La Finale dei Mondiali di calcio è stata una sfida tra l'argentino Papa Francesco e il tedesco Papa emerito Joseph Ratzinger

La Finale dei Mondiali di calcio è stata una sfida tra l’argentino Papa Francesco e il tedesco Papa emerito Benedetto XVI. Il Corriere della Sera immortala il trionfo tedesco su Messi con Joseph Ratzinger che felice alza la coppa al cielo.

Ciao 2014,

sei stato l’anno secondo dell’incredibile coabitazione in Vaticano di due Papi, mentre altri due, gli amati Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II sono stati canonizzati. Papa Francesco continua nel suo tentativo di riformare la Chiesa, anche se da certi ambienti di Curia si levano venti reazionari contro un Vescovo di Roma poco amato dai tradizionalisti attenti quanto alla sostanza quanto alla forma e al simbolo.

Sei stato l’anno di un altro cambio di governo, via Letta nipote dentro il giovane Matteo Renzi, con i suoi 80 euro e il 40,8 % alle Europee. Ha in mano il paese, adesso o mai più, ha accoltellato Letta alle spalle ma la sua verve ha ancora la fiducia di buona parte del paese. Jobs Act, Italicum e riforma del Senato tra i provvedimenti di cambiamento di un paese che in un modo o nell’altro, ma non è un dettaglio il come, ha comunque bisogno di reagire ad una crisi morale e politica profonda.

Sei stato l’anno della crisi in Ucraina, di Putin nostalgico sovietico che si è preso con le armi la Crimea, di un volo aereo Malaysia scomparso nel nulla, bissato da un altro pochi giorni fa, del virus Ebola che ci ricorda di come non basta avere un potente smartphone in tasca perchè la modernità non cancelli del tutto piaghe che sembravano appartenere al Medioevo.

Sei stato l’anno non ancora della crisi economica superata, non ancora del terrorismo islamico superato, vedi il rapimento di 276 giovani studentesse in Nigeria da parte di Boko Haram ma soprattutto per colpa dell’Isis, nuovo supposto stato islamico tagliagole, l’ultima seria minaccia e la più grave dai tempi di Bin Laden. La globalizzazione dell’impoverimento e della paura continua.

Sei stato l’anno dei minimi storici per Obama, preso dall’Isis fuori e da un rigurgito razzista dentro, da Ferguson ai poliziotti di NY uccisi. Il suo astro sembra calare mentre i Clinton e i Bush si scaldano verso il 2016 per uno spaventoso deja-vu.

Sei stato l’anno di un altro ribollimento estivo delle tensioni in Israele e del no del popolo scozzese all’indipendenza che ha salvato l’integrità del regno di sua Maestà Elisabetta e probabilmente i confini costituiti di tante realtà dove spingono stupidi regionalismi.

Sei stato l’anno infine dei Mondiali di Calcio. Per noi una brutta storia, azzannati dai denti di Suarez sulla carne viva di Chiellini, una tristezza infinita non sopravvivere al girone per la seconda volta consecutiva. In finale c’è stato il derby dei due Papi, la Germania è stata più squadra e dopo aver umiliato per 7-1 il presuntuoso Brasile padrone di casa ha vinto sull’Argentina e sul quel Messi che non ha ancora oscurato l’ombra di Diego che un Mondiale lo vinse da solo. Ci è andato vicino.

Per gli sport USA ? Ecco le 10 foto con le 10 storie da ricordare nei tre sport pro principali per questo 2014.

The catch of the year. Con una mano, cadendo all'indietro per un TD, Odell Beckham Jr. ha fatto gridare al miracolo

10. The catch of the year. Con una mano, cadendo all’indietro per un TD, Odell Beckham Jr. ha fatto gridare al miracolo. Rookie sensazione per i New York Giants, il prossimo elettrizzante wide receiver NFL.

 

9.

9. Alla fine l’hanno spuntata i Dallas Cowboys. E’ stata la rivalità divisionale più entusiasmante, Chip Kelly col suo attacco veloce non riporta Philadelphia ai playoff ma ha perso una battaglia a testa alta. A Tony Romo ora il compito di non deludere ancora una volta Dallas down the stretch . How ’bout them Cowboys ?!

 

As

8. Cambio al vertice per la NBA. Dopo 30 anni di regno Stern, divenuto oramai sinonimo della lega stessa, un altro avvocato ebreo newyorchese al comando, poi dici delle transizioni democratiche in Italia. Che gestisca bene il nostro amatissimo giocattolo, ci teniamo troppo a quel logo dietro le sue spalle.

 

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7. Non è un semplice scorrere la lista verso l’alto, è Kobe ed è Michael, sono le due generazioni del basket NBA,il terzo è LeBron. Kobe supera i 32.292 punti in carriera del suo idolo, ora è terzo all-time dietro Kareem e Karl Malone. Lo ha superato anche nei cuori dei tifosi ? No, Michael non lo supererà mai nessuno, ma proprio per questo il ragazzo cresciuto in Italia è speciale. Ha saputo avvicinarsi più di tutti al suo gioco. Grande Kobe.

 

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6. Questa ragazza godeva allegramente dei benefici di frequentare il letto di un riccone, tal Donald Sterling , fino al giorno in cui è apparsa sui media una registrazione in cui il proprietario dei Clippers, di cui era l’amante, vaneggiava ben oltre il limite del razzismo. “Non devi portare i neri alle mie partite,  ci puoi andare a letto, ma mi disturba che tu renda pubblica la tua frequentazione con dei neri.” Apriti cielo, è intervenuto anche il Presidente Obama ma bastava la sentenza di LeBron e di tutti i colleghi. Così finisce l’era del più ridicolo proprietario della storia NBA.

 

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5. Tim Duncan strappa la palla e il titolo NBA dalle mani di LeBron. E’ la fine di un’era per Miami, è  la consacrazione di una dinastia lunga per i San Antonio Spurs. Non è stato bello come nel 2013 perchè Miami si è sciolta alla distanza, per noi italiani è il primo titolo. Bravo Marco, te lo sei meritato.

 

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4. E’ probabilmente la più grande prestazione per un pitcher nella storia per una post-season, poi nelle World Series si fa anche meglio. Record di 2-0, una salvezza, 0.43 ERA, Madison Bumgarner ha riportato i San Francisco Giants sul tetto del mondo con una prestazione da annali del gioco. ’10, ’12 e ’14, la dinastia degli anni pari dalla Baia.

 

3.

3. Che bello quando un campione milita soltanto per una squadra, che bello onorare un grande del gioco che si ritira, bello tutto, ma quando si parla di New York Yankees tutto diventa ancora più grande. E’ vera leggenda Derek Jeter, al di là di tutti i numeri collezionati in carriera, è stato un esempio oltre che un talento come shortshop e battitore nella parte alta del lineup. Allo Yankee Stadium è già pronta un’altra statua, la storia comincia solo adesso.

 

2.

2. Mi dispiace per Peyton Manning, non se lo merita. Un Super Bowl che è diventato un incubo per colpa della difesa di Seattle. I Seahawaks hanno vinto per la prima volta contro uno dei più grandi QB della storia, probabilmente il migliore. Hanno semplicemente giocato meglio e il loro reparto difensivo è da leggenda. Non è finita qua Peyton, lo sbilanciamento di 5 a 1 tra titoli di MVP e Super Bowl portati a casa è ancora troppo largo.

 

1.

1. E’ l’icona del basket e degli sport USA, con Messi e Cristiano Ronaldo dello sport mondiale, quindi è ovvio che ogni suo movimento vada in copertina. LeBron James torna a casa, adesso proverà a vincere un titolo con i Cleveland Cavs. Con lui Kevin Love e Kyrie Irving, i nuovi Big Three alla conquista del mondo. Vedremo come andrà a finire però non c’è dubbio che abbia fatto bene, non doveva mai andare a Miami e si è fatto perdonare. Bentornato a casa figliol prodigo.

 

Auguri di buon anno a tutti !

 

 

 

 

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