arod35567Quattro giorni dopo la sospensione dall’attività agonistica decisa dall’arbitratore Frederic Horowitz, Alex Rodriguez ha finalmente deciso di dire la sua sui fatti di cronaca sportivo-giudiziaria che lo hanno riguardato.

L’occasione è stata quella di un evento promozionale a Città del Messico, al quale ieri il terza base dei New York Yankees ha partecipato e dove si è concesso a qualche domanda dei giornalisti a riguardo della decisione presa nei suoi confronti sabato scorso.

Andare avanti con la sua vita e prendere questo anno sabbatico come un’opportunità per la sua persona per riflettere ed iniziare “un nuovo capitolo”. Questo uno fra i concetti al miele espressi dallo slugger di New York, apparentemente un po’ in contrasto con i modi altamente aggressivi con i quali il suo team di legali sta affrontando la sentenza di appello di sabato scorso tramite la citazione in giudizio non solo della MLB ma anche del sindacato dei giocatori delle Majors, la MLB Players Association.

Sicuramente concilianti e di facciata, coerentemente con l’ambiente nel quale sono state espresse, poi, le frasi sull’utilità di pensare non tanto ad una situazione “triste” come quella che sta vivendo in prima persona, ma sui giovani giocatori di MLB e sugli sforzi che sta facendo la lega per il gioco del baseball.

Un “favore” viene poi definita da Rodriguez stesso la sospensione, una sospensione che così gli consentirà, dopo 20 anni di attività professionale assolta senza “timeout”, di riposarsi “fisicamente e mentalmente” per poi ripresentarsi, questo l’obiettivo di A-Rod, nel 2015 per dare il suo contributo agli Yankees durante quelli che egli stesso dice essere gli ultimi tre anni della sua carriera, ossia fino al termine naturale del suo contratto nel 2017.

Vengono poi ringraziati da Rodriguez i colleghi che gli hanno mostrato supporto morale durante questi giorni difficili. Non solo colleghi attuali, degli Yankees e di altre squadre, ma anche “Hall of Famers, giocatori ritirati e proprietari MLB”.

Alle dichiarazioni di mercoledì di Rodriguez in Messico si aggiungono quelle in proposito di Derek Jeter e del proprietario degli Yankees Hal Steinbrenner. Il capitano ha espresso la sua vicinanza, anche questa molto di facciata, al compagno di squadra perlomeno dal punto di vista “umano”. Riservando invece un commento molto piccato sulla mala gestione della situazione operata a tutti i livelli.

Anche Steinbrenner ha usato parole al miele per Rodriguez, definendolo un “asset” per gli Yankees, oltrechè un “grande giocatore” a margine dell’incontro fra i proprietari delle 30 franchigie MLB. Però quando chiestogli sul possibile ritorno di Rodriguez al termine della sospensione, Steinbrenner ha preferito non rispondere e dichiarare che il focus al momento è sulla stagione 2014, non sulla 2015.

Sembra quantomai curioso citare in giudizio il sindacato dei giocatori e poi pubblicamente ringraziare chi usufruisce di questo sindacato, i suoi colleghi.

Che Rodriguez non abbia neanche lontanamente bisogno del supporto del sindacato è chiaro, essendo lui stesso una multinazionale. Ma di una cosa siamo sicuri: oltre che fare il suo lavoro, il suo team di legali si sta anche specializzando nello scrivere i copioni. Quelli che poi lui mette in recita nelle occasioni pubbliche.

 

One thought on “Prime dichiarazioni pubbliche di A-Rod dopo la sospensione

  1. Che dire, brutta storia per un atleta oltre la media, ma che ha avuto un’esistenza sportiva molto trascurabile. Peccato perchè poteva battere numerosi record di battuta che durano da decenni, ma il suo carattere non gli ha permesso di poter ambire a questo. Sarà ricordato come Barry Bonds, ovvero già quasi dimenticato…

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