e le distanze potrebbero non essere così ampie.

I Red Sox, nonostante le vittorie, hanno visto il proprio miglior partente, Sale, soffrire (ancora una volta) nei playoff, prima di dover fare i conti con un virus allo stomaco che l’ha pure ospedalizzato per qualche giorno. E’ difficile sapere se è al 100%, nonostante sia previsto come partente in gara 1.

Moreland è stato fermo 11 giorni in ottobre, e con la rotazione dei Dodgers che prevede 3 mancini su 4, il suo playing time sembra destinato a rimanere ridotto, in favore di Pearce, che però è un difensore molto peggiore in prima base. Stesso discorso per la terza base, dove Devers, mancino, ha visto una postseason molto più produttiva rispetto al compagno di platoon, Nunez, che ha anche faticato in difesa, pur essendo migliore del primo.

Ma i molti mancini dei Dodgers faranno propendere Cora per Nunez? Anche in seconda base chi ha giocato meglio, Holt, è mancino e chi invece sembra destinato a giocare perché destro, Kinsler, ha giocato peggio sia in attacco sia in difesa.

Le note positive vengono dal bullpen, il reparto più sospetto per Boston, che invece ha visto Kelly, Barnes e soprattutto Brasier giocare molto bene durante i playoff. Chi ha faticato moltissimo è il closer, il migliore della AL, Craig Kimbrel, che tranne nell’ultima apparizione, ha concesso punti in ogni uscita, dimostrando problemi di location preoccupanti.

Dall’altro lato, i Dodgers hanno ritrovato il loro closer, Jansen, che aveva collezionato la peggior stagione regolare della sua carriera, ed hanno finalmente avuto da Kershaw delle prestazioni convincenti in postseason, da sempre periodo difficile per il miglior pitcher degli ultimi 10 anni.

Nel lineup hanno avuto produzioni importanti dai destri Taylor, autore di un anno molto inferiore al 2017, e Freese, veterano preso in agosto per avere un’arma in più in panchina, che invece si è guadagnato il posto da titolare in prima base quando sul monte c’è un mancino.

Ed anche Boston ne ha, dato che le prime due gare saranno appannaggio di Sale e Price. Ryan Madson, preso all’ultimo tuffo dai Nationals, ha preso il posto di setup in questi playoff ed ha dato sicurezza al reparto, mentre il catcher Barnes, dopo una stagione da backup ha ripreso il posto da titolare che aveva tolto a Grandal anche nella postseason 2017.

Al momento i roster per la finale non sono ancora stati annunciati, quindi non sappiamo se Boston inserirà il rilievo Wright, in DL nelle precedenti serie, e se continuerà con soli 11 lanciatori come nella serie con Houston (i Dodgers ne avevano 12 contro i Brewers).

Gara 1, come detto, vedrà molti punti interrogativi sul monte: i mancini Sale e Kershaw hanno motivi diversi per non lasciare tranquilli i propri manager. Se dei problemi di salute (e di velocità della fastball) del primo abbiamo già parlato, il secondo è reduce dal nono inning di gara 7 contro i Brewers, che comunque può aver modificato la preparazione alla gara successiva.

Inoltre Kershaw ha una storia di bad outings nei playoff, e potrebbe essere alla sua ultima stagione a Los Angeles: ha una clausola che gli permette di liberarsi dal contratto, e dato che la sua salute e la sua forma stanno declinando, potrebbe essere l’ultima occasione per costringere un team a fargli firmare un lungo contratto. In più la decisione del manager Roberts di non farlo lanciare in gara 1 contro i Braves lo ha molto innervosito.

Il pronostico ci fa propendere per i Red Sox, ma in 6 o 7 partite, non in 4 o 5 come direbbero le statistiche della stagione regolare.

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