Una nuova stagione NBA è finalmente alle porte, e come ogni anno non si può non ripartire da dove ci eravamo lasciati: da un perentorio 4-0 Warriors sui Cavs di Lebron, dal terzo titolo gialloblu in 4 anni, da un dominio sulla Lega così netto come non si vedeva da decenni, perchè perfino il secondo three-peat di MJ era stato più combattuto di quest’ultimo biennio Golden State.

Vedere grosse novità in merito alla lotta per il titolo, è più un auspicio che una certezza: Houston rischia di non essere tatticamente più capace di impensierire i campioni, Boston forse si, i Thunder chissà.

Ma se ci dimentichiamo per un attimo la questione Warriors, la nuova stagione ha in realtà tutte le carte in regola per portare nella Lega una bella ventata di freschezza: la scommessa di Kawhi a Toronto, (almeno) 3 nuovi rookie sensazione come Ayton, Doncic e Young, e soprattutto il nuovo Lebron in maglia gialloviola, rigenerato dalle nuove sfide e dal nuovo supporting cast dove la discutibile pattuglia di veterani in realtà non è altro che una cortina fumogena per lanciare con le spalle coperte tutta una serie di giovani di ottime speranze.

Kuzma, Hart, Ball e Ingram avranno quest’anno praterie sconfinate in cui correre e tirare smarcati, beneficiando degli spazi e degli assist al bacio del Chosen One, che al momento predica pazienza e benevolenza, a gennaio vedremo…

Ma non solo: a Est sono attesi i progressi di Sixers, Pacers e Bucks, tutti attesi ad uno step successivo che potrebbe facilmente proiettarli in ottica di finali di conference. A Ovest, invece, mentre si attende la fine della telenovela (o meglio della pantomima?) Butler, c’è curiosità di verificare i progressi di Mavs e Pelicans, certi sulla carta ma tutti da dimostrare nella pratica. Senza dimenticare, ovviamente, i San Antonio Spurs di DeMar DeRozan e di un coaching staff che dovrà ancora una volta fare miracoli per riportare la gloriosa franchigia del Texas ancora una volta ai playoffs.

Paradossalmente, dunque, questa potrebbe essere una stagione in cui dei Warriors si parlerà abbastanza poco: salvo sorprese, ci si ricorderà di loro verso marzo – aprile, con la consapevolezza che anche il loro ciclo si sta avviando, se non alla conclusione, verso un punto di svolta.

Si vocifera ormai insistentemente di un Durant pronto a ripartire la prossima estate alla ricerca di una nuova sfida, mentre il salary cap continua lentamente ma inesorabilmente a stringere il cappio intorno alle possibilità di manovra di Myers in vista dei prossimi rinnovi.

Insomma, potrebbe anche essere l’ultimo anno della dinastia Warriors, dopo tutto, il che per la Lega non sarebbe affatto un male. Comunque vada, come sempre, noi saremo qui a raccontarvelo: buona stagione NBA a tutti!

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