Ma cos'è questa foto: uno scherzo? Un fotomontaggio?

L’incredibile è avvenuto.
I Dallas Mavericks, una squadra che ad inizio anno era data a stento nei playoffs da molti opinionisti in quanto troppo vecchia, troppo lenta e soprattutto troppo soft nei momenti che contano, sono campioni NBA.

E con pieno merito.

Sconfiggendo nell’ordine una squadra fisica come i Blazers – che alla fine sono stati i loro avversari più duri nella post season – i campioni in carica di Los Angeles, i giovani leoni di Oklahoma ed infine i 3 amigos di South Beach ed i loro talenti.

Cos’è successo in questi 8 mesi di campionato per arrivare ad un risultato così inaspettato, ma al tempo stesso così netto e meritato?

Poche semplici cose…

– Dirk Nowitzki, quello delle Finali 2006, quello dei Playoffs 2007 contro i Warriors, è diventato uno dei giocatori più clutch della storia dei Playoffs
– Jason Kidd a 38 anni ha tenuto in difesa contro Kobe Bryant, Russell Westbrook e Dwyane Wade
– Shawn Marion ha preso il posto in quintetto di Butler – infortunato – ed è sembrato quello di Phoenix, anzi meglio di quello di Phoenix
– Tyson Chandler ha preso possesso dell’area verniciata, difendendola contro Aldridge, Bynum, Gasol, Perkins e Bosh e stando lontano dal problema dei falli
– J.J. Barea è entrato stabilmente in rotazione e nei playoffs è risultato decisivo in non meno di 6 partite
– Rick Carlisle ha tenuto tutti tranquilli e non ha sbagliato una mossa in nessuna delle 4 serie
– Marc Cuban ha tenuto la bocca chiusa per tutti i playoffs.

In pratica, il mondo alla rovescia.

Continuando con il mondo alla rovescia, i Miami Heat – al primo anno con questo gruppo di giocatori – sono arrivati in Finale dopo aver battuto in maniera convincente Sixers, la bestia nera Celtics e i Bulls dell’MVP Derrick Rose, prima di fermarsi contro quella che era evidentemente la squadra del destino. Il tutto con un coach quarantenne, con un Haslem al 40% e con una panchina di journeyman impresentabili.

Ma visto che siamo nel mondo alla rovescia, oggi sui siti sportivi di mezzo mondo invece del faccione esultante del biondo tedesco campeggia lo sguardo da cane bastonato di Lebron, il giocatore più odiato e sbeffeggiato del pianeta dai tempi di…. chi?
C’è mai stato un giocatore perdente ma così odiato nella storia di questa lega?
In genere si odiano i vincenti… e anche questo è un bel record per “Il Prescelto”…

Miami rimane per tanti motivi la squadra del futuro di questa Lega, sempre che non imploda prima di arrivare all’agognato anello, e sempre che il nuovo salary cap – quando mai ci sarà – non li costringa a giocare con 3 giocatori da 15 milioni a testa e 9 giocatori da 250.000 dollari all’anno…

Qualcosa deve cambiare a Miami, ma se c’è riuscita Dallas, perché non dovrebbero riuscirci loro?
Bastano “poche e semplici cose”

– Chris Bosh deve diventare un lungo intimidatore, difendendo il pitturato contro le incursioni avversarie
– Mike Bibby deve diventare un buon difensore, per evitare che i Barea della situazione si prendano gioco di lui
– Dwayne Wade deve tornare a fidarsi dei compagni, come nel 2006 quando scaricava palle al bacio a Shaq e Mourning
– Coach Spoelstra deve disegnare un attacco dove tutti possano sentirsi coinvolti ed essere pericolosi, per evitare di ritrovarsi a giocare in 3 contro 5 contro le migliori difese della NBA, evitando gli isolamenti insistiti e gli uno contro uno statici
– Lebron James deve diventare un giocatore clutch e umile come Nowitzki, che leva pressione dai compagni nei momenti decisivi e si schernisce quando i giornalisti vogliono dargli tutto il merito delle vittorie.

Facile no?

27 thoughts on “Il mondo alla rovescia

  1. “Lebron James deve diventare un giocatore clutch e umile come Nowitzki, che leva pressione dai compagni nei momenti decisivi e si schernisce quando i giornalisti vogliono dargli tutto il merito delle vittorie”
    Oppure un presuntuoso come Jordan o Kobe che però che hanno sempre considerato prioritaria la vittoria di un anello, dannandosi l’anima per ottenerlo, piuttosto che crogiolarsi nel molle narcisismo e nel protagonismo mediatico. Come fa il LeBron, degno figlio di questa triste Società dello Spettacolo.

    • Non credo che James non si danni l’anima per arrivare al titolo, solo mi pare molto immaturo e senza guida.
      Andare a Miami doveva essere un bagno di umiltà – ammettere di non farcela da solo – invece l’ha trasformato fin da subito in una pagliacciata da non fare, lo show della “Decision”.
      Ha lavorato duramente tutto l’anno, si è sbattuto in difesa, ha rinunciato a qualche tiro, ha passato molto bene la palla… non si può dire che non si sia impegnato. Ha passato vari momenti di difficoltà con gli Heat in regular season e alla fine ne è uscito bene con la squadra. Ha fatto degli ottimi playoffs, ha messo tiri decisivi contro i Bulls – tiri un po’ ignoranti, ma sono entrati, bravo lui.
      In Finale secondo me ha fatto troppo salire la pressione su di sè e sulla squadra, la stampa gli sta addosso se esulta troppo, se scherza davanti alle telecamere… ad un certo punto è crollato. Deve imparare a tacere e far parlare il suo gioco, a rispettare gli avversari e a prendersi responsabilità quando conta. A non soffocare i compagni con la sua presenza ingombrante fuori dal campo. A prendersi le responsabilità quando sbaglia, non a dire semplicemente che da lassù avevano deciso che non era ancora il suo momento. Deve ammettere di aver sbagliato e capire in cosa ha sbagliato, non prendersela con gli haters trattandoli come pezzenti…

      • …concordo pienamente con Max, nemmeno MJ da solo è riuscito a farcela ma qui stiamo parlando di altri tempi, di talento fuori e dentro il campo, ecco perchè come Michael non ci sarà mai più nessuno per quanto esso possa essere formidabile nelle conclusioni, nello schiacciare o fisicamente superiore ai suoi pariruolo.
        Giocatori come Durant a mio avviso hanno dimostrato di saper fare molto meglio di lui, una squadra giovane come i Thunder paradossalmente è andata più lontano degli Heat. Ovvio a Miami mancava un Haslem al 100%, però i Mavs non avevano a disposizione ne Butler e ne Haywood che sicuramente schifo non gli avrebbero fatto.
        LeBron è immaturo, Bosh è sopravvalutato, il vero campione li in mezzo è Wade che anche se in gara 6 ha segnato meno di James ha sicuramente inciso di più e fatto meglio.

    • le ultime due righe sono in sostanza il fulcro di ciò che sostengo da anni!!!

  2. Tutto giusto.
    Però:
    – Bosh non è mai stato un lungo intimidatore
    – Bibby non è mai stato un buon difensore
    – Come fa Wade a fidarsi dei compagni… se nei momenti importanti non può fidarsi nemmeno di LeBron (che si nasconde..)?

    • …in effetti secondo me Bosh non diventerà mai un vero intimidatore, gli piace fare il suo tiretto dalla media, schiacciare o fare azioni spettacolari.
      E’ un giocatore sopravvalutato, c’è stata un’azione in gara 6 in cui tutti i giocatori in campo degli Heat se la sono fatta letteralmente addosso, nessuno ha preso un tiro hanno cercato tutti lo scarico verso un compagno, forse non pensavano di essere in gara 6 a Miami e sotto di una partita… MAH, meglio così comunque perchè io ho tifato Dallas per tutti i playoffs..!
      Ho sempre pensato che bosh-james-wade assieme non avrebbero portato automaticamente alla conquista del titolo.

  3. io riprenderei quello che ha detto Jason Whitlock, ottimo commentatore di fox.com: il progetto e’ finito,
    prima di implodere disastrosamente, gli Heat separino le due prime donne. Inoltre, anche Spoelstra si e’ dimostrato inadeguato come coach, tanto che l’unica mossa che ha fatto e’ stato, tardivamente, di mettere
    Eddie House al posto di Bibby, che mi sembra bollitissimo e impresentabile per una finale NBA… la verita’ e’ che LBJ sara’ un hall of famer, un grande dell’NBA, ma MAI il piu’ grande di tutti i tempi come voleva diventare: questa non e’ stata una finale persa, ma una debacle personale totale!!!

  4. Ora che è finita posso finilmante parlare e porre quei quesiti che da mesi ho dentro.

    E’ PIU’ FORTE IL JAMES GIOCATORE OPPURE IL SUO NOME, IL MARKETING E TUTTO QUELLO CHE STA FUORI AL RETTANGOLO DI GIOCO?

    E’ POI COSI’ VERO COME SI DICE CHE JAMES MIGLIORA LA SUA SQUADRA E I SUOI COMPAGNI?

    HA FATTO PIU’ PALLEGGI JAMES NELLA SUA BREVE CARRIERA O J.STOCKTON?

    CHE RUOLO HA JAMES IN CAMPO?

    James approda nella lega giovanissimo, pompatissimo e nuovo cuore pulsante della macchina genera soldi NBA e degli sponsor legati ad esso. Entra in una franchigia perdente, dove ne diventa immediatamente il padrone. James è sopra ai compagni, all’allenatore e al propietario. E’ tutto suo e decide lui.
    Addirittura sulla schiena mostra un tatuaggio con scritto: il prescelto!!!!!!!
    Il ragazzo negli anni cresce anche tecnicamente, migliora il tiro.
    In questi anni si guardano solo i numeri di un atleta spaventoso che fa tutto ciò che gli pare in campo aperto, che palleggia fino a rompere il legno quando si gioca a metà campo e che fa assist bellissimi grazie al suo enorme talento.
    Ma ciò è sufficiente?
    Il ragazzo è al comando, non ha una guida, lui stesso è la guida, il prescelto.
    Nessuno può bastonarlo, nessuno può dirgli cosa deve fare in campo, lui è il prescelto! E’ più forte di tutto e tutti! Comanda lui.
    Ma i risultati iniziano a dargli contro, neanche i suoi muscoli possono niente contro le leggi di uno sport di squadra nobile come il basket.

  5. Ormai è chiaro, la formazione umano cestistico che ha avuto lo ha probabilemte bruciato! Potrebbe non essere recuperabile.
    Fu evidente il suo atteggiamento durante la finale contro la Spagna alle Olimpiadi. Il suo rifiuto, disgusto nel giocare post alto contro la zona degli avversari nell’ultimo quarto. Se non ci fossero stati quei vincenti di Wade e Briant anche in quell’occasione gli USA avrebbero perso la competizione.
    Tutti esaltati dalle schiacciate ecc. ma nessuno nota la merda che passa in mano ai compagni a 2 sec dalla fine dei 24.
    Tutti esaltati dalle schiacciate ecc. ma nessuno nota che il ragazzo che gioca playmaker fa delle cose che fanno nei campionati U16?? Mi spiego, se i tuoi compagni stanno eseguendo un gioco e sono tutti prossimi all’area dei 3 sec, vuol dire che nel raggio di 3 metri ci sono 8 persone. Allora tu play cosa fai perchè ti stanno pressando? Abbassi la testa e ti butti dentro?
    Si certo! Negli U16 capita..
    Il ragazzo vuole giocare play ma non migliora la squadra, non rifornisce i migliori attacanti di palloni, non ha i tempi giusti
    ecc ecc ecc..

  6. E quindi?
    E se non vince neanche l’anno prossimo?
    Caro Pat, hai portato un sacco di grano a Miami riuscendo anche a livellare i contratti dei big3. Sono molto appetibili ora. Hai una guardia che è stratosferica, che ricorda MJ per come attacca il ferro, ecc.. hai un nucleo che vorrebbe vincere.. muovi qualche pedina e regala uno di Quei 2 là, uno di Quei due che Giocano Play, alla franchigia, alla città ( che cmq del basket non gli importa na sega! ).
    Vinci in the right way.

    Altra domanda:
    E l’amico Bosh?
    Perchè l’amico Bosh se poi non lo si usa? Allora non sarebbe stato meglio quello che è andato a NY che nel P&R è un assolutamente inarrivabile??
    basta mi fermo.. non parlerò del suicidio Celtics di Ainge o dei problemi di spogliatoio che già a Natale si vedevano nei Lakers. Si vedeva che non era la solita storia..che c’era sotto qualcosa.
    ..E dei Thunder che hanno tutto tranne la maturità per le scelte giuste.

    O parliamo ancora della faccia di James, identica a quella dello scorso anno e dell’anno prima quando capiva già con 2/3 partite da giocare che non avrebbe vinto… che non ce l’avrebbe fatta. Un po’ di tenerezza me la fatta ieri durante il timeout del 1° quarto, dopo aver segnato sempre. Inquadrato si è visto come fosse sulle ginocchia a livello emotivo. Nonostante il buon avvio era già pronto per piangere della sconfitta.

    Matteo

  7. …Io però non lo chiamerei “mondo alla rovescia” perchè Nowitzki aveva solo bisogno di trovare la maturità che gli mancava, Kidd dei compagni all’altezza, Terry la continuità e gente come Marion e Chandler di credere nei propri mezzi. Barrea è una piacevole sorpresa e da non sottovalutare il contributo di Cardinals che ha messo una sola tripla ma importante e con gioco duro e sfondamenti ha demoralizzato gli Heat. Parliamo di giocatori che avevano solo bisogno di una leggera spinta, quindi non propriamente di un mondo alla rovescia. Il fatto è che tutti avevano dato per vincenti gli Heat con i big-three. E’ giusto perchè nella offseason avevano sconfitto alla grande squadre di tutto rispetto. Però i Celtics non hanno più fame da quando hanno vinto nel 2008, i Bulls ancora più inesperti degli Heat stessi. Come dici tu Max, i Mavs hanno affrontato squadre come i Blazers, umiliato i Lakers e impartito una preziosa lezione agli giovani Thunder, questo per me li ha resi già campioni.
    Ha inciso di più Wade con meno punti di James, Bosh sopravvalutato. Paradossalmente hanno fatto più strada i Thunders anche se si sono fermati prima.

    • E’ vero, a rigor di logica i Mavs meritavano questo titolo più degli Heat, ma a rigor di logica lo meritavano anche nel 2006, ed è andata come sappiamo. E nel 2007 mai e poi mai avrebbero dovuto uscire al primo turno, e invece…
      E’ per questo che parlo, scherzando, di mondo alla rovescia: quando Dirk da loser diventa clutch, quando Cuban impara a starsi finalmente muto, quando Barea e Stojakovic distruggono i Lakers, allora vuol proprio dire che era il loro anno…

      • Beh davvero, Stojakovic che si vendita dei Laker è incredibile, gioca quella serie e li bombarda, poi Carlisle capisce che è il caso di metterlo a sedere. Anzi anche il buzzer beater di Mahimi alla fine del 3 quarto la diceva lunga su come sarebbe andata a finire gara 6…! Il Jet totalmente in trance agonistica, era proprio il loro anno Max hai detto bene.
        In effetti gli Heat di oggi hanno ricordato i Mavs del 2006, però se non sbaglio comunque c’erano alcuni giocatori che fortunatamente per Dallas oggi non ci sono, vedi Erick(A) Dampier!
        Ti dirò Dirk prima di oggi era un loser di lusso, James è loser e basta perchè comunque il tedesco non ha mai peccato troppo di presunzione… E poi le infrazioni di passi le commettono tutti nel basket NBA ma LeBron è stato spesso e volentieri graziato dagli arbitri. Nonostante tutto non lo odio.
        Sicuro agli Heat hanno tremato le gambe e i Mavericks hanno tirato fuori la grinta anche per prendersi la rivincita di 5 anni fa.

  8. James a mio parere vincerà.quanto e quando non lo so ovviamente.tuttavia la possibilità di essere il migliore di sempre se la è giocata accettando di andare a miami da wade.ha detto semplicemente:da solo non sono in grado,che mi aiuti qualcun altro,cosa che non ha fatto kobe o dirk o dancan,ecc.fine della storia,il suo destino è segnato anche se l’anno prossimo dovesse vincere titolo e mvp delle finali,lo farebbe comunque in una squadra di “proprietà”di un’altra stella.poi,secondo me,conta anche il carattere:lui è oggi troppo gasato e troppo pompato da se stesso e dagli altri e quando sei così se cadi fai ancora più botto e dati i soldi che prende si merita tutte le critiche e tutti i sacrifici fisici e mentali che dovrà fare per riscattarsi.a miami sono mancati panchina(sia di giocatori che di allenatore)e un po’ di assemblaggio del materiale,tuttavia il materiale era buono e la difesa era da playoff.wade ha giocato alla grande.bosh non era un fenomeno(un buon giocatore,ma ce ne sono almeno una dozzina nella nba come lui)e non lo sarà.è mancato james.
    se cambierà approccio al gioco e alla vita si riprenderà,il talento certo non gli manca…

    • Guarda l’unica pecca che hai scritto in questo commento è dancan al posto di duncan, per il resto concordo pienamente :) ovviamente ho puntualizzato in simpatia perchè sono un adoratore di Tim, comunque secondo me, dal mio punto di vista, hai scritto cose esattissime. Bosh sopravvalutato, e i Rockets che volevano dare via Scola per lui, ma siamo pazzi? Vabbè non parliamo di Houston o mi metto a piangere, non hanno una stella dai tempi in cui T-Mac è crollato fisicamente.

    • L’unica cosa che mi dispiace veramente, è vedere DWade abbassarsi a fare il bullo di periferia scimmiottando il capo clan. Invece avrebbe dovuto essere lui a dare l’esempio a LBJ su come ci si comporta da campioni.
      Bosh andrebbe bene come comprimario, solo che gli hanno attaccato sulla fronte il post-it con su scritto “Big”, e non lo è, non lo era neppure a Toronto dove di “Big” non ce n’è mai stato alcuno.

  9. Davo leggermente favorita Miami.
    Contentissimo per Dallas-Dirk-Kidd etc. etc.

    “Le difese vincono i titoli gli attacchi vendono i biglietti”.

    il mondo alla rovescia.

    Per molti il mondo è alla rovescia……o si può cambiare prospettiva e vedere il tutto da altre angolazioni.
    Questa è la SERIE che, oltre ad aver portato Dallas vincente contro i tanti dubbi e Dirk ad altezze fino a ieri inaspettate, sgretola quella che è la frase meno “equilibrata” che gira.
    Difficile non attestare che Miami ha presentato una difesa meglio organizzata di Dallas che, viceversa, si presenta con un attacco migliore. Non tanto nei nomi (Wade-James-Bosh) quanto per le diverse e maggiori idee, per la circolazione di palla, per la ricerca dell’uomo libero che non deve esser sempre e solo Dirk e tante altre piccole cose che messe insieme hanno fatto sì che l’attacco di Dallas sia stato anni luce migliore di quello di Miami.
    Miami che invece si è infranta spalmandosi sui limiti del suo attacco. Limiti intravisti per tutta la serie che si sono accentuati in molti frangenti lasciando già intravedere scricchiolii in gara 2.
    Tolto i due nomi più famosi di Miami il terzo ha peccato lì nell’unica cosa che gli veniva chiesta in finale sapendo del suo “poco” apporto difensivo, l’attacco. Non ha saputo fare nulla di quello che può fare neanche mettere punti “apparentemente” semplici. Cosa che Dallas ha fatto nel miglior modo.

    Gli attacchi vendono i biglietti e vincono i titoli.

  10. l’errore di fondo è stata l’acquisizione di Bosh, che a quanto pare è stato voluto fortemente sia da Wade che da James (che quindi adesso se la possono prendere solo con se stessi).
    Bosh non è mai stato nè mai sarà un fighter, nè quantomeno un lungo difensivo o intimidatore. Tra l’altro non è neppure un 4 con gioco spalle a canestro (attacca quasi sempre fronte a canestro o col jump shot dalla media, poco o niente dal post basso. Che poi non si capisce perchè James dovrebbe ampliare il suo gioco introducendo proprio movimenti dal post basso mentre Bosh, che è un lungo, nò!!!!) o particolarmente efficace a rimbalzo.
    Non era quello di cui gli Heat avevano bisogno sotto canestro e non vale quel contratto a questo punto capestro.
    Grande delusione in questa stagione nonostante i numeri siano tutto sommato discreti. Ma è questo il punto: Bosh è solo quello che dicono i meri numeri, non aggiunge nient’altro, non dà nessun “intangibles”, non eleva mai il suo gioco nei momenti importanti. Insomma, del “big” non ha proprio niente.

    • Bosh è quello. Prendere o lasciare (pegli Heat la seconda opzione sarebbe la migliore)

    • d’accordissimi bosh x il momento nn vale il nome e il contratto, alla fine su dirk doveva fidendere sempre haslem con forse 20 centimetri di meno xkè lui è incapace

  11. Amigos-Heat

    Troppi e male assortiti. Costano uno sproposito, come è ovvio, ma lascia le briciole in termine di talento negli altri 9/12 compagni. L’anno prossimo Bibby, Dampier, Howard andranno via e a roster sono già sicuri i tre + Haslem, Miller e Anthony. Il salary chiama 66 mln.

    Con una squadra da costruire non hanno molti soldi se il salary fosse sui 70 (presumo con le nuove regole) rigido e senza eccezioni. Dovranno rifirmare Chalmers e fare trade. Di sicuro qualche vecchio FA disposto a vincere un titolo verrà ma due contratti gridano vendetta: quello di Bosh (16 a salire) e quello di Miller (5.5).

    Ora per quanto Wade e James “amino/apprezzano” Chris non so se sia giuto tenerselo. Certo tradarlo sarebbe come ammettere l’errore, potrebbe creare malumori nel duo (Wade-James) ma se capiscono che la strada va cambiata allora dovrebbero mettersi l’anima in pace. Chris non è male ma se questo significa avere un 4 che non difende e che spinge l’Haslem di turno o Anthony a fare gli straordinari si capisce che alla lunga si perde. Le statistiche confortano l’1 ma salvo il tiro della vittoria in gara 3 è stato fatto a pezzi da Nowiztki.

    Gli Heat hanno bisogno di un centro migliore e di una guardia che segni. House può essere un’aggiunta al roster ma non quello che deve darti 20 minuti di sostanza. Insomma se tenessero Bosh ci sarebbe il contratto di Miller che pur con i problemi fisici e familiari (la figlia in ospedale) non ha dato quello che poteva. Inoltre se vogliono un tiratore con 5 mln non puoi aspettarti molto. Mettere Bosh significherebbe avere 15 mln sul piatto e qualcosa di buono ne verrebbe.

    Spoeltra

    Non è buono? Lo si saluta oppure Riley lo catechizza a dovere. Adelman potrebbe essere la soluzione, grande coach con esperienza, ma non penso che con lui e con questo roster si possa raggiungere l’obiettivo titolo.

  12. “una panchina di journeyman impresentabili.”
    chiunque diventa impresentabile se l’attacco è in pratica palla a uno dei due e arrangiatevi…
    Chalmers dalla panca è un lusso, Haslem c’era anche 5 anni fa, ed è un difensore che dice ancora la sua (vedi ultima azione di gara 3 vs passeggiata di Dirk contro Bosh in gara 2), House solo 4 anni fa era una pedina importante dei Celtics campioni, e non si è imbrocchito. La realtà è che quando non c’è un gioco le cose buone che si sanno fare scompaiono, e i limiti sono evidenziati. E viceversa…due giocatori che farebbero fatica a fare la squadra in mezza NBA come Mahimni e Cardinal in un contesto in cui per ognuno c’è un compito adatto alle sue capacità riescono a non sfigurare….

    • esattamente…ma allora perchè la gente si stupisce quando il medesimo discorso si fa relativamente agli ultimi Cavs di LBJ?? Varejao non era forse un grandissimo difensore?? Ilgauskas non era per caso lo stesso lungo perimetrale di oggi?? i vari Boobie Gibson, Mo’ Williams, Delonte West siamo sicuri che non valessero il trio Mario Chalmers – Mike Bibby – Eddie House?? l’unica differenza a mio modo di vedere è che a Cleveland la situazione in attacco era ancora peggiore, isolamenti solo per il Prescelto e palla sempre in mano a lui contro il mondo…risultato: compagni deresponsabilizzati che quando ricevono miracolosamente la sfera per intervento divino non hanno una beneamata idea del da farsi!

      • Non condivido. Confrontare i due roster non ha senso. Il materiale umano degli Heat era notevolmente superiore a quello dei Cavs. Non giriamoci attorno. Saranno anche stati deresponsabilizzati avevano un attacco orrido ma non ricordo prestazioni decenti per più di una gara dal supporting cast.

        Gli Heat oltre a LBJ avevano Wade, Bosh, Haslem tutta gente di talento. Si può dire tutto ma un conto è sapere di avere al proprio fianco Wade un conto Mo Will.

        • ma infatti ho sottolineato come la situazione offensiva a Cleveland fosse di gran lunga peggiore, pur se basata sullo stesso tipo di principi: ok che i Cavs avevano un solo All-Star (anche se in realtà c’era pure Mo’ Will nel roster del meglio del meglio della Eastern Conference a Febbraio 2010) mentre gli Heat 3, ma permane il fatto che sempre e solo di isolamenti si sia trattato in entrambi i casi…e Haslem non mi sembra un talento superiore a Varejao e Jamison versione 2010 (rispettivamente dal punto di vista difensivo e offensivo, intendiamoci)…nè Jones può essere definito meglio di Anthony Parker, e visto come ha giocato nemmeno Mike Miller…in sostanza ciò che tenevo a ribadire era, come ha detto giovanni qui sopra, che CHIUNQUE DIVENTA IMPRESENTABILE SE L’ATTACCO E’ IN PRATICA PALLA A UNO DEI DUE E ARRANGIATEVI…

  13. ragazzi io sn i primo adire ke lebron è stato pessimo, pero nn osanniamo o diciamo ke l’uniko campione è stato wade, ke è stato assente nelle 2 serie precedenti e ke cmq in 2 possessi decisivi in 2 gare diverse si è palleggiato sul piede vi pregooooo

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