Con la stagione 2017 ormai giunta alla sua metà, si nota una enorme differenza sia nella qualità del gioco sia nel record dei Cubs di quest’anno rispetto a quelli di 12 mesi fa: infatti a questo punto della stagione 2016 avevano 50 vittorie a differenza delle 39 di questa stagione, ed erano in pieno controllo della NL Central.

Nonostante la squadra non sia cambiata molto, le motivazioni vanno cercate nella differenza delle prestazioni dei singoli giocatori. Differenza che non va giudicata come negativa ma comprensibile visto che i Cubs dell’anno scorso hanno tenuto un ritmo e un livello di gioco altissimo dalla prima all’ultima partita della stagione vincendo le World Series dopo 108 anni dall’ultima volta.

La rotazione dei pitchers partenti è sicuramente quella peggiorata di più quest’anno, visto che l’anno scorso ha tenuto una media di ERA inferiore a 3.00 e quest’anno è sopra i 4.00: l’unico cambio nella rotazione è stato Montgomery al posto di Hammel ed è proprio l’ex long reliever che anche se con meno inning degli altri partenti ha la ERA più bassa ( 2.03 ).

Sono stati i veterani Arrieta, Lester e Lackey a peggiorare di molto la propria ERA e l’unico di loro anche se con di poco ad averla sotto i 4.00 è Jon Lester: anche il promettente Kyle Hendricks che grazie a una sensazionale stagione l’anno scorso che l’ha visto arrivare terzo alle votazioni del Cy Young award ha avuto un netto peggioramento di quasi 2 punti nella ERA, cosa che ha messo in seria difficoltà Joe Maddon che ad un tratto ha visto questa situazione riflettersi anche sull’attacco che per vincere le partite è stato costretto a segnare quasi il doppio dei punti del’ anno scorso.

Anche il bullpen non ha brillato e la partenza di Aroldis Chapman è stato l’ultimo dei problemi visto che è stato rimpiazzato dall’eccellente Wade Davis (una delle poche note liete del bullpen dei Cubs questa stagione). Le altre note liete del bullpen di Chicago sono Koji Uehara e il giovane Carl Edwards Jr. gli unici in grado insieme a Davis di dare sicurezza negli ultimi 3 innings, cosa che i vari Pedro Strop, Hector Rondon, Justin Grimm e Anderson non sono ancora riusciti a dare.

Per quanto riguardo il lineup Bryant e Rizzo sono discreti nei power numbers ma molto sottotono nella media in battuta: l’anno scorso hanno finito entrambi a .292 e ora sono rispettivamente a .259 e .261; un’altro battitore che sta vivendo un slump ancora peggiore è Kyle Schwarber che è stato persino retrocesso nelle minors dopo il suo non esaltante .171 di media in battuta.

Questi tre battitori erano e sono ancora il cuore del lineup dei campione del mondo in carica e se non rendono come sono abituati a fare, con in più ci si aggiungono infortuni pesanti come quelli di Zobrist ed Heyward, la situazione non è delle più semplici, nonostante le buone prestazioni di Jon Jay, Albert Almora Jr. e Ian Happ.

I Cubs possono tranquillamente accedere ai playoffs visto che sono in ritardo do una gara solo dai Milwaukee Brewers che guidano la NL Central, resta comunque il fatto che i suoi giocatori chiave o ritornano ai loro livelli o non ci sarà chance di repeat quest’anno per loro.

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