In attesa dell’All-Star Game, ieri si è disputato il famoso Homerun Derby che ha visto otto partecipanti affrontarsi in vari round per aggiudicarsi il titolo di miglior fuoricampista di questa manifestazione.

I partecipanti si sono sfidati a coppie col format del classico bracket: i primi sono stati Hoskins e Aguilar seguita da Schwarber e Bregman, Muncy e Baez ed infine il big match tra l’idolo di casa Harper e il rivale divisionale Freeman.

Nel secondo round i vincenti cioè Hoskins e Schwarber e Muncy e Harper si sono affrontati per un posto in finale: i due LF hanno dato vita ad una battaglia al cardiopalma dove un eccellente performance del giovane esterno dei Phillies ha forzato quello dei Cubs a dover spedire 20 palline oltre le recinzioni per accedere alla finale contro il beniamino del pubblico Bryce Harper che come nell’All-Star game a NY aveva suo padre a lanciargli le palline.

Il primo a partire è stato l’esterno dei Cubs che ha fatto subito capire alla stella di casa che non sarebbe stato semplice vincere realizzando 18 homerun, col supporto del suo pubblico e una chimica perfetta col suo lanciatore è riuscito a metterne a segno 19, l’ultimo quello della vittoria direttamente nel dead center field dimostrando che nonostante non stia vivendo la sua miglior stagione al piatto potenza e tecnica ne ha da vendere.

Con questa vittoria è il terzo giocatore nella storia ad aggiudicarsi tale competizione tra le mura amiche e forse una delle sue ultime partite tra esse visto l’andamento dei Nationals, l’incombente free agency e la più incombente ancora trade deadline che tanto spaventa i tifosi di Washington.

Ma passiamo adesso ad una carrellata dei prescelti a partire titolare nell’ All Star Game.

ALL STAR GAME ROSTER

AMERICAN LEAGUE

Starters

C: Salvador Perez: l’esperto catcher dei Royals nonostante la pessima stagione al piatto di battuta dove batte solo .221 è riuscito a guadagnarsi una convocazione alla partita delle stelle grazie alla sua abilità in difesa, attributo non secondario per un catcher. Difensivamente è sicuramente al top della AL e i fan per una volta hanno dato peso anche alla fase difensiva nel votare, cosa rara visto che in genere i giocatori selezionati per l’ All Star game sono quelli più prolifici in battuta.

1B: Josè Abreu: il prima base cubano dei White Sox è in una stagione sottotono soprattutto dal punto di vista della media in battuta (solo .253), ma visti gli infortuni e le performance degli altri giocatori nel suo ruolo è riuscito a guadagnarsi il favore dei fans e ad essere eletto.

2B: Josè Altuve: l’MVP regnante nella AL si sta confermando un giocatore d’elitè nonostante la sua struttura fisica, infatti batte .332 con ben 9 homerun e 44 RBI il tutto condito da 14 basi rubate, cifre davvero ottime per il venezuelano che hanno lasciato pochi dubbi su chi meritasse il posto in 2B.

3B: Josè Ramirez: il venticinquenne 3B degli Indians si presenta da solo con cifre veramente impressionanti: 29 homerun,70 RBI, 20 basi rubate e una media in battuta di .302: se tali numeri venissero confermati nella seconda parte di stagione si potrebbe tranquillamente candidare come MVP e portare a casa la mazza d’argento. Per il giovane 3B non parlano solo le cifre ma anche la sua versatilità difensiva e una presenza che ha messo Lindor in secondo piano in un lineup ricco di talento.

SS: Manny Machado: lo short stop degli Orioles (ancora per poco) al primo anno nel suo ruolo originale dopo tanti anni in 3B si è meritato la convocazione giocando in maniera sontuosa in una squadra che non ha speranze ma che almeno con lui si ha un motivo per andarli a vedere. Ha potenza, occhio, tempismo e uno swing davvero sopra la media nonostante difensivamente non sia stato al top e abbia trovato qualche difficoltà nel ritorno alle origini.

RF: Mookie Betts: esploso come una bomba quest’anno, da guanto d’oro e da mazza d argento ormai sicure in bacheca, una media di .359 condita da 24 homerun, sono cifre astronomiche per un giocatore costante e di ottime prospettive future in grado di combinare potenza e media in battuta.

CF: Mike Trout: il migliore al mondo in questo momento, poco da aggiungere, completo in ogni aspetto e punto fisso dell’All Star game da anni nonostante la sua squadra per altri motivi fatichi a posizionarsi nell’elite MLB.

LF: Aaron Judge: emerso l’anno scorso a colpi di homerun, giocherebbe a destra ma sarà impiegato a sinistra, spinto da una fan base entusiasta come non la si vedeva da anni non poteva mancare il numero 99 degli Yankees che proverà di certo a dare spettacolo con la sua potenza testando i limiti del Nationals Park.

DH: JD Martinez: il colpo dell’anno, a detta di molti uno dei migliori battitori se non il migliore della lega visto i suoi 29 homerun e 80 RBI e una presenza davvero difficile per i pitchers avversari da affrontare. Arrivato in free agency a un prezzo modesto visto gli standard attuali e il livello a cui sta giocando, serio candidato ad MVP e alla mazza d’argento ma focalizzato a riportare Boston sul tetto del baseball.

SP: Chris Sale: ennesimo bostoniano presente nella partita delle stelle, lanciatore di altissimo livello con un modo di rilascio della pallina quasi sidearm, possiede due tipi di fastball, una 4 seam e una 2 seam entrambe dalle mid 90’s in su, ha una slider letale sia contro mancini che contro destri e occasionalmente ricorre al change-up contro i destri per trarli in inganno.

NATIONAL LEAGUE

Starters

C: Wilson Contreras: esuberante catcher dei Cubs, eccellente atleta che perde molto spesso la calma ma dalle indubbie qualità. Difensivamente deve molto crescere ma al piatto con un buon .279 si rende spesso produttivo e questa produttività gli ha consentito di battere ai voti un catcher migliore come Yadier Molina.

1B: Freddie Freeman: una delle figure migliori del baseball è tornato ad alti livelli come i suoi Braves, battitore mancino con un occhio pazzesco, molto difficile da mandare strikeout e un guanto affidabile. Questa stagione Freeman è diventato definitivamente il leader di una squadra giovane ma competitiva per i playoffs e sono sicuro che dietro al successo dei Braves c’è molto del prima base.

2B: Javier Baez: elettrico 2B dei Cubs, portoricano di enorme talento e completezza nei fondamentali ma con lacune importanti al piatto vedi la sua difficoltà a battere le palle interne. Nonostante tutto è il classico giocatore spettacolare che in una partità così può regalare giocate da highlights.

3B: Nolan Arenado: cubano naturalizzato americano ormai una costante ad alto livello in MLB, ennesima stagione da All Star e da possibile MVP per il 3B dei Rockies che sembra essersi stancato del Colorado e di non avere intorno una squadra per puntare alle World Series, cosa che potrebbe attrarre altri club magari non prima della deadline ma nella prossima offseason.

SS: Brandon Crawford: veterano dei Giants, eccellente difensore che dopo tante stagioni non brillanti al piatto di battuta sta riuscendo a trovare continuità battendo .292 diventando un punto fermo per la sua squadra anche in fase offensiva.

RF: Nick Markakis: a 34 anni dopo un paio di stagioni non brillanti è rinato e si è guadagnato meritatamente il suo primo All Star game grazie a una media di .323 con 10 homerun e una produttività al piatto costante.

CF: Bryce Harper: non è un CF ma si adatterà per questa partita essendo il più giovane dei tre partenti negli esterni, spinto più dai tifosi e dalla reputazione che dalle statistiche (non entusiasmanti). Batte .210 con tanti, troppi strikeout e anche se non penso che questo inciderà sul decennale che riceverà a fine stagione.

RF: Matt Kemp: il ritorno in maglia Dodgers ha regalato all’esterno una nuova giovinezza ritrovando la media in battuta che aveva avuto negli anni d’oro, in grado di essere il faro di un lineup che ad inizio stagione ha faticato più del previsto.

SP: Max Scherzer: un decennio nella lega il suo, dove a livello individuale ha vinto tutto grazie a un arsenale di altissimo livello che vede: una 4 team fastball da 95 mph, una slider con un break netto, una curveball letale ed un change-up. Tutti lanci con cui manda K i battitori lasciando davvero poche palle colpibili ai malcapitati che lo affrontano.

 

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