E’ ovvio che uscendo dal mese di giugno con un record di 38-42, tutti ti diano per spacciato, soprattutto quando le squadre davanti a te viaggiano a gonfie vele, ma si sa, la sorte nel baseball è qualcosa di imprevedibile ed ecco come i Los Angeles Dodgers si sono addirittura portati in testa alla division.

Un mese di luglio iniziato nel migliore dei modi, con 13 partite di fila contro squadre della NL West di cui ne sono state vinte ben 9, con tre sconfitte arrivate solo contro i Rockies. Ma il momento cardine è stato nella serie contro i D’Backs, al momento in vetta alla division. Il Chase Field di Phoenix è stato letteralmente infuocato dagli attaccanti dei blue collar capaci di mettere a segno 19 punti in tre partite, coadiuvati da una difesa altrettanto efficace (solo 7 punti concessi). Da lì è partita, quindi, una rimonta giurata da non so quanto tempo.

L’apice, però, si è raggiunto durante le sei vittorie consecutive che hanno portato al cappotto sia dei Nationals che dei Blue Jays. C’è da dire che LA non ha nemmeno perso una serie durante tutto il mese, chiudendo con la sconfitta contro gli Yankees della scorsa notte, che ha comunque fatto terminare luglio con un eccellente 19-6. Il netto calo delle dirette concorrenti, ha portato la squadra di Mattingly a comandare la division con un bilancio di 57-49, proiettandola verso un’inaspettata candidatura al titolo.

Ma cos’è cambiato rispetto all’inizio tragico di una franchigia che avrebbe dovuto, in realtà, spaccare il mondo? Oltre la buona sorte di cui abbiamo già parlato sopra, è proprio la voglia e la grinta di alcuni giocatori ad essere mutata durante questi tre mesi. Trovandosi sin da subito in acque torbide, si sono potuti vedere i veri leader. Innanzitutto Clayton Kershaw, uno dei migliori pitcher della stagione, che capeggia nelle classifiche individuali riguardanti ERA e WHIP. Un giocatore straordinario, a detta di molti, che ha raggiunto quota 10 vittorie stagionali in un 2-1 contro i Reds, la scorsa settimana. Come non citare anche l’esplosione di Yasiel Puig, gonzalez01andato vicinissimo alla partecipazione all’All-Star Game di New York, già autore di 10 homers in sole 188 apparizioni al piatto. Un vero portento l’esterno cubano, così come il suo connazionale Hanley Ramirez, rientrato dall’infortunio nel migliore dei modi. 34 RBI, 11 HR in 171 AB (!), davvero importante per le rotazioni offensive della squadra. Ma il vero leader spirituale è il messicano Adrian Gonzalez che comanda il team per homerun, RBI, valide e punti. Senza dimenticare Andre Ethier, esterno di grande qualità, soprattutto offensiva. Senza contare poi l’esperienza dei due Ellis, che tra di loro non hanno alcun grado di parentela, ma che guidano gli infielder con grande determinazione. Altri membri importanti, che stanno dando un supporto notevole, sono i pitcher: Zach Greinke, Chris Capuano, il coreano Ryu e il neo aquisto Nolasco. Dal bullpen escono due ottimi “rincalzi” quali Belisario e League, che ha lasciato il posto di closer all’ottimo Jansen. A dare supporto alla difesa, ma non solo, ci sono Nick Punto, Juan Uribe, Carl Crawford, Skip Schumaker e Scott Van Slyke, senza dimenticare che due giocatori come Matt Kemp e Josh Beckett sono fermi ai box per infortunio. Insomma, una squadra che ha tutte le carte in regola per puntare in alto e il ritmo vincente lo si è preso nella maniera giusta, ora bisogna solo mantenerlo e non è detto che sarà facile.

2 thoughts on “Dodgers: meglio tardi che mai!

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