Chi va con lo zoppo impara a zoppicare. Sarebbe stato uno slogan perfetto per la regular season 2016 dei Los Angeles Dodgers, comunque essa andrà a finire.

Sì perché con l’infortunio di Carlos Farias di Venerdì scorso, i Dodgers hanno raggiunto la modica cifra di 28 differenti giocatori nella Disabled List nell’arco della stagione, scavalcando così i Red Sox del 2012 per il record all-time nella storia della MLB.

Gli stessi Red Sox di Valentine però hanno concluso quella sciagurata stagione con 69 vittorie, ultimi nella division. Dave Roberts invece ha raggiunto la stessa cifra lo scorso 22 agosto ed è tutt’ora al comando della NL West con 3 lunghezze di vantaggio sui Giants a 3 settimane dall’arrivo.

Alla luce dei fatti elencati sorgono, almeno al sottoscritto, due domande:

  1. Com’è possibile che LA abbia avuto tutti questi acciacchi?
  2. Come diavolo fanno i Dodgers ad essere in linea con una stagione da 92 vittorie?

A parte la famigerata dea bendata, è difficile trovare un imputato per la prima domanda. La colpa potrebbe ricadere sul nuovo preparatore atletico Neil Rampe, succeduto allo storico Stan Conte, criticato molto dalla piazza nel 2015 per gli stessi motivi.

Sia Rampe che l’assistente da egli richiesto Lucero però vengono da due franchigie ( Arizona e Houston) che nel 2015 erano in fondo alla lega per numero di infortuni.

Il Dodger Stadium vanta una delle superfici migliori della lega in aggiunta alle temperature ottimali che offre la California ed è quindi da escludere.

Da accantonare anche il fattore età poiché nella DL si sono visti e continuano a vedersi nomi giovani come Wood, Puig, Pederson, Thompson, Anderson e, last but not least, Kershaw.

In realtà, queste due domande, all’apparenza molto diverse, potrebbero avere entrambe la stessa risposta. Essa è nascosta nella mente di Andrew Friedman, capo delle operazioni dei Dodgers dal 2015.

L’ex GM dei Rays infatti, da quando è arrivato in California 2 offseason fa, ha implementato un nuovo programma di un’azienda irlandese, chiamato Profiler, che consentirebbe di prevenire con anticipo infortuni e cali di performance di ogni singolo giocatore. Tutto ciò tramite un monitoraggio frequente ( 3 volte a settimana) svolto da degli appositi macchinari su tutti i componenti del roster.

Come può questo programma aver giocato un ruolo così importante nella stagione dei Dodgers?                               Tutto sta nel modo in cui Friedman e colleghi lo hanno interpretato; ponendo un dato giocatore nella 15 day DL in previsione di un infortunio o di un calo di rendimento. Analizziamo alcuni casi nel dettaglio:

Dopo 8 partenze con un 4.85 di ERA, il rookie Stripling è stato mandato nella DL di Oklahoma City (triple A) per una “lower body fatigue” a fine maggio. A distanza di un mese, dopo esser stato richiamato, la matricola ha parlato in merito all’episodio ammettendo che in realtà aveva un limite di inning e che doveva lavorare su alcune cose.

Il 3 giugno Yasiel Puig è andato nella 15 day DL per un presunto problema al tendine del ginocchio sinistro anche se fino alla precedente serie con i Cubs era tranquillamente in grado di correre. La mossa è avvenuta dopo il brutto mese di Maggio che l’outfielder aveva avuto e in particolare dopo 4 partite senza alcuna valida.

Prima dello stop il cubano era a .283 di OBP e .360 di SLG. Oggi nelle stesse statistiche è a quota .327 e .403.

Il 28 giugno anche Enrique Hernandez è finito nella 15 day DL per un’infiammazione alla gabbia toracica. Il 24 enne però non aveva mostrato alcun segnale di dolore in quella zona fino al giorno prima. Ciò che si era visto però era la calma piatta nel box di battuta con 2 sole valide nelle precedenti 15 gara e con un .264 di OBP.

Stessa sorte il 30 luglio per Adam Liberatore a causa di un’infiammazione al gomito sinistro. La scelta è avvenuta dopo due brutte uscite di uno dei migliori rilievi in circolazione: 4 ER in 0.1 IP quando Liberatore non concedeva un punto da più di 22 inning.

Infine anche per McCarthy, se si guardano le sue statistiche di agosto (3 GS 8.1 IP 15 BB 7 ER), quella di un mese fa potrebbe essere stata una scelta più tecnica che medica in vista della postseason.

Senz’altro questa strategia sta ripagando Friedman per ora, anche perché in questo modo i Dodgers hanno la possibilità di sperimentare i giovani della loro farm system in modo da dargli così mercato, come ad esempio Taylor e Toles. In questo modo sono arrivati da Oakland, il primo agosto, Reddick e Hill in cambio di 3 lanciatori prospetti.

Rich Hill è entrato a tamponare l’emergenza in rotazione con 3 W nelle prime 3 uscite senza concedere nemmeno una run mentre Reddick sta facendo da platoon al claudicante Puig del 2016.

Chiaramente quando parliamo di infortuni più rilevanti Profiler non c’entra davvero nulla. La maggior parte di essi riguarda la rotazione, dove Maeda è stato l’unico pilastro fisso da aprile fino ad oggi sia dal punto di vista fisico che dei risultati.

Nulla a che vedere con il programma irlandese hanno Ryu, che in 2 anni ha lanciato 4.2 inning a causa della spalla prima e del gomito poi, Alex Wood, sostituto proprio di Ryu nel quarto spot fino all’infortunio del 29 giugno, Scott Kazmir, il cui rientro è ancora incerto, Kershaw, uscito dai box questo sabato dopo un mese e mezzo di assenza e Brett Anderson, finito di nuovo nella DL ad agosto.

E poi ancora fra i giocatori di movimento: Joc Pederson, Andre Ethier e Trayce Thompson. Perché Profiler non ha previsto questa apocalisse sportiva?

La verità è che con i numeri e le mere misurazioni non si ha tutto nel baseball, altrimenti i Manager sarebbero dei matematici. Da una rilevazione non si può capire esattamente quando avverrà un infortunio. Anche se LA avesse avuto fra le mani il Nostradamus del nostro secolo poi, mezza squadra sarebbe dovuta andare in DL senza alcuna ragione concreta, il che non avrebbe avuto senso.

In conclusione quindi per rispondere alle 2 domande di inizio articolo; una combinazione di fattori ha portato l’infermeria della Blue Crew del 2016 ad essere la più impegnata della storia della lega.

Sul come abbiano fatto i Dodgers a rimanere a galla nonostante tutto, oltre che al citato sistema, va dato credito anche ad un bullpen fra i migliori della NL con Jansen, Baez e Blanton tutti sotto al .200 di AVG concessa, e ad un ottimo attacco trascinato dalla futura superstar Corey Seager con il miglior WAR (3.9) fra tutti gli interbase della lega.

La strada per ottobre è ancora lunga e i Giants troppo vicini e con due serie ancora fra le 2 franchigie da disputare per poter cantare vittoria. Una delle serie fra l’altro sarà l’ultima della stagione all’AT&T Park. Ora la banda di Roberts andrà a far visita agli indemoniati Yankees mentre San Francisco avrà 3 gare in casa con i Padres.

Si prospetta un finale thriller nella NL West, ma comunque vada, gli applausi al Dodger Stadium saranno più che meritati.

 

 

 

 

 

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