Se deste ad un lanciatore la possibilità di scegliere un battitore da poter evitare durante questa stagione, questi sceglierebbe quasi sicuramente Josh Hamilton. La scelta sembra quanto mai comprensibile, soprattutto alla luce delle recenti prestazioni.

In particolare è risultata interessante quella dell’ 8 maggio, che ha proiettato l’esterno dei Rangers nella storia della Major League. Quella sera a Baltimore, i Rangers hanno affrontato e battuto gli Orioles per 10 a 3, ma questo è passato in secondo piano rispetto alla gara mostruosa disputata da Hamilton: 5 su 5 con 4 home run, un doppio e 8 RBI. “Ovviamente, escludendo le world series, è il punto più alto della mia carriera in Major League. Non ne avevo mai battuti tre in una partita e quando l’ho fatto è stato come una benedizione. Farne quattro è una sensazione indescrivibile.” Ha dichiarato Josh a fine partita.

I quattro home run sono arrivati praticamente in fotocopia, come in un grande dejà vu, tutti e quattro da due punti e portando a casa ogni volta Elvis Andrus, che assisteva allo spettacolo aspettando in prima base. “E’ la prima volta che ho visto una cosa del genere” così ha commentato l’accaduto Jake Arrieta, lanciatore partente degli Orioles, che ha concesso i primi due home run nel primo e terzo inning e il doppio nel quinto. A quel punto nel settimo il manager degli O’s ha cercato di arginare Hamilton facendolo affrontare da un lanciatore mancino, Zach Phillips, a cui però è toccata la stessa sorte del compagno. Infine nell’ottavo inning, dopo un suo lancio, Darren O’Day ha visto il suo ex compagno girare le basi indisturbato un’altra volta, sotto gli occhi stupefatti del pubblico di Camden Yards, che, riconoscendo la portata dell’impresa, ha tributato in maniera molto sportiva una standing ovation al numero 32 avversario. A fine gara Hamilton è rimasto molto calmo, non lasciandosi andare più di tanto: “Mi è bastato vedere quanto erano eccitati i miei compagni, per poi toccare casa base e andare nel dugout, la loro reazione è stata la parte migliore. Essere abbracciato… questi sono i ragazzi con cui combatti ogni giorno. Le cose non funzionano sempre, ma noi mettiamo sempre tutto quello che abbiamo”.

Serate del genere non capitano proprio tutti i giorni, Hamilton infatti ha stabilito il nuovo record dell’American league con 18 total bases in una sera. Inoltre è solamente il sedicesimo giocatore nelle storia della Major League a riuscire a spedire la palla oltre le recinsioni ben quattro volte in una sola partita. L’ultimo in grado di mettere in piedi quest’impresa era stato Carlos Delgado il 25 settembre del 2003, quando i suoi Blue Jays affrontarono gli  allora Devil Rays. Prima di lui ci erano già riusciti: Shawn Green e Mike Cameron nel 2002, Mark Whiten (1993), Bob Horner (1986), Mike Schmidt (1976), Willie Mays (1961), Rocky Colavito (1959), Joe Adcock (1954), Gil Hodges (1950), Pat Sweerey (1948), Chuck Klein (1936), Lou Gehrig (1932), Ed Delahanty (1896) e infine Bobby Lowe nel 1894.

Ma non è finita qui, la nottata da sogno non è bastata a Josh, che si è mantenuto caldissimo anche nei giorni successivi, chiudendo un’incredibile settimana da 9 home run.

La facilità, quasi irrisoria, con la quale Hamilton ha mandato la palla sugli spalti, ha fatto risultare la scena simile allo spettacolo di un home run derby. Riportando così in un istante agli occhi la splendida performance dello stesso Hamilton nell’home run derby del 2008, quando al primo turno fissò il nuovo record della competizione, parcheggiando la pallina sulle gradinate dell’ormai vecchio Yankee Stadium per ben 28 volte.

E’ davvero un peccato che questo ragazzo abbia sprecato diversi anni di carriera, a causa dei problemi personali che lo hanno colpito, privando il mondo del baseball del suo talento, che lo aveva portato a diventare una prima scelta assoluta da parte di Tampa Bay nel 1999, altrimenti la sua carriera sarebbe potuta essere ancor più gloriosa.

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