Justin Verlander, l'MVP 2011, sarà ancora l'uomo da battere nella AL Central

La peculiarità dell’American League Central è quella di essere ciclica.

In questa divisione tutte le squadre hanno avuto, negli anni, la propria opportunità di successo. A turno, tutte quante si sono succedute nelle prime posizioni, come in una danza: la prima posizione sembra dover essere infatti occupata sempre da qualcuno di diverso.

Il carattere della lega è sempre stato molto competitivo. La particolarità è che tutte quante le squadre attualmente presenti nella divisione hanno vinto almeno una World Series: unica divisione che ha questo primato nell’intera Mlb.

Nel 2005 i vincitori della division sono stati i Chicago White Sox, capaci di continuare vittoriosamente il percorso fino alle World Series, dove hanno surclassato gli Astros, portando a casa l’anello. I Sox si sono poi ripetuti qualche anno più tardi, vincendo la divisione anche nel 2008.

L’altra squadra che per anni ha occupato la prima posizione della lega sono stati i Minnesota Twins con sei vittorie dal 2002. Di recente hanno prevalso vincendo l’AL Central nel 2006, 2009 e 2010.

I Cleveland Indians hanno avuto la loro opportunità di successo nel 2007, mentre lo scorso anno sono stati i Detroit Tigers a prevalere, con 95 vittorie. Per i Tigers è stato il primo successo dal 1994, anno di creazione della lega.

Cosa succederà quest’anno? Continueranno nel loro momento di forma i Tigers, oppure ci sarà qualche altra squadra pronta a scalzarli dal trono?

In generale e in maniera molto sommaria, quello che salta all’occhio ad una prima analisi è che Detroit rimane, anche per il 2012, la più competitiva rispetto a tutte le altre squadre.

Il monte di lancio è brillante, con Justin Verlander, giustamente premiato come MVP dell’American League e vincitore del prestigioso titolo Cy Young Award; il box di battuta vedrà come protagonisti assoluti Miguel Cabrera e Prince Fielder, molto probabilmente i migliori “terzo e quarto” in battuta di tutta la MLB.

Cleveland è una buona squadra sulla carta, ricca di buoni elementi, sia in attacco che sul monte, anche se restano aperti molti punti interrogativi a cui rispondere, non è detto infatti che le potenzialità dei vari giocatori si esprimano al meglio per tutto il campionato.

Tutto dipende dallo stato di forma e dalla continuità che i talenti della squadra sapranno esprimere. Nonostante tutto la squadra sembra molto competitiva, solo il futuro potrà svelare se le aspettative si trasformeranno in certezze anche sul diamante.

Kansas City è piena di ragazzi giovani e talentuosi, abbiamo annotato nomi che sicuramente faranno parlare di loro nei prossimi anni, la squadra è indubbiamente piena di qualità, ma per certi versi ancora acerba, sono alte le probabilità di non riuscire a mantenere la giusta freddezza e concentrazione per tutto il campionato. I Royals saranno i favoriti per la vittoria della division nei prossimi anni, ma per il 2012 i tempi non sono maturi e i risultati non si otterranno nel breve periodo.

A lottare per gli ultimi posti della division due squadre: i Minnesota Twins e i Chicago White Sox. Entrambe ferme da qualche anno, le due franchigie stanno subendo l’ondata di rinnovamento che le altre squadre hanno sviluppato a differenza loro. I veterani stanno diventando sempre più vecchi e non sono ancora supportati da giovani in grado di guidare e trainare la squadra. Se dovessimo scegliere, tra le due diremo sicuramente meglio i White Sox.

Minnesota, soprattutto sul monte di lancio non ha le capacità per competere con i line-up avversari.

Vediamo in dettaglio le squadre: una per una.

 

Minnesota Twins

Movimenti di mercato
Il 2011 è stato tragico, con un record di 63 vinte e 99 perse. Per cercare di cambiare le cose, i Twins hanno sostituito il General Manager Bill Smith con il suo vice Terry Ryan, il quale ha cercato di rifondare la squadra in maniera molto drastica: dimezzando il payroll e quindi gli stipendi.

Per rimpiazzare la potenza di Michael Cuddyer e Jason Kubel , entrambi rilasciati per ridimensionare il tetto salariale, sono stati ingaggiati Ryan Doumit dei Pirates e Josh Willingam, entrambi buoni talenti che, al momento, non hanno ancora espresso al meglio le loro potenzialità.

Offensivamente parlando, i nuovi acquisti Ryan Doumit e Josh Willingham sono chiamati ad aiutare i leggendari Joe Mauer e Justin Morneau i quali, se una volta erano considerati i padroni indiscussi del box, al momento sembrano aver perso la forma e lo smalto dei tempi migliori. Se non ritorneranno a girare la mazza come una volta, difficilmente il line-up avrà abbastanza forza per supportare il monte di lancio.

Proprio il monte di lancio, che era sempre stato il punto di forza della squadra, rischia ora di diventare il tallone d’Achille della franchigia.

L’acquisto a dicembre di Marquis ha portato esperienza sul monte, ciò che fa storcere il naso sono le ultime stagioni di Marquis, a dir la verità non proprio eccelse, per lui molti infortuni e una media ERA sempre al di sopra dei 3.5

La rotazione del 2012 rischia di essere, molto probabilmente, la peggiore di tutta l’American League. I partenti dovrebbero essere: Carl Povano, Francisco Liriano, Scott Baker, Nick Blackburn e il già citato Jason Marquis. Ad attendere al varco Brian Duensing, partente lo scorso anno ma relegato nel bullpen in seguito alle ultime e poco convincenti prestazioni.

Se poi Baker e Blackburn, entrambi operati nella off season, non daranno le giuste sicurezze durante lo Spring Training, sarà proprio Duensing a giocarsi l’ultima posizione di partente. Dopo la buona stagione del 2010 con un record di 7 vinte e 2 perse e una media ERA di 3.45, il nativo di Kansas ha concluso il 2011 con 9 partite vinte e 14 perse con una media ERA di 5.23

Per quanto riguarda il bullpen, il personaggio dal quale ci si aspetta di più è Capps, chiamato a riscattare una delle peggiori stagioni mai giocate.

La versione 2012 dei Minnesota Twins sembra molto simile a quella del 2011, che a sua volta era una copia di quella dell’anno precedente. Senza nuovi volti sul monte di lancio e senza il giusto supporto difficilmente Minnesota riuscirà a risalire la china del AL Central. Le speranze di accedere alla post-season sono veramente ridotte al minimo.

Uomo chiave
Josh Willingam. Avrà sulle spalle il peso di far dimenticare Cuddyer. I suoi numeri del 2011 sono AVG .246 HR 29 RBI 98. In uno stadio famoso per abbassare le medie battuta dei battitori mancini, un destro come lui può essere molto avvantaggiato, soprattutto guardando alle sue buone prestazioni degli ultimi sei anni in stadi adatti ai lanciatori come quelli di Florida, Washington e Oakland.

Pronostico
Quinto posto con 70 vittorie.

 

Chicago White Sox

Movimenti di mercato
In maniera simile a Minnesota, anche a Chicago troviamo un altra squadra che è stata capace di passare, in pochi anni, dalle stelle alle stalle.

Lo scorso anno la stagione è stata drammatica. Qualche elemento additato come principale responsabile della disfatta se n’è andato, tra questi Ozzie Guillen, lo storico partente Mark Buehrle (che ha firmato per i Marlins) e l’hitting coach Greg Walker.

Anche Ozzie Guillen, come Buehrle, ha firmato per i Marlins. Meglio così per i fans di Chicago, le malelingue già dicono che lo storico interbase venezuelano verrà ricordato dai tifosi solo per le sue performance televisive e i suoi teatrali comportamenti sul campo da gioco. A sostituirlo un altro illustre ex-giocatore: Robin Ventura.

Il General Manager della squadra, Kenny Williams non è sembrato molto attivo durante la off-season. Il suo ruolo sul mercato si è limitato allo scambio di qualche giocatore e alla negligenza per aver ignorato la scadenza di diversi contratti. Questo è stato il motivo per il quale i Sox hanno perso molti giocatori in qualità di free agent. Il risultato di tutto questo è che alla fine Williams, a conti fatti, ha portato in Illinois un solo giocatore.

Il fatto di aver tenuto in squadra Konerko, John Danks e Gavin Floyd ha fatto capire quanto i quartieri alti abbiano puntato al mercato per rinnovare la squadra con un occhio rivolto al futuro. A vederla in quest’ottica il futuro non sembra tanto roseo, ma alquanto buio.

Sicuramente si può dire che, rispetto agli scorsi anni, sarebbe già un successo migliorare la classifica, ma è anche vero che è difficile fare peggio di così. Si sperava che la dirigenza ci mettesse più impegno per portare allo stadio più tifosi, in uno degli stadi più vuoti di tutta la lega.

Nonostante questo, qualche piccolo rinnovamento c’è stato, soprattutto in campo esterno, dove si dovrebbero vedere due interessanti prospetti: Viciedo e De Aza.

Dayan Viciedo ha il potenziale per mostrare tutte le sue capacità, soprattutto nel box di battuta. Se dovesse esprimere appieno le sue potenzialità, Viciedo potrà regalare soddisfazioni, ma è anche vero che dovrà essere supportato dai veterani Paul Konerko e A.J. Pierzynski che iniziano ad avere la loro età e a diventare sempre più vecchi. Quest’anno probabilmente si noterà molto la differenza in squadra tra i giovani vogliosi di spazio contro il declino inevitabile dei veterani.

Siamo curiosi di vedere cosa sarà capace di fare Adam Dunn, un giocatore che nelle ultime sette stagioni aveva colpito qualcosa come 282 fuoricampo e, da quando è stato acquistato dai Sox, lo scorso anno, di fuoricampo ne ha battuti solo 11. Facendo un calcolo è stato pagato quasi 5 milioni di dollari a fuoricampo, visto che il contratto che aveva firmato ne prevedeva 56. Insieme a lui, vedremo come si comporterà Alex Rios, formidabile per tre stagioni consecutive e splendido anche nel 2010 prima di perdersi totalmente durante la stagione passata. Insieme a loro, Gordon Beckham, ottava scelta del draft nel 2008 e tra i candidati per vincere il premio di Rookie of the Year l’anno successivo. Anche lui lo scorso anno ha concluso la stagione con una media battuta di .284. 

Insomma, tra flop di grandi campioni e fallimenti di giovani promesse, le ultime stagioni dei White Sox  sono state di gran lunga peggiori di quello che avrebbero potuto essere.
Per quanto riguarda il monte di lancio del 2012, sulla carta sembra molto carente. Non c’è un solo partente che lo scorso anno sia riuscito a lanciare più di 200 inning. Le stelle del monte dovrebbero essere John Danks e Gavin Floyd ma forse sono ancora un po’ troppo inconsistenti per guidare la squadra sul monte.

Nella rotazione il migliore dovrebbe essere sicuramente Chris Sale, che sta continuando a migliorare anno dopo anno.

I White Sox non sono una brutta squadra, potenzialmente hanno diversi punti di forza ma, se i propri giocatori non riusciranno a giocare il tutto per tutto con grinta e volontà, non sarà possibile lottare per un presente vincente.

Uomo chiave
Brent Morel. Il terza base dei Sox l’anno scorso ha avuto medie mediocri fino al 31 Agosto .250/.271/.317 per poi giocare un formidabile settembre con 8 fuoricampo, 15 basi per ball e 18 strikeout in 103 apparizioni al piatto, con medie .224/.340/.553 
Morel ha tanto da imparare, ma è un buon difensore e ha fatto vedere una gran attitudine nel box, se sarà capace di assimilare gli insegnamenti di Robin Ventura, siamo certi che potrà essere l’uomo rivelazione dell’annata dei Sox.

Pronostico
Quarto posto con 78 vittorie

 

Cleveland Indians

Movimenti di mercato

Tanti i movimenti in entrata, per una franchigia che ha fatto salire il monte ingaggi da 49,4 a circa 70 milioni di dollari in un anno.

Le più importanti acquisizioni sono i rilievi Dan Wheeler, Jeremy Accardo e Chris Ray, l’interbase Julio Lugo, gli esterni Ryan Spilborghs, Felix Pie e Fred Lewis, il jolly Christian Guzman ed il prima base Casey Kotchman, lo scorso anno molto positivo a Tampa Bay, tutti arrivati via free agency.

Il partente Kevin Slowey reduce da una bruttissima stagione con i Minnesota Twins, arrivato via trade da Colorado, completa le acquisizioni, iniziate con l’arrivo di Derek Lowe da Atlanta, che pagherà i 2/3 dei 15 milioni di dollari del suo contratto per il 2012.

L’acquisto del partente John Garland è saltato all’ultimo momento, in quanto quest’ultimo non si sarebbe presentato alle visite mediche di rito.

In uscita via free agency ci sono Fukudome, preso a luglio 2011 dai Cubs per coprire gli infortuni in esterno, Chad Durbin, Jim Thome, e soprattutto Fausto Carmona, ex stella del firmamento di Cleveland, già da qualche anno in discussione per i risultati non soddisfacenti (lo scorso anno ha per mesi rischiato lo spostamento nel bullpen) ed ora alle prese con grossi guai giudiziari, dai quali emerge che intanto si chiamerebbe Roberto Hernandez Heredia, e poi sarebbe 3 anni più vecchio di quanto affermava.

Gli infortuni di Shin-Soo Choo e Travis Hafner, che sembrava tornato ai livelli di un tempo, lasciano nel dubbio gli analisti sulle loro possibilità in questa stagione, mentre Grady Sizemore non ha perso tempo e si è subito ri-infortunato ad inizio spring training e starà fuori almeno 6 settimane, ma la sensazione è che anche quest’anno non potrà essere un fattore.

La rotazione pertanto si presenta come segue: 5 lanciatori destri, Justin Masterson, già nominato partente per l’opening day, che ci dovrà spiegare se può mantenere i livelli eccellenti della prima metà del 2011, Ubaldo Jimenez, arrivato con una sanguinosa trade a luglio da Colorado, e deludente nel finale di stagione, il quale è stato preso per emulare i risultati da Cy Young avuti nel 2010, non certo per proseguire sulla scia del 2011, ma il dubbio che i Rockies si siano accorti di qualcosa di strano c’è, dato il contratto molto basso che pertanto non era un peso per la franchigia del Colorado.

Chiudono la rotazione il nuovo arrivato Derek Lowe, in fase calante di carriera, Josh Tomlin, che ha fatto vedere buoni sprazzi lo scorso anno ed infine Kevin Slowey, che se riesce a tornare ai livelli del 2010, cosa che riteniamo probabile, è un onesto lanciatore per il quinto spot.

Il bullpen, molto positivo lo scorso anno, dovrà fare a meno del closer Chris Perez che sarà fuori per tutto lo spring training e difficilmente sarà nel roster per l’inizio di stagione, ma Joe Smith, Vinnie Pestano, Rafael Perez, Tony Sipp ed i nuovi acquisti Wheeler, Accardo e Ray sembrano dare sicurezza al reparto.

Il lineup è un grosso punto interrogativo: accanto ai problemi di salute dei già citati Hafner e Choo, i molti giovani presenti, a partire dal catcher Santana, e dagli interni Kotchman (1B), Kipnis (2B), Chisenhall (3B) e Cabrera (SS), saranno chiamati ad una non facile conferma delle prestazioni, a sprazzi esaltanti come nel caso di Asdrubal Cabrera, del 2011. Completano gli esterni Duncan e Bradley, anch’essi autori di buone prove ma in modo incostante, ma che sembrano in vantaggio rispetto ai vari Pie, Lewis & company per i due posti rimanenti e potrebbero trarre giovamento da un impiego costante.

Uomo chiave
Ubaldo Jimenez. Senza di lui a livelli simili al 2010 la rotazione degli Indians è certamente sotto la media. Inoltre i top prospects ceduti per averlo, che probabilmente esordiranno nel corso della stagione a Colorado, potrebbero ulteriormente far rimpiangere la mossa di mercato effettuata.

Pronostico
Secondo posto e 82 vittorie.

 

Detroit Tigers

Movimenti di mercato

E siamo giunti ai superfavoriti, i Tigers. Che non contenti dell’ottimo risultato del 2011 (95 vittorie) hanno deciso di firmare alla modica cifra di 214 milioni di dollari, la stella dei Brewers Prince Fielder. Questo ha fatto salire il payroll annuale dai 113,2 a 132 milioni di dollari.
Altri acquisti sono stati il rilievo Octavio Dotel, tra gli artefici della sorprendente vittoria dei Cardinals, ed il catcher Gerald Laird.

In uscita invece troviamo Brad Penny, partente in caduta libera e volato in Giappone a chiudere la carriera, il rilievo Ryan Perry, crivellato dall’attacco dei Rangers nei playoff, ceduto ai Nationals per il lanciatore Collin Balester, mentre via free agency se ne sono andati Will Rhymes, Joel Zumaya, eterna promessa da 100 miglia all’ora sempre in lista infortunati, Magglio Ordonez, che ormai pesava sul monte ingaggi con un contratto assurdo rispetto alle prestazioni, Wilson Betemit e Carlos Guillen, che pochi giorni fa ha annunciato il suo ritiro.

Inoltre va tenuto conto che il ricevitore/DH Victor Martinez, autore di una stagione monstre, sarà fuori fino al 2013 per un infortunio al ginocchio.

La rotazione è pertanto formata dai 4 lanciatori destri usati nei playoff 2011: il Cy Young/MVP Justin Verlander, autore di una stagione irripetibile, Doug Fister, risultato un grande acquisto di luglio dai Mariners, che potrebbe confermarsi solido anche se certamente non spaziale come nel finale di stagione (8-1 con 1.79 di ERA dalla trade in poi), e poi Scherzer e Porcello, giovani dal futuro radioso, i quali devono però trovare maggior controllo della zona di strike e maggior costanza di prestazioni.

Il quinto spot è ancora in bilico e verrà preso da uno dei tanti prospetti del triplo A, anche se i più talentuosi del farm system di Detroit non esordiranno verosimilmente che nel 2013 o 2014. Ed infatti alcuni rumors parlano di un ulteriore sforzo che la dirigenza potrebbe fare per acquistare un quinto lanciatore partente.

Il bullpen è formato da “Papa grande”, Jose Valverde, semplicemente perfetto lo scorso anno come closer, e dagli ottimi rilievi Benoit, che ha finito benissimo la stagione scorsa dopo un inizio complicato, il neo-acquisto Dotel, ed i mancini Schlereth e Coke, quest’ultimo ritornato all’ovile dopo la non brillante conversione a partente provata ad inizio 2011.

Il lineup vede Austin Jackson leadoff, nonostante i milioni di strike out già collezionati nella breve carriera, con Boesch e Delmon Young a completare gli esterni. L’arrivo dello slugger Fielder in prima base porterà Miguel Cabrera nuovamente in terza base. Una conversione all’apparenza rischiosa, ma che in realtà il forte battitore dei Tigers voleva effettuare anche nelle scorse stagioni.

Come ricevitore abbiamo il sorprendente Alex Avila, che però dovrebbe peggiorare i suoi numeri, così come l’interbase Peralta, entrambi autori di un 2011 molto oltre le più rosee previsioni.

Visto l’infortunio di Martinez, il posto di DH è ancora in bilico, con Andy Dirks al momento in vantaggio e pure in seconda base si annuncia battaglia tra Ryan Raburn e Ramon Santiago.

Uomo chiave
Max Scherzer. Dando per scontato che Cabrera e Fielder faranno sfracelli in attacco, credo che Scherzer possa fare la differenza tra una stagione buona ed una ottima. Ha grandissime potenzialità, ha fatto vedere che gli strike out sono il suo pane quotidiano (ricordiamo una prestazione con 14 K in meno di 6 inning), se trova la continuità può veramente diventare un top pitcher.

Pronostico
Primo posto senza alcun problema, e 100 vittorie.

 

Kansas City Royals

Movimenti di mercato

Questa franchigia dal market basso, ha però incrementato il suo monte ingaggi da 38,2 a 47 milioni quest’anno, mostrando di credere nel lavoro svolto dal manager e nei suoi talentuosi battitori.

In questa offseason ha perso via free agency solo il partente Francis, mentre ha firmato, tra gli altri, l’ex closer dei Dodgers Jonathan Broxton, reduce da un brutto infortunio, lo shorstop Betancourt (un ritorno), il rilievo ex Minnesota Mijares ed il 3B Kouzmanoff. Ma la trade più importante è stata certamente quella che ha portato nel Kansas il partente dei Giants Jonathan Sanchez, scambiato intelligentemente per Melky Cabrera, autore di un career-year difficilmente ripetibile.

Il punto debole della squadra è certamente la rotazione: l’ex prima scelta Hochevar non ha mai convinto pienamente, nonostante lo scorso anno si sia distinto in qualche ottima uscita (ricordiamo una striscia tra luglio e agosto con due vittorie contro i Boston Red Sox ed i Baltimore Orioles ed una ND contro Tampa Bay, in cui lanciò sempre almeno 7 inning con 2 o meno punti guadagnati), Sanchez è chiamato a dimostrare di saper lanciare anche fuori dal pitcher-frendly A.T. & T. Park di San Francisco, Chen è certamente in grado di ripetersi, sempre restando nell’ombra, Paulino e Duffy chiudono la rotazione in modo piuttosto anonimo, anche se quest’ultimo nel 2011 ha mostrato segnali interessanti.

Nel bullpen ci sarà ancora il closer Soria, che crediamo tornerà ai livelli del 2010, e le aggiunte di Broxton e Mijares non possono che migliorare un reparto non eccezionale. Certo che la star del futuro Crow dovrà trovare più spazio ed una giusta collocazione, non si sa se addirittura come closer, se i Royals decidessero in corso di stagione di cedere Soria in una trade. Quest’ultimo ha inoltre evidenziato un danno al gomito del braccio con cui lancia. Dovrebbe sottoporsi ad un’operazione chirurgica ed in questo caso la squadra sta pensando di sostituirlo internamente con Broxton oppure il neo acquisto Greg Holland, con quest’ultimo leggermente in vantaggio.

Il lineup è certamente il punto di forza di questa squadra: tantissimi giovani dal futuro assicurato devono sono dimostrare quando Kansas City sarà competitiva per la Division. Il ricevitore Salvador Perez, considerato un futuro Gold Glove, deve provare di poter continuare a battere, dopo l’incoraggiante .331 dello scorso anno. Lo farà dall’estate in poi, vista l’operazione al ginocchio appena sostenuta; la squadra ha già preso da Houston Quintero per sostituirlo, cedendo Kevin Chapman ed un prospetto. In prima base la star Hosmer dovrebbe assicurare almeno 25 HR, così come Butler nel ruolo di DH.

Altro giovane molto promettente è Moustakas in terza base, mentre il ruolo di seconda base è ancora up in air, tra Giavotella e Getz. Alcides Perez completa gli interni nel ruolo di SS. In esterno, oltre all’atipico leadoff Gordon, ci sono Francoeur, dal quale non si sa se aspettarsi una stagione buona come il 2011 o una deludente come le due precedenti, e Lorenzo Cain, chiamato all’improbo compito di sostituire il partente Melky Cabrera.

L’uomo chiave
Jeff Francoeur. È il numero cinque del lineup, sta a lui dare protezione a Butler e Hosmer, e permettere a Moustakas di poter crescere senza troppe aspettative immediate. Se ripeterà la stagione scorsa Kansas può puntare anche al secondo posto.

Pronostico
Terzo posto e 75 vittorie.

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