Lo Chef (Curry) ha servito un piatto lungo tutta una stagione ed è piaciuto proprio a tutti, tanto da ricevere l’unanimità.

A qualcuno però il boccone non è andato del tutto giù, così come per il reality, tre “giudici” hanno deciso di andare a fondo per cercare il “solito colpevole”, anche quando c’è una totalità di consensi, in questo caso positivi.

Chiariamo subito che l’unanimità per definizione è assoluta concordanza di opinioni all’interno di un gruppo di persone o di un organo collegiale.

Proprio questa “assoluta concordanza” che, ha stupito sì, ma ha anche fatto storcere il naso a qualcuno. Tra questi il primo, pronto a saltare sulla palla a due è stato il giudice McGrady (nota: ha vinto tanti titoli MVP quanti anelli) dicendo che questa unanimità è la prova di una lega “annacquata” (watered-down), probabilmente riferendosi ad una minore competitività della lega, che sia vero o no ci vorrebbe più tempo per discuterne.

In ogni caso, ad oggi, i giocatori che possono o potrebbero competere con Curry non si contano sulla dita di due mani ma ciò non toglie che non sia una lega competitiva, si po’ dibattere sul livello inferiore ed è qui che il giudice Barkley riceve l’assist da McGrady per due punti facili.

Barkley viene chiamato al The Dan Patrick Show ed è un fiume in piena, però del titolo di MVP non parla molto, per lui come per T-Mac questo titolo è frutto di una delle più brutte NBA che abbia mai visto (the NBA is the worst I’ve ever seen it).

Il colpevole principale per Charles sono i “giovani” (mi sembra di averla già sentita, ma siamo in Italia o in USA?!?). Questi giovani colpevoli di non fare sufficienti anni in college per imparare a giocare a basket, soprattutto, continua dicendo, non aiutano le squadre in difficoltà al draft.

La mia domanda sorge spontanea, ma Kobe? Lo stesso T-Mac che gli ha fornito l’assist? Howard (forse a lui un paio d’anni di college avrebbero fatto bene, non tanto per il gioco quanto per la testa)? Il giudice James? Tutti questi giocatori il college non l’hanno nemmeno visto col binocolo e hanno scritto, stanno scrivendo la storia del gioco.

Perciò dire che sia la peggiore NBA mai vista, penso sia errato, dire che tecnicamente sia cambiata è un altro discorso, in questo momento ci sono poche “super star” e tanti bravi giocatori, con Barkley c’erano tante “super star” e diversi bravi giocatori, non si può pretendere di avere sempre altissimi livelli individuali, come per tutto e tutti gli sport c’è un cambio generazionale e bisogna accettarlo per quello che è.

Un cambio che il giudice James vorrebbe fare, sarebbe aggiungere un’altra categoria di votazione con il titolo di MVP, ossia Best Player. Il quattro volte MVP, che non è andato al college da giovane, ha dichiarato che dovrebbe esserci una distinzione tra chi è importante (valuable) e chi è il migliore (best).

Vero, gli highlights di Curry sono più per quello che fa in attacco che in difesa ma se andiamo a vedere le statistiche della stagione regolare appena conclusa, abbiamo 169 rubate di Curry contro le 104 di James, certamente l’attività sotto canestro non può essere comparabile e su ogni cosa, il fisico di Curry non permette di fare tutto quello che fa James sul campo.

Quello che ha fatto e sta facendo Steph è più che valuable e, a mio parere, il titolo è più che meritato anche per il contesto in cui gioca e per quello che ha ottenuto con a Golden State, tutto il resto è mera invidia che tu sia il Re, il T-Mac o il Barkley di questo mondo, dopo tutto se non ti piace lo Chef e la sua cucina, di ristoranti ce ne sono tanti.

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