Ottimo l'inizio di stagione per gli Yankees !

Questo inizio di stagione è stato decisamente inaspettato e sorprendente sotto molti punti di vista nell’AL East, ma, dopo una ventina di partite, le cose sembrano tornare alle aspettative di inizio campionato.

NEW YORK YANKEES

La prima mezza sorpresa è rappresentata dagli Yankees, come sempre ottima squadra, ma che molti vedevano indebolita dopo il ritiro di Pettitte che ha aperto un buco nella rotazione difficile da colmare e dopo il deludente mercato dell’offseason e che era data sfavorita nella corsa al titolo contro gli storici rivali di Boston.

I Bronx Bombers, però, hanno sorpreso con un inizio di stagione davvero buono che li vede, al momento, al comando della division con un record di 12W e 6L.

La buona partenza non ha però smentito del tutto i critici della squadra della grande mela; le vittorie sono infatti più merito di un attacco davvero esplosivo (in testa all’MLB per HR e SLG, al primo posto dell’AL per OBP) guidato dal solito A-Rod, la cui linea recita .370/.483/.826 (grazie a 5 HR e 6 doppi in meno di 50 turni, con più BB che SO) piuttosto che di un monte di lancio quantomeno rivedibile.

Partendo dall’attacco, oltre al già citato 3B, vi sono ben quattro giocatori a quota 6HR: Teixeira, che sta vivendo uno dei suoi migliori inizi di stagione; Granderson, rivelatosi fondamentale anche in alcune giocate difensive; Posada, impiegato principalmente come DH e, soprattutto, Russel Martin.

L’ex Dodger sta infatti giocando davvero benissimo e vanta una linea di tutto rispetto: .333/.410/.722, a cui vanno aggiunte due SB, per una produzione offensiva di tutto rispetto per la posizione di ricevitore. Se continuasse così si rivelerebbe davvero un acquisto fondamentale da parte di un front  office bersagliato dalle critiche per tutto l’inverno. Buoni anche gli inizi di Cano e del backup Chavez, che ha ben sostituito Rodriguez in terza quando necessario, non facendone sentire troppo la mancanza.

Deludenti invece Jeter e Gardner, in particolar modo il primo, dopo un’offseason che l’ha visto protagonista di una delle trattative di rinnovo più strampalate degli ultimi anni.

Il monte di lancio vede, come al solito, un ottimo Sabathia, con una ERA di 2.73, ma finora sfortunato, con una sola W (ed una L) in 5 partenze. Dietro di lui, si salva Burnett, partito tanto bene da iniziare a fugare le paure dei tifosi newyorchesi, ma rivedibile nelle sue ultime partenze.

Delude invece Nova, dopo un ottimo spring training, con pochi K e troppe BB per un’orrida ERA di 7.63, che scenderà di sicuro, vista la discreta dose di sfortuna avuta finora sulle palle messe in gioco dagli avversari, ma che non tranquillizza affatto Girardi, Cashman e tifosi pinstripe. Il vero problema della rotazione è pero Phil Hughes, atteso ad una stagione di conferma dopo il buon 2010.

La sua ERA in tre partenze è pari a 13.94, frutto di 16 punti subiti in 10 riprese e ben 4HR. Ciò che lascia perplessi è l’assoluta mancanza di stuff, con una fastball che ha perso oltre 3 miglia rispetto allo scorso anno. Al momento Hughes è in DL, ma per le sorti della squadra di NY è fondamentale che torni al più presto un lanciatore su cui fare affidamento, perché, per continuare i sogni di gloria, Sabathia, Burnett qualche volta, il giovane Nova e i veterani Garcia e Colon sembrano davvero troppo poco.

TAMPA BAY RAYS

Inizio traumatico per i campioni dell’AL East dello scorso anno, che vanno subito 0-6 prima di vincere una partita contro Chicago e perdono per infortunio la loro stella Longoria. La squadra della Florida ha poi ingranato, fino a portarsi sul record di 11W e 11L, a tre partite di ritardo da NY.

In questo caso il merito del rendimento della squadra è da attribuirsi principalmente al monte di lancio, bravo (e un po’ fortunato) in questo avvio di stagione. Price si conferma un ottimo partente, seppur con un calo dei K e si porta a casa 3W (e 2L) in 5 partenze. Shields ha numeri praticamente uguali al compagno, ma una sola W, frutto di un complete game lanciato in settimana.

Wade Davis è un sophomore, meno spettacolare dei compagni di reparto, ma che sta lanciando più che dignitosamente, facendo registrare due W e due L in stagione per ora. Il bullpen ha perso Soriano, ma ha trovato un Farnsworth in ottima forma almeno in quest’avvio di regular season, oltre a Joel Peralta e Juan Cruz.

L’attacco, invece, latita anche a causa dell’infortunio a Longoria dopo solo due partite e della sgradevole vicenda di Manny Ramirez, che ha preferito il ritiro dal baseball alla sospensione in seguito alla positività nei test antidoping. Sugli scudi è salito Sam Fuld, arrivato da Chicago, sponda Cubs, nell’affare che ha portato Garza nella windy city e installatosi nel ruolo di leadoff ed esterno.

Gonfiata da un po’ di fortuna, la linea di Sam recita al momento .365/.407/.541, oltre a 10 basi rubate e ad un’ottima difesa all’esterno (con un’incredibile presa contro i White Sox da vedere assolutamente) che ne fanno finora il miglior position player della squadra. Insieme a lui buona la stagione di Joyce, discreta quella del veterano Damon e di Kotchman mentre delude Zobrist, perseguitato dalla sfortuna in quest’avvio di regular season.

Fondamentale per le sorti dei Rays sarà il rapido ritorno in campo di uno dei più forti giocatori dell’intera MLB, per dare peso ad un attacco che sta segnando solo 3.5 punti a partita.

BOSTON RED SOX

I tifosi di Boston devono aver pensato ad un brutto sogno guardando la classifica dopo le prime 6 partite e vedendo la squadra data per favorita a vincere la divisione (e forse qualcosa di più) ancora a secco. Per fortuna delle loro coronarie, la serie vinta contro gli odiati Yankees ed un viaggio ad Ovest, solitamente ostico, ma che vede i Sox mettere in cascina 4W consecutive hanno riportato la squadra in linea di galleggiamento, a quota 9W e 11L.

L’attacco è guidato dal solito Pedroia, vera anima della squadra, costretto a saltare gran parte della scorsa stagione per infortunio. Insieme a lui, un incredibile Lowrie sta confermando quanto di buono fatto vedere nella seconda metà del 2010, battendo per ora .431/.455/.686. Nessuno si aspetta che finisca per battere .400, diventando un nuovo Ted Williams, ma se continuasse a fornire un elevato livello di produzione potrebbe essere per i Sox quello che è stato un paio di anni fa Zobrist, in grado di ricoprire quasi tutti i ruoli difensivi.

Discreto anche l’inizio di Youkilis, con un po’ troppi SO, ma anche tante valide da extrabase, al contrario del nuovo arrivato Gonzalez che deve ancora carburare.

La delusione, in Massachusetts, si chiama Carl Crawford. Lo strapagato free agent ha finora fatto pochissimo per ripagare tifosi e squadra ed è al momento titolare di una linea che recita .154/.205/.192, davvero inguardabile. Vista la sua carriera e gli ultimi anni in particolare è improbabile che continui così, ma occorre che ritorni in fretta quello visto con la casacca Rays, per far si che Boston non si giochi il potenziale vantaggio che aveva in termini di talento rispetto ai propri rivali divisionali.

Il monte di lancio vede il ritorno di un ottimo Beckett, con una scintillante ERA di 1.93, seguito dall’ormai affidabile Lester a 2.59. Anche il bullpen sta lanciando bene, con Papelbon nuovamente dominante, Bard e Jenks alla sua altezza, ma sfortunati in un paio di uscite che ne hanno rovinato i numeri.

Le buone notizie però si fermano qui, con un Buchholz più che deludente e punito dagli HR (ben 6 finora, contro i 9 di tutto il 2010), Lackey poco convincente e Matsuzaka altalenante: a tratti intoccabile (ultime due partenze davvero molto buone) e a tratti lanciatore da homerun derby (si veda l’uscita contro Tampa, con 7 punti subiti in due riprese).

TORONTO BLUE JAYS

I canadesi sono partiti discretamente, portandosi sul record di 5-2 nella prima settimana di gioco, ma finendo al 9-12 attuale. Come lo scorso anno, l’attacco è guidato da Jose Bautista, già a quota 7HR e ben 17 BB. Schierato come esterno destro, il 31enne ex-Pirates sta confermando quanto di buono fatto vedere la scorsa stagione, terminata con 54HR, 124RBI e 100BB, ponendosi come cardine del lineup canadese.

Bene anche Jayson Nix e Yunel Escobar, 3B e SS, con una discreta media di arrivi in base, tallone d’achille lo scorso anno per i Jays.

Ottimo anche l’inizio del rookie Arenciba, che ha già battuto 3HR per una linea di tutto rispetto che recita .260/.327/.560. Il suo problema sono finora stati i troppi SO, ma con più esperienza alle spalle e lavorando sul suo approccio è probabile che sia in grado di limitarli, nonostante già nelle Minors fosse un battitore piuttosto aggressivo che rimaneva spesso al piatto.

Deludenti invece Lind e i nuovi acquisti dall’AL West, Rivera e Rajai Davis, con il secondo che, da leadoff, non è riuscito a prendere nemmeno una base per ball.

Il monte, come da tradizione, si sta comportando degnamente, guidato da Ricky Romero (3.12 ERA), seguito dal rookie Drabek (3.00) e da Jesse Litsch (3.16). Male invece Cecil, che ha mostrato poco controllo ed una propensione ai fly che gli è già costata 4HR ed una ERA pari a 6.86. Il bullpen sta facendo un discreto lavoro, con Villanueva, Rzepczynski, Frasor, Camp ed il closer Rauch che vantano la terza ERA di reparto nell’AL.

BALTIMORE ORIOLES

Al contrario di Boston, i colleghi del New England sono partiti molto bene, vincendone 6 delle prime 8, ma dovendosi poi piegare a Rangers, Yankees ed Indians per finire le prime venti gare a quota 8W e 12L. E’ un inizio comunque da salvare se si pensa al record dello scorso anno e i progressi iniziano a vedersi in casa Orioles, grazie ad un mix di giovani e veterani.

In generale l’attacco subisce troppi SO e prende ancora poche BB, ma Matt Wieters sembra diventare ciò che in molti si attendevano da lui, con un buon inizio di stagione che lo pone al secondo posto dell’AL come utilità alla squadra dietro al solo Martin di NY, per di più con il 50% di corridori eliminati sulle basi. Sorprendente poi Robert Andino, utility della squadra (ha giocato in SS, 2B e all’esterno), che con un’ottima difesa ed una buona disciplina al piatto sta trovando sempre più spazio nel lineup.

Buono anche l’inizio del veterano Roberts, la cui difesa appare in calo rispetto ai suoi standard, ma che compensa con prove positive in attacco, con 14 RBI che ne fanno il leader di categoria della squadra (e primo a pari merito con Robinson Cano nell’AL). Sta deludendo un po’ il trio di nuovi acquisti, con Guerrero che non è ancora riuscito a prendere una BB, Derrek Lee con 3 sole valide da extrabase (1HR e due 2B) e Mark Reynolds, che come al solito subisce troppi SO (ben 20 finora) e che mostra una difesa fin troppo allegra in 3B, con 4 errori (tre di tiro) ed una media difensiva sotto quota .900.

I lanciatori non stanno sfigurando, visto l’alto numero di giovani, ma non sono ancora di sicuro una rotazione da contender, con l’ultima ERA dell’AL (anche se solo di poco peggiori rispetto ai blasonati Red Sox).

Sono partiti bene il rookie Britton, che non sta facendo registrare molti K, ma che mostra ottime doti da groundballer, anche se la difesa non lo sta aiutando troppo. Vanno comunque registrate le 3W già in cassaforte e una discreta ERA di 3.16. Bene anche il solito Guthrie e Tillman, veramente sfortunato in questo avvio di stagione. Nel bullpen positivi Uehara ed Accardo, non bene il closer Gregg, ex di Toronto, con notevoli problemi di controllo in questo avvio di stagione.

 

Dopo un inizio anomalo la situazione che si delinea sembra quella profilata prima dell’opening day, con le tre squadre più forti a giocarsi il titolo divisionale e forse una Wild Card che negli ultimi anni è sempre arrivata dall’Est per l’American League.

Nessuna delle tre squadre sembra però in grado di fare il vuoto al momento, gli Yankees a causa dei troppi guai alla rotazione, i Rays per via di un attacco che zoppica e zoppicherà almeno fino al ritorno di Longoria e Boston potenzialmente la migliore sulla carta, ma che deve scontare una partenza ad handicap e qualche dubbio sulla rotazione (in particolare su Buchholz).

 

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