Sono finalmente tornate le World Series, dove nascono, vengono forgiate e temprate alcune tra le più grandi storie del gioco del baseball. Quest’edizione, come noto, vedrà da una parte i vincitori della National League, i St. Louis Cardinals, e i vincitori dell’American League dall’altra, i Boston Red Sox.

Il primo episodio, come il secondo, sarà di casa nel Massachussetts, a Fenway Park per la precisione, dove ancora una volta sul terreno di gioco è presente il logo “B Strong”, a ricordare la tragedia occorsa in quel di Boston il 15 aprile scorso.

La partita non rientra tra quelle “normali” per così dire, bensì tra quelle travolte da episodi che non accadono spesso, che siano incredibilmente straordinari o al limite dell’incredibile, dell’impossibile e volendo anche dell’insensato. Nella nottata di gara 1 è infatti avvenuta una serie assurda di stranezze da far accapponare la pelle, ai tifosi ed ai sostenitori dei Cardinals soprattutto.

Si parte già nel primo inning, quando Pete Kozma, su quello che doveva risultare un semplice double play, non agguanta nemmeno la palla, consentendo a Dustin Pedroia di arrivare in seconda base (dopo un attento e giustificato cambio di chiamata da parte degli arbitri, che avevano inizialmente optato per un out davvero folle ad onor del vero), lasciando le basi piene a Mike Napoli, che non si fa scappare l’occasione di portare a casa tre punti con un double. Fine primo inning: 3-0 Red Sox.

ortiz01Ma non finisce qui! Dopo che Lester mantiene tranquillamente a 0 il box score degli ospiti, Kozma ne combina un’altra, non riuscendo a prendere una ground ball di Victorino, che arriva tranquillamente in prima base. Pedroia continua a battere come solo lui sa fare, portando a casa un altro punto, e a basi cariche arriva David Ortiz: su un lancio di un Wainwright incredibilmente a basso rendimento ad inizio gara, riesce a colpire la palla in maniera straordinaria, con un gran contatto. La palla sembra vada proprio fuori dal campo, garantendo un altro Grand Slam al DH di Boston, quando un grande Carlos Beltran nega la gioia al veterano di casa, che riesce comunque a mettere a segno un RBI.

Anche Wainwright ci mette del suo, quando su un pop davvero facile facile, da mangiare con il guanto addirittura, non si capisce bene se la chiami per se, o se intimi ai suoi basemen di non muoversi per lasciarla libera al proprio catcher; fatto sta che nessuno la prende e i Red Sox continuano nella loro marcia.

A quel punto entrambe le squadre sembrano un po’ rallentare il ritmo, mantenendo il punteggio invariato fino al 7° e all’8° inning quando i Red Sox, rispettivamente grazie ad un homer di Ortiz e un sacrifice fly del giovane Bogaerts, si portano sull’8-0. Inutile il solo-shot verso il left field di Holliday nel 9°, che fissa definitivamente il punteggio sull’8-1.

Ottima prestazione di Jon Lester, che in 7 + 2/3 innings lascia solo cinque valide ai Cardinals, ottenendo anche 8 Ks per la sua terza vittoria in post season della carriera. Boston continua così la striscia di imbattibilità nelle World Series, iniziata quando le vinsero nel 2004, lasciando a secco di vittorie proprio St. Louis.

Ora le luci sono tutte proiettate verso gara 2, quando gli starter saranno John Lackey per la squadra di casa e il 22enne rookie Michael Wacha (3-0 con un ERA di 0.43 in questa postseason) per gli ospiti.

2 thoughts on “World Series: una strana Gara 1

  1. Diamo la colpa all’emozione haha
    Penso comunque, ed è dall’inizio della stagione che lo dico, che i Red Sox abbiano una marcia in più rispetto a qualunque altra squadra e si meriterebbero di vincere il titolo

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