Tutto come avevamo previsto nelle ALDS. Cominciano gli Astros in gara 3, a Cleveland, con Keuchel sul monte contro Clevinger. Il primo aveva iniziato male la stagione, ma nelle ultime 20 partenze era ritornato in forma, nonostante la sua fastball sia la quarta più lenta della MLB (appena 89 miglia orarie). Il suo punto di forza sono le groundball, che gli fruttano il 55% dei suoi out, migliore dell’MLB in questa percentuale.

Clevinger invece è stato una vera rivelazione nel 2018, dopo un 2017 passato nel bullpen come rilievo lungo. E’ stato fantastico nelle gare successive ad una sconfitta della sua squadra: 10-1 il suo score in queste circostanze. Il suo punto debole sono le basi ball, che concede al ritmo di 3 ogni 9 inning, troppo per un partente.

La partita è equilibrata fino al settimo inning, con gli Indians che vanno in vantaggio per la seconda gara di fila (prima 1-0 nella bassa del terzo inning su una sac fly di Brantley, poi 2-1 nel quinto con l’home run di Lindor), ma con Clevinger che deve uscire dopo 5 inning, per count limit, a 98 lanci, avendo concesso ben 3 basi ball.

Il bullpen di Francona quest’anno non c’è, e Bauer viene usato come rilievo per la terza gara di fila, e paga lo sforzo concedendo 3 punti nel settimo alla parte alta del lineup avversario, che poi chiude i conti nell’ottavo con altri 6 punti! 11-3 il finale e Astros avanti.

La curiosità della gara sono i 3 errori difensivi dei pitcher degli Indians (uno di Clevinger, due di Bauer), quando l’intero staff dei lanciatori di Cleveland ne aveva commessi appena 3 in tutta la stagione! Gli Indians sono l’unica squadra di questo turno playoff ad essere andata in vantaggio e a non aver poi vinto le partite.

Springer raggiunge il record MLB con 7 HR in altrettante partite consecutive di playoff, mentre il bullpen degli Astros fa ancora una volta il suo dovere, con McHugh che lancia 2 scoreless per la vittoria. Ora la ALCS con il vantaggio del campo e con la consapevolezza che sono la squadra favorita, unico punto debole è… Correa (!!) che continua a non battere bene, come in stagione regolare. Ma sul monte di lancio sono molto più affidabili dei futuri avversari.

Nel Bronx va di scena la serie Red Sox-Yankees, ferma sull’1-1. In gara 3 si affrontano sul monte Severino, dopo aver lanciato nella wild card, ma che certamente è il miglior partente di New York, e Nathan Eovaldi, meteora di questa postseason: ex della partita, reduce da 2 Tommy John Surgery in carriera, è stato acquistato dai Red Sox a fine luglio dai Rays, e sembrava più una mossa minore, destinata solo ad assicurare una riserva per la rotazione.

Invece le prime due partenze sono state 7 scoreless contro Minnesota e 8 scoreless contro gli Yankees! In stagione non ha subito punti dai Bombers in 16 inning. E il suo trend favorevole continua, dato che lancia 7 inning concedendo appena 5 valide e un punto.

Severino invece, non irreprensibile contro gli A’s, lo è anche qui, nonostante ottimi numeri in carriera contro buona parte del lineup di Boston, rivoluzionato per l’occasione: esordiscono Holt in seconda base, Vazquez come catcher e Devers in terza. I numeri però sono preoccupanti: Holt è 1 su 15 in carriera, Devers 0 su 12 e Bogaerts 2 su 24. Ed invece…

Devers batte valido alla prima apparizione, così come Vazquez, per l’RBI nel secondo inning, poi nel terzo sono Betts e Benintendi a portare il punteggio sul 3-0 che porta al cambio sul monte. Ma è il bullpen ad implodere, concedendo ben 7 punti ai Red Sox nel quarto inning. La partita si trascina stancamente, con i fischi del pubblico ed i punti di Boston fino al 16-1 finale!

Maggior vittoria in trasferta per la franchigia, peggior sconfitta della storia dei playoff per gli Yankees. E con Holt che batte il primo cycle della storia dei playoff (grazie all’HR nel nono inning). Particolarità dell’incontro sono i 5 challenge esercitati dai manager sulle chiamate di Angel Hernandez, arbitro di prima base, 4 delle quali modificate dal replay, confermando la sua fama di essere uno dei peggiori della MLB sulle basi (farà invece un ottimo lavoro dietro il piatto in gara 4).

Gara 4 inizia con la squadra di casa che decide di modificare il lineup inserendo Hicks come leadoff, spostando Gregorius al terzo posto, facendo esordire Walker in terza base (anche se è 0 nelle ultime 27 apparizioni in postseason), e panchinando McCutchen.

Cora segue il suo piano standard, e contro il mancino Sabathia toglie l’eroe Holt per inserire Kinsler, e rimette Nunez in terza al posto di Devers. Sul monte Porcello (che aveva lanciato come rilievo in gara 1), da bambino fan degli Yankee, ha un record orribile in carriera nei playoff: su 4 partenze è 0-2 con un’ERA vicina al 6.

Ma a segnare per primi sono come sempre i Red Sox, che nel terzo inning confezionano 3 punti grazie alle valide di Pearce, di Kinsler e di Nunez. Ancora una volta le scelte di Cora vengono ripagate alla grande. Boone non può permettersi di subire ulteriormente, e cambia Sabathia dopo 3 frame.

Porcello, dopo un ottimo inizio (8 lanci nel primo inning, 9 nel secondo, 11 nel terzo, 12 nel quarto), ha un quinto inning faticoso, con 25 lanci ed un punto subito sulla sac fly di Gardner, e Cora decide di non farlo lanciare nel sesto e di affidarsi al bullpen nonostante il basso pitch count (65 lanci totali). E sembra anche qui una mossa azzeccata dato che Barnes, Brasier e Sale (!!, partente dell’eventuale gara 5 bruciato per lanciare l’ottavo inning sul punteggio favorevole ma non conclusivo di 4-1) non concedono nemmeno un base runner agli avversari in 3 inning.

Nel nono ovviamente c’è Kimbrel, miglior closer delle majors, ma che nel Bronx ha un record negativo (6 punti subiti in 7 inning lanciati in carriera). E la sua striscia negativa continua, dato che concede una valida e 2 basi ball che riempiono le basi con un out! Poi un battitore colpito porta a casa il punto del 4-2 e la sac fly di Sanchez (molto vicina all’HR della vittoria) porta a casa il 4-3 ma Torres viene eliminato con una rimbalzante e gli Yankees vengono eliminati!

ALCS è Boston-Houston, con i primi che usufruiranno del vantaggio del campo, ma crediamo che i campioni in carica abbiano qualcosa in più, sia nella rotazione sia nel bullpen. Gli attacchi sono entrambi stellari, ma si sa non sempre vincono le partite…

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