No-hitter per Roy Halladay

Con le due Championship Series al via (gara-1 tra Rangers e Yankees è finita da qualche ora), ecco un breve recap di quanto si è visto nel primo turno dei play-off in MLB: questo articolo esce in comprensibile ritardo per i ben noti problemi del sito e si limiterà ad una veloce panoramica sulle prime quindici partite di questa post-season.

In generale è stato un turno abbastanza divertente che ha regalato due sweep quasi annunciati alla vigilia e altre due serie molto combattute e ricche di episodi significativi: la sfida tra Tampa Bay e Texas si è protratta fino alla quinta gara, evento che in American League non si verificava dal 2005, mentre San Francisco e Atlanta hanno dato vita a quella che è stata probabilmente la più emozionante sfida, una contesa decisa da una sola run di scarto in tutte le quattro partite disputate.

New York Yankees – Minnesota Twins 3-0

Per la quarta volta consecutiva negli ultimi otto anni, gli Yankees hanno avuto la meglio sulla squadra di Minneapolis, già superata con identico punteggio 12 mesi fa: i ragazzi di Gardenhire non sono riusciti a sfruttare il fattore campo favorevole, arrivando all’appuntamento più importante della stagione con una rotazione corta e un lineup in pieno slump.

La prima sfida vede opposti i due aces mancini della rotazione, C.C. Sabathia e Francisco Liriano: chi si aspetta una partita chiusa e dal punteggio basso, però, rimane deluso visto che entrambi i pitcher si dimostrano tutt’altro che intoccabili.

È la squadra di casa a colpire per prima, costruendo un vantaggio di 3-0 dopo tre riprese grazie anche al fuoricampo di Michael Cuddyer: la risposta dei campioni non si fa attendere e il triplo di Curtis Granderson nel sesto fa entrare le due runs del sorpasso, 4-3.

A salvare Liriano dalla sconfitta ci pensa, nella parte bassa della ripresa, il rookie Danny Valencia, che conquista un BB a basi piene che porta a casa il punto del pareggio: l’equilibrio, però, dura poco visto che nel settimo il fuoricampo da due di Mark Teixeira contro Jesse Crain fissa il punteggio sul 6-4, risultato messo in ghiaccio senza troppi problemi dai rilievi newyorkesi fino alla fine. Mariano Rivera conquista la sua 40sima salvezza ai play-off.

Il secondo match, che vede di fronte Carl Pavano e Andy Pettitte, non si differenzia molto dal primo: due sac-fly di Valencia e A-Rod, nel secondo e quarto inning rispettivamente, sbloccano il punteggio, prima che il fuoricampo di Lance Berkman regali il vantaggio a New York nella parte alta del quinto inning.

I Twins rispondono l’inning successivo con il solo-shot di Orlando Hudson, ma per il secondo giorno consecutivo gli ospiti allungano nel finale: Berkman e Jeter nel settimo, e Granderson nel nono, battono i tre RBI che chiudono il match e regalano il vantaggio 2-0 nella serie.

Rivera conquista la seconda save in altrettante partite, suggellando la 19 vittoria in post-season del compagno Pettitte.

Decisamente meno incerta la terza e decisiva partita: Phil Hughes sforna un’eccellente partenza da sette shutouts e quando scende dal monte i suoi compagni vantano un confortevole vantaggio di 6-0, frutto di una brutta prova del rivale Brian Duensing e dei due HR di Marcus Thames e Nick Swisher.

Minnesota prova la rimonta disperata nell’ottavo, segnando la prima run dell’incontro e riempiendo le basi con 1 solo out: Girardi non rischia e sostituisce Kerry Wood con gli altri due rilievi Logan e Robertson che bloccano sul nascere il tentativo dei Twins di riaprire il match, fissando il risultato finale sul 6-1 per i padroni di casa.

Texas Rangers – Tampa Bay Rays 3-2

Rangers e Rays sono stati protagonisti della prima serie nella storia a registrare solamente vittorie esterne: il team di Ron Washington, in vantaggio 0-2 nella serie e con due match casalinghi a disposizione ha rischiato di gettare al vento il passaggio del turno, ed è stata necessaria l’ennesima gemma di Cliff Lee in gara-5 contro David Price per concretizzare la prima vittoria di una serie di play-off per i texani.

La sfida si apre con l’atteso duello tra Price e Lee, con quest’ultimo che domina il lineup di Tampa Bay, dopo un primo inning difficile: per lui, alla fine, 5 hits e 10 SO con una sola run concessa, frutto del fuoricampo di Ben Zobrist nel settimo.

L’attacco degli ospiti si mette in moto già nella parte alta del secondo inning e grazie ai fuoricampo di Bengie Molina e Nelson Cruz, mette a referto cinque runs in quattro inning consecutivi; il finale fila via liscio per i Rangers, nonostante le due walks con cui il closer Neftali Feliz apre il nono inning.

Il secondo atto della serie mantiene un copione quasi identico al primo, con il mancino C.J. Wilson impeccabile contro un attacco, quello dei Rays, che pare assolutamente incapace di battere con continuità: un errore di James Shields e il solo-shot di Ian Kinsler regalano il doppio vantaggio ai texani dopo quattro inning.

La ripresa successiva il match si chiude: con 2 men on, Michael Young viene chiamato salvo dopo un controverso check-swing sul conto di 2-2 e il lancio successivo spedisce il lancio di Chad Qualls sulle tribune del Tropicana Field. Il successivo RBI-single di Kinsler arrotonda il punteggio su un tennistico 0-6.

Matt Garza (MVP dell’ALCS del 2008) e Colby Lewis si sfidano ad Arlington in quello che è il primo match-point per i Rangers: dopo due partite a senso unico, il terzo match si rivela ben più interessante, venendo deciso quando entrambi i partenti sono già sotto la doccia.

Mitch Moreland regala il primo vantaggio ai Rangers nel terzo inning segnando sull’RBI groundout di Elvis Andrus; l’attacco degli ospiti si sveglia, finalmente, nel sesto quando è un RBI-double di B.J. Upton a mandare a casa Dan Johnson, pareggiando il risultato.

Il fuoricampo dello scatenato Ian Kinsler riporta avanti Texas l’inning successivo, ma a 6 out dall’eliminazione il lineup di Tampa Bay si risveglia dal torpore: nell’ottavo, due singoli di Carlos Pena e John Jaso, ribaltano il parziale, dando ai Rays il primo vantaggio di tutta la serie.

Nell’ultimo inning, poi, i tre HR di Pena (2-runs shot), Crawford e Cruz servono solo ad incrementare il punteggio fino al 3-6 finale.

Gara-4 vede la sfida tra Tommy Hunter e Wade Davis e, soprattutto, una convincente vittoria esterna della squadra della Florida, che annulla anche il secondo match-point casalingo dei texani.

Evan Longoria e Carlos Pena trascinano il lineup degli ospiti a suon di XBH (doppio e HR per il terza-base, triplo e doppio per il compagno) e dopo cinque inning il boxscore recita 0-5: i padroni di casa provano la rimonta nel sesto, ma il terzo fuoricampo in quattro gare di Nelson Cruz e il doppio di Moreland servono solo a rendere meno doloroso il parziale.

Rafael Soriano, con 3 runs di margine, conquista una comoda salvezza nel nono inning.

La serie ritorna in Florida mandando in scena il re-match della prima sfida tra Lee e Price: il mancino ex-Phillies si conferma imbattibile lanciando un complete game da 6 hits, 1 ER e 11 SO, senza concedere nemmeno una BB agli avversari.

David Price è invece protagonista di una discreta partenza, ma incappa in due ingenuità difensive coprendo la prima-base che permettono ai corridori dei Rangers si segnare per ben due volte dalla seconda base su un groundout.

In mezzo a questi due episodi Tampa Bay raggiunge il pareggio sull’1-1 grazie al singolo di Zobrist nel terzo, prima che il catcher Kelly Shoppach sbagli un tiro permettendo a Nelson Cruz di giungere salvo a casa riportando avanti i suoi.

La partita rimane in precario equilibrio fino al nono inning, sul punteggio di 3-1 per Texas prima che il fuoricampo da due punti di Kinsler (il terzo nella serie) mandi i titoli di coda sulla serie.

Philadelphia Phillies – Cincinnati Reds 3-0

Impossibile non parlare della serie tra Philadelphia e Cincinnati senza iniziare dal capolavoro di Roy Halladay, che piazza un no-hitter all’esordio nella post-season: la forza della rotazione dei finalisti del 2009 era stata ampiamente pubblicizzata alla vigilia, ma in pochi potevano prevedere un così netto dominio contro cui poco o nulla hanno potuto i battitori dei Reds. Meritevole di una citazione a parte, anche il complete-game shutout di Cole Hamels a completamento di uno sweep mai in discussione.

Cronaca brevissima per il primo atto della serie: Edinson Volquez e Roy Halladay rimangono in campo, insieme, solamente per i primi due inning scarsi del match visto che il partente di Cincinnati elimina appena cinque dei primi 11 battitori affrontati e chiude con 4 ER in 1 e 2/3 IP.

Chase Utley, Shane Victorino e lo stesso Halladay battono i 4 RBI che decidono, di fatto, il match già nel secondo inning: le rimanenti sette riprese sono pura formalità per il lineup dei padroni di casa, con l’attenzione tutta rivolta alla performance del “Doc” sul monte.

Una BB all’esterno Jay Bruce nel quinto inning gli nega un clamoroso perfect game che diventa comunque un no-hitter dopo appena 104 lanci.

Decisamente più combattuto il secondo atto della serie, che vede di fronte due veterani come Bronson Arroyo e Roy Oswalt: dopo quattro lanci, Brandon Phillips porta in vantaggio gli ospiti grazie ad un fuoricampo e l’inning successivo è Laynce Nix a raddoppiare il distacco segnando dopo 2 errori di tiro e un lancio pazzo di Oswalt.

Il solo-shot di Bruce nel quarto e la sac-fly di Joey Votto nel quinto portano il margine di Cincinnati a quattro lunghezze, ma nella parte bassa del quinto il match cambia improvvisamente volto.

Due errori difensivi riempiono le basi per i padroni di casa che, con due out, mandano al piatto il pericoloso Utley: il singolo del seconda-base dimezza lo svantaggio, ma Arroyo è bravo a limitare i danni mandando K Ryan Howard.

Ma i problemi per i Reds sono appena iniziati: l’inning seguente Jayson Werth accorcia ulteriormente il distacco segnando dopo 2 HBP e una BB a basi cariche dei due rilievi Arthur Rhodes e Logan Ondrusek.

Sul punteggio di 3-4, Dusty Baker manda il mancino cubano Aroldis Chapman sul monte nel settimo: dopo aver colpito Chase Utley, manda SO Howard, ma sulla successiva grounder di Werth lo stesso Utley viene chiamato salvo in seconda dopo una decisione controversa.

Decisione che si rivelerà determinante pochi istanti dopo, quando la flyball di Jimmy Rollins viene persa da Bruce in difesa e Phillips manca la presa in relay permettendo ad entrambi i corridori di segnare ribaltando il risultato: il seguente RBI force-out di Carlos Ruiz porta il vantaggio dei padroni di casa sul 6-4.

L’RBI-single di Werth nell’ottavo serve solo per le statistiche, prima che Brad Lidge conquisti una comoda salvezza nel nono.

Philadelphia non perde tempo e chiude la pratica qualificazione alla prima occasione, trascinata da una prova superba di Cole Hamels, che concede appena 5 valide in nove, ottimi, innings: a farne le spese è Johnny Cueto che concede appena 1 ER e 5 hits in cinque positivi innings.

Il punteggio viene sbloccato dall’ennesimo errore della difesa dei Reds nel primo, con Polanco che segna dopo il tiro sbagliato di Orlando Cabrera; l’altra emozione del match la regala Chase Utley con il solo-shot nel quinto che fissa il risultato sul definitivo 2-0.

San Francisco Giants – Atlanta Braves 3-1

La sfida tra le ultime due qualificate, in ordine cronologico, alla post-season del 2010 è stata la più emozionante e meritava, probabilmente, di finire in cinque gare: un match finito agli extra-innings e ogni vittoria è stata decisa da una sola run di scarto, a testimonianza dell’equilibrio.

A festeggiare, alla fine, è San Francisco che vince con merito una serie decisa da qualche svista arbitrale e clamorosi errori in difesa.

In gara-1 sono Tim Lincecum e Derek Lowe a sfidarsi, un giorno dopo il no-hitter di Halladay: il pitcher dei padroni di casa decide di provare a rubare la scena al lanciatore di Philadelphia e completa uno shutout da 2 hits, 1 BB e ben 14 K. Anche per lui si tratta del debutto ai play-off.

I due attacchi sono relegati ai ruoli di comparsa, visto che anche il veterano Lowe non concede praticamente nulla, a parte un paio di situazioni rischiose: la svolta del match avviene nel quarto inning con il rookie Buster Posey che apre la parte bassa trovando il singolo a sinistra.

Sul successivo SO del compagno Pat Burrell, il suo tentativo di rubata viene colto dal catcher di Atlanta McCann che lancia in seconda per quello che appare un comodo out: non è di questo avviso l’umpire che, sbagliando, chiama salvo il corridore.

Dopo l’eliminazione di Juan Uribe, è Cody Ross a battere il singolo decisivo che manda a casa Posey in quella che rimarrà l’unica run del match.

Matt Cain e Tommy Hanson si sfidano nel secondo atto della serie, ma nessuno dei due sarà coinvolto nella decisione finale: i padroni di casa partono fortissimo, sbloccando il risultato già nel primo inning grazie al 3-runs HR di Burrell.

Lo stesso Cain trova, la ripresa successiva, l’RBI-single che porta il punteggio sul 4-0 per i Giants, battendo quello che sarà l’ultima run dei padroni di casa nel match; Atlanta fatica a rispondere, ma con la complicità dell’errore di Burrell, Derrek Lee arriva a casa dopo il singolo di McCann nel sesto.

Il 4-1 resiste fino all’ottavo quando è ancora la coppia Lee-McCann a colpire con due singoli consecutivi che mettono gli uomini agli angoli con zero out: la fortuna aiuta gli ospiti quando la debole grounder di Melky Cabrera coglie impreparato Pablo Sandoval in terza che sbaglia il tiro permettendo a Lee di giungere salvo a casa.

Dopo il bunt di Brooks Conrad che avanza i due corridori in posizione punto, arriva il gran doppio di Alex Gonzalez che impatta il match sul 4-4, risultato che rimarrà invariato fino al decimo inning.

Nella parte bassa della ripresa, sono i padroni di casa ad avere una clamorosa occasione per chiudere il match quando Posey si presenta al piatto con le basi piene e 1 solo out; la grounder del giovane catcher, però, viene girata dalla difesa dei Braves in un fondamentale 6-4-3 double-play che manda il match all’undicesimo.

A porre fine alla partita ci pensa Rick Ankiel che spedisce un lancio di Ramon Ramirez direttamente nelle acque della baia, prima che Kyle Farnsworth chiuda senza problemi nella parte bassa della ripresa.

Anche il terzo capitolo della serie vive un epilogo drammatico nel finale: Jonathan Sanchez e Tim Hudson sono protagonisti di due eccellenti partenze, con il primo che porta un no-hitter fino al sesto, quando proprio Hudson spezza la magia con un singolo a destra.

Il partente di Atlanta, dal canto suo, non demerita, chiudendo con 7 solidi innings e una unearned run concessa nel secondo dopo che il seconda-base Brooks Conrad lascia cadere il pop di Cody Ross permettendo a Mike Fontenot di segnare dopo un triplo.

Con il punteggio inchiodato sullo 0-1, nella parte bassa dell’ottavo il PH Eric Hinske spedisce un lancio di Sergio Romo oltre le tribune a destra regalando il vantaggio ai suoi nel delirio del Turner Field.

La gioia, però, dura poco, visto che nel nono inning, Craig Kimbrel, closer d’emergenza dopo l’infortunio di Billy Wagner, elimina due battitori ma ne mette in base altrettanti: con il pericoloso Aubrey Huff al piatto, Bobby Cox si affida al mancino Mike Dunn che concede il singolo del pareggio al prima-base avversario.

Il vero dramma, però, si materializza pochi istanti dopo, quando la grounder battuta da Posey passa tra le gambe di Conrad (al terzo errore della serata) permettendo ai Giants di ritornare in vantaggio; leadership che il closer Brian Wilson non spreca convertendo la preziosa salvezza.

Con le spalle al muro, Bobby Cox manda ancora Derek Lowe sul monte in gara-4 contro il rookie mancino Madison Bumgarner: il match è ancora una volta un pitchers’ duel con il risultato fermo sull’1-0 dopo cinque innings, grazie alla sac-fly di McCann nel terzo.

Nel sesto Cody Ross e il solito McCann battono due solo-shots che non cambiano l’inerzia del match: il fuoricampo dell’esterno dei Giants è la prima valida concessa da Lowe nella gara.

La svolta del match arriva puntuale la ripresa seguente: dopo il primo out, Lowe concede due walks e un infield-hit, riempiendo le basi prima di essere sostituito da Moylan e Venters che fanno entrare due runs dopo un paio di errori dello SS Alex Gonzalez e la seconda chiamata errata degli arbitri contro Atlanta.

Brian Wilson incamera la seconda salvezza nella serie nonostante le due walks concesse nel nono, mandando i Giants alle Championship Series contro Philadelphia e chiudendo la lunga e gloriosa carriera di Cox come manager dei Braves.

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